Il tempo e il turno di Marina Silva

Immagine: NEOSiAM 2024+
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da GENERE TARSUS*

Il nostro Stato è pronto per un nuovo livello di unità e per andare oltre la ricostruzione delle nostre basi fisiche, devastate dalla catastrofe climatica?

“Autorità nazionale per la sicurezza climatica e Consiglio nazionale sui cambiamenti climatici”. La proposta dell'organismo statale è stata avanzata dalla Ministra Marina Silva, all'inizio del 2023, per rafforzare la struttura di governance del clima in Brasile e armonizzare i diversi fronti dell'azione di governo sul territorio, articolati con le strutture globali che si occupano della materia. Tutto ciò – tra una guerra e l’altra – in cui sono impegnati i paesi coloniali-imperiali, che sono la gioia dell’industria degli armamenti.

Marina Silva, nel suo intervento al progetto “Repubblica e democrazia – il futuro non aspetta” presso l’Istituto Novos Paradigmas, ha affermato: “il mondo ha bisogno di convergere su due aspetti: la salute, la lotta alla pandemia; e ambiente, interruzione del collasso ambientale, con cambiamenti nella matrice energetica e nei modi di produrre. (…) Abbiamo un crimine contro la Patria e un crimine contro l’umanità (presente) in Brasile. È dannoso per il Paese seguire l’immensa distruzione del patrimonio naturale brasiliano ed è dannoso per l’umanità vedere la pandemia non affrontata: il mondo sta facendo di tutto per sconfiggere il virus e il governo Bolsonaro sta lavorando per garantire che il Brasile diventa un rifugio dal virus, oltre a distruggere il nostro patrimonio ambientale”.[I]

Il legame politico che Marina Silva stabilì, attraverso le sue affermazioni, con lo sfortunato presidente dell'epoca costituisce uno spartiacque in un Paese che attualmente si trova di fronte all'“Apocalisse”, intesa non come il momento di un'esplosione, ma come l'inizio di una agonia. È un legame costituito dalla decenza analitica di coloro che non separano gli esseri umani dalla tragedia, sia come vittime che come autori di un disastro, che ci chiama anche a comprendere le alternative del presente.

La misura presa dal presidente supera – immediatamente – l'agenda delle crisi trasferibili al territorio, che hanno riempito la vita quotidiana di Lula: Maduro e l'opposizione manipolano i verbali per dire che hanno vinto; la catastrofe climatica nel nostro Stato; la guerra in Ucraina e le azioni terroristiche di Hamas (risposta con successivi crimini di guerra da parte del governo dello Stato di Israele); la revoca della “X” da parte della STF, una società che si è dichiarata uno Stato virtuale nello Stato reale, il che ha dimostrato che il Paese ha leggi e tribunali.

Avere uno statista come presidente è un privilegio che pochi paesi del Sud America hanno al momento, quello di interferire nella scena pubblica globale, allo stesso tempo agire sul territorio, in un modo che non solo armonizzi i conflitti e crei standard di governance – in un mondo impazzito dalle guerre e da forme perverse di formazione delle opinioni.

Sia il Presidente che Marina Silva hanno dimostrato di comprendere che “sarebbe un errore isolare le emergenze a breve termine dalla riflessione sulle strategie a lungo e medio termine, (poiché) entrambi devono essere informati dalla stessa visione dello sviluppo sostenibile (…) attraverso un ampio dibattito sociale (che) si svilupperà gradualmente in un progetto nazionale.”[Ii].

I dibattiti promossi all’Istituto Novos Paradigmas, sulla base di questa visione, ci hanno portato a chiedere al presidente Lula un organismo specifico per elaborare, nello Stato, una soluzione strategica “a medio e lungo termine”. Questa visione proponeva, sulla base della crisi climatica scoppiata nel Rio Grande do Sul – oltre all’immediata ricostruzione del Rio Grande do Sul – un contributo all’intero Paese, nella formazione di una visione di sviluppo con sostenibilità ecologica, sociale e ambientale, poiché non avevamo un’Autorità nazionale con i poteri per istituirla, per gestire un progetto di questa portata.

La formazione di un’Autorità nazionale per la sfida della transizione climatica comporta due vantaggi per il nostro Stato e due problemi molto rilevanti: i vantaggi sono evidenti, in primo luogo, l’istituzione di un potere visibile e localizzabile per presentare proposte e richieste e, in secondo luogo, l’affidabilità di il soggetto al quale devono riferire le forze politiche dello Stato; ed i problemi rilevanti sono evidenti: primo, che le risorse disponibili saranno distribuite su tutto il territorio della crisi (inondazioni, incendi e siccità); e in secondo luogo, le autorità con forza risoluta saranno lontane dal Rio Grande do Sul.

Il nostro Stato è pronto per un nuovo livello di unità e per andare oltre la ricostruzione delle nostre basi fisiche, devastate dalla catastrofe climatica? Non lo sappiamo, in realtà. Non a causa della “grenalizzazione” del Rio Grande do Sul, come dicono le “fonti” più famose nella formazione dell’opinione politica, ma a causa della scia di odio politico lasciata dal bolsonarismo, nel nostro Stato, che persiste ancora in settori significativi di tutte le classi sociali. Ma dobbiamo provarci!

* Tarso in legge È stato governatore dello stato del Rio Grande do Sul, sindaco di Porto Alegre, ministro della giustizia, ministro dell'istruzione e ministro delle relazioni istituzionali in Brasile. Autore, tra gli altri libri, di possibile utopia (arti e mestieri). [https://amzn.to/3ReRb6I]

note:


[I] Repubblica e democrazia: il futuro non aspetta. L'Istituto Nuovi Paradigmi (INP) e l'Istituto per la Difesa della Classe Operaia (Declatra), con il sostegno della rivista virtuale Democrazia e Diritti Fondamentali (DDF). Il documento Sintesi della serie di interviste cerca di organizzare il consenso per guidare un nuovo fronte in Brasile, 2021, p.78.

[Ii] I. Sachs, Sviluppo…. Università Grammont, Sebrae, pag. 17.


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