La scena brasiliana – XXIII

Immagine: Silvia Faustino Saes
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da BENÍCIO VIERO SCHMIDT*

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Gli eventi in Afghanistan avranno molte conseguenze per il mondo intero. Visibile indebolimento della posizione imperiale statunitense, come costruttore di nazioni democratiche secondo lo standard unipolare, a discredito internazionale; così come l'emergere di un ruolo più importante che la Cina deve svolgere nel suo vicinato e possibili alleanze con la Russia. Queste sono alcune delle conseguenze del ritorno al potere dei talebani. La garanzia di conquiste già acquisita nella recente esperienza rende la performance dei talebani un'incognita sulla scena internazionale. In ogni caso, la disgregazione di un ordine politico basato sull'occupazione militare imperialista da parte di un altro, emergente da canoni radicalmente teocratici, si pone come interrogativo e riapre il discorso sulle possibilità della democrazia – standard occidentale – in Paesi di diversa formazione storica.

In Brasile seguiamo un percorso tortuoso sempre più segnato dall'instabilità economica e finanziaria, che incide sulla convivenza politica, sulla posizione dei partiti politici e sulle aspettative del mercato.

Il presidente ha appena consegnato al Senato federale una richiesta di impeachment contro il ministro Alexandre de Moraes (STF), al fine di contestare drammaticamente le accuse di attacchi alla democrazia, soprattutto attraverso notizie false, di cui è stato preso di mira insieme a un ristretto gruppo di sostenitori, compreso il suo avvocato privato. Con poche possibilità di successo, richiede la modifica delle regole interne dell'STF per regolare i suoi rapporti con la presidenza della repubblica. Serve, tuttavia, a incitare lo spirito combattivo dei suoi ospiti alla vigilia delle chiamate di guerra per l'immediato futuro.

Intanto il Senato dovrà affrontare un ruolo imprescindibile: dovrà manifestarsi sulla miniriforma del lavoro e sul progetto di modifica del sistema elettorale, già approvato dalla Camera Federale. La (parziale) riforma del lavoro rende ancora più precari i diritti del lavoro, impedisce il libero accesso al Tribunale del lavoro e ha, tra le sue conseguenze, l'indebolimento del sistema previdenziale per la mancanza di contributi da parte dei lavoratori “autonomi”.

La questione del sistema elettorale riguarda l'adozione di coalizioni e federazioni di partito, abolite nelle ultime elezioni (PEC). I senatori vogliono mantenere la decisione del 2017, che ha posto fine alle coalizioni proporzionali e alla partecipazione forzata alle elezioni su un unico biglietto all'interno del partito stesso. Provvedimento entrato in vigore con le elezioni del 2020.

Il pagamento di precatorios (R$ 89 miliardi) crea l'impossibilità di riformare l'Aiuto Brasile. Il ministero dell'Economia vuole modifiche legali che dividano il pagamento dei debiti dell'Unione sopra i 66 milioni di R$ in dieci anni con correzione per l'inflazione del periodo. La PEC dei Precatorios deve ancora essere votata da Camera e Senato.

Votazioni difficili, con consensi diversi nelle due Camere; e al Senato c'è molta più contrarietà all'Esecutivo, in questo momento pre-elettorale di pressione sulla spesa per l'assistenza sociale.

Gli incendi continuano, interessando negli ultimi tre decenni circa il 20% del territorio nazionale. Una scoperta drammatica che mette definitivamente sotto i riflettori il Brasile.

Con la costante diffusione dei sondaggi di opinione si sta delineando una situazione di governo in ferma disapprovazione e il consolidamento delle candidature dell'opposizione, con enorme risalto per il nome di Lula. Manifestazioni imprenditoriali e grandi investitori hanno anche seguito la tendenza al ripudio del governo, sotto l'egida dello sbarco di una nave galleggiante.

Inoltre, si prevede che le istituzioni saranno preservate e attive di fronte alla possibilità di disordini indetti dalle orde bolsonariste il prossimo 7 settembre.

*Benicio Viero Schmidt è professore in pensione di sociologia presso UnB e consulente per Empower Consult. Autore, tra gli altri libri, di Lo Stato e la politica urbana in Brasile (LP&M).

 

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