La situazione ambientale e politica

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da BENÍCIO VIERO SCHMIDT & LIA ZANOTTA MACHADO*

Il forte appello a favore dell'ambiente e dei diritti ambientali può e deve aggiungersi alla difesa dei diritti degli indigeni alla demarcazione territoriale

La questione ambientale si intensifica. Oltre alla siccità che provoca l'impoverimento di fiumi e bacini, compreso il “mare interno” del Pantanal, minacciando tagli energetici in tutto il Paese, la presenza indigena con la concentrazione di circa 7mila indigeni a Brasilia di 177 popoli diversi, contribuisce a drammatizzare la pesante situazione ambientale. La lotta dei popoli indigeni è per la non accettazione del “Marco temporale”, dalla Suprema Corte.

Nel 2017, l'ufficio del procuratore generale, rispondendo alle pressioni dei settori agricolo e zootecnico, ha emesso un'ordinanza che stabilisce che solo le popolazioni indigene che si trovavano nelle loro aree originarie entro il 5 ottobre 1988 potevano avere le loro terre demarcate. Sarebbero così escluse tutte le rivendicazioni indigene che in quella precisa data non si trovassero più nei loro territori originari, anche se avessero continuato a mantenere i loro tradizionali modi di organizzare la vita, generalmente in territori vicini a quelli da cui provenivano, da cui avevano precedentemente stato espulso dallo Stato brasiliano.

(Nel caso di Raposa Serra do Sol a Roraima, l'STF ha capito che il fatto che le popolazioni indigene vi fossero presenti nel 1988 garantiva il loro diritto a rimanervi, ma ha chiarito che tale tesi riguardava esclusivamente il caso specifico, poiché nel Costituzione del 1988, non vi è alcun obbligo di tempistica).

Il forte appello a favore dell'ambiente e dei diritti ambientali può e deve aggiungersi alla difesa dei diritti degli indigeni alla demarcazione territoriale. L'istituzione del termine è sollecitata e fa appello agli interessi immediati dell'agricoltura, del latifondo moderno che esporta carni e cereali e dell'estrazione mineraria alla ricerca di un maggior stock di terra. Una volta accettata la tesi dei tempi, una tale decisione, se si verificherà, può certamente andare contro i loro interessi a lungo termine, date le perdite irreparabili per l'ambiente, soprattutto alla luce del continuo aumento del riscaldamento globale.

Le terre occupate dai popoli primitivi (popoli indigeni e quilombolas) sono state protette negli ultimi tre decenni, poiché, secondo il FUNAI, solo l'1,6% del disboscamento complessivo è avvenuto in queste aree (12% del territorio nazionale).

Nello stesso senso, l'IPEA avverte della minore proiezione del prodotto del settore agricolo ancora nel 2021 (dal 2.6% all'1,7%), visti gli impatti climatici su colture strategiche come il mais. Tutti questi fattori contribuiscono ad accumulare pressioni da parte di aziende e ONG – da qui e dall'estero – sulla politica ambientale negazionista del governo federale. Ora, il Ministero dell'Ambiente ha ricomparso all'orizzonte la possibilità di servizi erogati dalla stessa comunità, con compenso pecuniario, come forma di conservazionismo.

La mini-riforma del lavoro è stata approvata dalla Camera federale e attende l'approvazione del Senato. Ci si attende qualche reazione da parte dei senatori ai tre programmi di incentivazione all'occupazione; vuoi per le difficoltà di attuazione senza la partecipazione degli enti sindacali, in particolare i Centri sindacali con ampia esperienza nei corsi di qualificazione al lavoro nei precedenti governi, vuoi per l'esiguità delle borse di studio da concedere (R$ 125,00). La riforma, a nostro avviso, dovrebbe essere approvata nel suo insieme ma non avrà effetti pratici.

D'altra parte, la Camera federale deve votare sulla possibilità di mettere in quarantena giudici, pubblici ministeri, personale di polizia e militare in vista della possibilità di candidarsi alle elezioni il prossimo anno. La proposta (Vice Margarete Coelho, PP-PI) è per un periodo di cinque anni e l'approvazione è prevista, ma solo dal 2022; sebbene il presidente Bolsonaro sia frontalmente contrario a tale quarantena.

Proseguono, inoltre, i preparativi politici per il 7 settembre. Si attendono polemiche dichiarative, azioni drammatiche da parte delle orde bolsonariste. Il Congresso e l'STF stanno già inoltrando richieste di protezione preventiva alle forze di sicurezza.

*Benicio Viero Schmidt è professore in pensione di sociologia presso UnB e consulente per Empower Consult. Autore, tra gli altri libri, di Lo Stato e la politica urbana in Brasile (LP&M).

*Lia Zanotta Machado, antropologa, è Professore Emerito presso UnB. Autore, tra gli altri libri di femminismo in movimento (Francesco).

 

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