L’emergere della spiritualità naturale

Foto: Markus Spike
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da LEONARDO BOFF*

Cogliamo l'emergere del mondo spirituale, della cosiddetta spiritualità naturale, e ne verifichiamo l'attualità urgente di fronte alle molteplici crisi che affliggono l'intera umanità.

Ci sono molti che sono stufi dei beni materiali e del consumismo della nostra cultura. In contrappunto a questa situazione, stiamo cogliendo l’emergere del mondo spirituale, della cosiddetta spiritualità naturale, e stiamo verificando la sua urgente attualità di fronte alle molteplici crisi che affliggono l’intera umanità.

In momenti così critici, gli esseri umani scavano nel loro profondo e si pongono domande fondamentali: cosa stiamo facendo in questo mondo? Qual è il nostro posto nel gruppo degli esseri? Come possiamo agire per garantire un futuro pieno di speranza per tutti e per la nostra Casa Comune?

Questa preoccupazione per il mondo spirituale non è un monopolio delle religioni. Si verifica anche nell'ambito delle ricerche umane sia di giovani che di intellettuali, scienziati famosi e – con nostra sorpresa – grandi uomini d'affari che hanno mostrato interesse per l'argomento.

Il fatto che mostrino interesse per il mondo spirituale, cioè per la spiritualità, testimonia le dimensioni della crisi che ci colpisce. Vuol dire che i beni materiali che producono, le logiche produttivistiche e competitive che praticano, l’universo dei valori commerciali (tutto è diventato merce e guadagna il suo prezzo) che ispira le loro pratiche non affrontano le questioni serie della vita umana. C'è un vuoto profondo, un buco immenso dentro il tuo essere. Sono convinto che il mondo spirituale, o la spiritualità naturale insita nella nostra natura, abbia la capacità di realizzarlo.

È importante però essere critici, perché ci sono vere e proprie aziende che gestiscono discorsi di spiritualità che, spesso, parlano più alle loro tasche che al loro cuore. Ci sono leader religiosi che sono espressione del mercato con la loro predicazione del vangelo della prosperità materiale e, recentemente, del dominio. Conquistano molti credenti in buona fede, per i propri interessi monetari di pastori.

Tuttavia, i portatori permanenti del mondo spirituale sono generalmente persone comuni che vivono la rettitudine della vita, il senso di solidarietà e coltivano lo spazio del Sacro, sia nelle loro religioni e chiese, sia nel modo in cui pensano, agiscono, interpretano la vita. e cura.

Ciò che è importante, tuttavia, è riconoscere che a livello mondiale esiste una domanda di valori non materiali, perché i materiali non sono sufficienti a placare il desiderio degli esseri umani per qualcosa di più elevato e migliore. Ovunque troviamo persone, soprattutto giovani, indignate per il destino precedentemente definito in termini economici, quando dicono che “non c’è altra alternativa” (TINA=Non c'è alternativa). Si rifiutano di accettare i percorsi che i potenti definiscono affinché l’umanità possa seguire. Questi giovani dicono: “Non permetteremo che ci venga rubato il futuro. Meritiamo un destino migliore, dobbiamo attingere ad altre fonti per trovare una nuova strada”.

Pertanto, è importante, fin dall’inizio, introdurre una distinzione – senza separare, ma distinguendo – tra mondo religioso e mondo spirituale, tra spiritualità naturale e religione. In effetti, nel libro il Dalai Lama lo ha fatto brillantemente Un'etica per il nuovo millennio (Sestante, Rio de Janeiro 2000). Mi permetto di citare un argomento del libro della cui comprensione partecipo e faccio mio.

“Credo che la religione (mondo religioso) sia legata alla credenza nel diritto alla salvezza predicato da qualsiasi tradizione di fede, credenza che ha come uno dei suoi aspetti principali l’accettazione di una qualche forma di realtà metafisica o soprannaturale, inclusa eventualmente un’idea del paradiso o del nirvana. A questo sono associati insegnamenti religiosi o dogmi, rituali, preghiere e così via”.

“Considero la spiritualità (mondo spirituale) correlata a quelle qualità dello spirito umano – come amore e compassione, pazienza e tolleranza, capacità di perdonare, contentezza, nozione di responsabilità, nozione di armonia – che portano felicità sia alla persona se stesso e verso gli altri”.

“Il rituale e la preghiera, insieme alle questioni del nirvana e della salvezza, sono direttamente collegati alla fede religiosa, ma non è necessario che lo siano queste qualità interiori. Non vi è quindi alcuna ragione per cui un individuo non possa svilupparli, anche in misura elevata, senza ricorrere ad alcun sistema religioso o metafisico” (p. 32-33).

Come si vede, qualcuno può essere religioso senza necessariamente essere spirituale. Così come può essere spirituale senza essere religioso. L'ideale sarebbe essere religiosi e allo stesso tempo spirituali. Ma non necessariamente.

Esiste un intero corpus di ricerche, svolte soprattutto negli USA, che coinvolgono psicologi, educatori e altri nuova scienza che ha approfondito la spiritualità naturale, cioè la spiritualità come dato oggettivo della natura umana. Famoso è diventato il “Manuale di psicologia e spiritualità” dal prof. Miller in cui raccoglie i principali studi sulla psicologia e sulla spiritualità naturale. Si sottolinea che, indipendentemente dalla religione, «ogni bambino nasce con l'innata capacità di sviluppo spirituale, capacità che deve essere intesa come dimensione naturale, dell'integralità dell'essere umano; garantisce un supporto importante e vitale per la resilienza, fornisce significato e finalità allo sviluppo della cognizione emotiva, sociale e morale della persona; questa capacità innato può maturare sia all’interno che all’esterno della religione istituzionale”. Sulla base di questi studi, Steven Rockefeller, filosofo e uno dei principali estensori della Carta della Terra, propone una “democrazia spirituale”, quindi un dato originale che dovrebbe essere presente nella democrazia, fin dalla prima infanzia e nei programmi scolastici (Democrazia spirituale,NY 2022).

Vivere la spiritualità naturale, data la nostra natura umana, con i valori sopra menzionati, che sono anche gli stessi di Gesù storico, può segnalare percorsi che ci indirizzano verso un’eventuale uscita riuscita dalle tante crisi dei tempi attuali. L'invisibile dello spirito è parte del visibile.

*Leonardo Boff è un ecologista, filosofo e scrittore. Autore, tra gli altri libri, di Prenderci cura della nostra casa comune: indizi per ritardare la fine del mondo (Voci). [https://amzn.to/3zR83dw]


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