La finta libertà e il marchese de Sade

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da EUGENIO BUCCI*

La Libertà falso, la libertà sadica, che in sostanza è la negazione di ogni libertà, sta portando il Brasile al naufragio totale

“Mercanti di caos”. Così si presenta l'editoriale del giornale Lo Stato di San Paolo del 15 maggio si è qualificato per coloro che hanno diffuso menzogne ​​sulle inondazioni del Rio Grande do Sul. Il testo è pertinente: “I bolsonaristi diffondono disinformazione perché, nemici della democrazia quali sono, sono interessati a minare la capacità dei cittadini di fidarsi di ciascuno. altri." Parole precise. Appena.

La situazione è allarmante, non solo per le acque che decimano intere città, ma anche per il dilagare industrializzato e intenzionale del disorientamento. Con la cittadinanza sommersa, la perversione del fanatismo antidemocratico si riversa nelle fogne. Ci sono messaggi inconcepibili che circolano in maniera massiccia. Alcuni sostengono che non ha senso fare donazioni perché il governo federale sta bloccando i camion diretti al Rio Grande do Sul. Altri sostengono che l'esercito e i vigili del fuoco negano gli aiuti ai senzatetto. Invenzione intenzionale. Gli esempi di malafede sono diffusi, tossici e, anche se continuamente smascherati, lasciano tracce di devastazione morale e civile.

Produzione su larga scala di più di questo notizie false è opera di organizzazioni clandestine e subacquee che operano lontano dalla luce del giorno e consumano fiumi di denaro infetto. Sono impianti superindustriali che generano errori in abbondanza e non appaiono mai pubblicamente: operano nel mondo sotterraneo, clandestinamente. Più che cupe e sfuggenti, sono piante invisibili. Più che abietti, sono efficaci. Forniscono in massa le moltitudini di inutili idioti che lavorano gratis, notte e giorno, per diffondere attraverso gli (anti)social network tutte le sciocchezze asfissianti.

Se le grandi false organizzazioni operano nell’ombra, i lavoratori alienati e alienanti che lavorano per loro come schiavi mostrano i loro volti sorridenti. Sono gli zii e le zie di Zap, li conosci. Interrogati sul buon senso del vicino di condominio, si tutelano con la scusa che stanno semplicemente esercitando la loro “libertà di espressione”. Hanno torto su tutto, compreso questo. Per lo più hanno torto su questo.

In primo luogo, le agenzie mimetizzate da cui ricevono la spazzatura che distribuiscono non hanno diritto alla libertà di espressione, né potrebbero. La libertà di espressione è un diritto della persona umana, non delle persone giuridiche o delle organizzazioni criminali. Lo Stato, le imprese e i partiti politici non hanno libertà di espressione, poiché non sono persone. La libertà di espressione è un diritto umano, un diritto delle persone in carne e ossa, non una licenza economica o aziendale.

Pertanto, quando uno di questi gruppi illegali o uno di questi grandi tecnici promuovono falsità che nuocciono alla salute pubblica e all’integrità fisica di milioni di esseri umani, non stiamo parlando di libertà di espressione, ma di un inaccettabile abuso di potere economico. Lo scopo di questo tipo di abuso è diffondere il caos e instaurare un ambiente in cui “nessuno crede più a niente”, come ha riassunto Hannah Arendt in una famosa intervista. Insomma, non accettiamo più di chiamare “libertà di espressione” ciò che non è altro che un distruttivo abuso di potere economico.

Detto questo, parliamo ora della libertà delle persone, di quegli inutili idioti che si compiacciono del compito di diffondere notizie fraudolente in cambio di nulla - o, per meglio dire, in cambio del piacere immaginario di guardarsi allo specchio e farsi chiamare " patrioti”. I volontari dell'oscurantismo hanno ovviamente il diritto di dire sciocchezze di cattivo gusto. Sì, sono liberi di pronunciare l'impronunciabile. Semplicemente non hanno il diritto di perseguire i crimini.

Ecco il punto più imbarazzante. Non sanno distinguere una cosa dall'altra. L’idea che hanno di libertà è una non-idea: concepiscono la libertà come una sorta di bocca, una porta aperta ai confini del corpo per dare sfogo alle pulsioni viscerali, nonostante le convenzioni e le norme basilari della convivenza civile. La libertà sarebbe, in definitiva, il trionfo dell’animale sull’umano. È come se quel ragazzo dicesse “Sono libero di opprimerti e di esercitare la mia stupidità essenziale contro di te”.

E qual è l'origine di questa concezione istintiva della libertà? Qui seguo il suggerimento dello psicoanalista Ricardo Goldenberg. In un breve saggio, “Dal cinismo alla spudoratezza” (nel libro Il malessere culturale rivisitato, a cura di Lucia Santaella, edito da Estação das Letras e Cores), Ricardo Goldenberg individua nel marchese de Sade (1740-1814) la fantasia secondo cui la “libertà individuale” includerebbe un presunto “diritto” a “godere degli altri senza alcun ostacolo” (“godere”, qui, è sinonimo di abusare).

In Sade il soggetto libero è colui che riesce a coniugare il peggior vizio dell'aristocrazia (disporre del corpo altrui come si dispone della terra) con il peggior vizio della borghesia (sfruttare l'energia altrui per accumulare denaro e piacere). Insomma, l’uomo libero è amorale, assassino, pedofilo, stupratore e dittatore. In mezzo a tanta menzogna possiamo aggiungere: e fascista. La Libertà falso, la libertà sadica, che in sostanza è la negazione di ogni libertà, sta portando il Brasile al naufragio totale.

* Eugenio Bucci È professore presso la School of Communications and Arts dell'USP. Autore, tra gli altri libri, di L'incertezza, un saggio: come pensiamo all'idea che ci disorienta (e orienta il mondo digitale) (autentico). [https://amzn.to/3SytDKl]

Originariamente pubblicato sul giornale Lo Stato di San Paolo.


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