La notte più vasta

Roy Lichtenstein, Lettura nuda, 1984
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da DANIELE BRASILE*

Postfazione al libro recentemente pubblicato di Chico Lopes

Chico Lopes è un autore con un percorso coerente e consolidato nella letteratura brasiliana. Nato a Novo Horizonte, una piccola città dell'entroterra di San Paolo, e avervi vissuto fino all'età di quarant'anni, tutta la sua formazione estetica si è svolta attraverso molte letture e un grande amore per il cinema. Il risultato è un mix di temi universali e un grande impegno nella creazione di immagini letterarie, che spesso dialogano con la poesia. Questa vocazione fantasiosa lo portò naturalmente anche alla pittura, dove sviluppò uno stile molto personale.

Non è un semplice blague dire che la sua prosa ha molta poetica, e che i suoi versi portano sempre temi riflessivi, che hanno uno sfondo di prosa. Chico Lopes non si accontenta di patinature superficiali, giochi di parole, vuoti formalismi. Cerca sempre la profondità, i labirinti dell'anima, il disagio esistenziale, in ogni suo lavoro.

La scelta dell'ambientazione in cui si svolgono le sue trame – le piccole città dell'entroterra che conosce così bene – potrebbe indurre alcuni incauti a considerarlo uno scrittore regionalista. Niente di più sbagliato. Chico tocca appena la questione agraria, le disgrazie climatiche, la vita del contadino, del cowboy o del jagunço, caratteristiche della cosiddetta letteratura regionalista. I suoi personaggi sono uomini e donne urbani, o tutt'al più suburbani, portatori di conflitti, frustrazioni e desideri riscontrabili in qualsiasi città del pianeta.

Il disagio del mondo, la sensazione di essere sempre fuori posto – e comunque, quale posto sarebbe? – la ricerca dell’intangibile, delle perversioni e delle deviazioni dell’essere umano sono i combustibili della sua narrativa. I personaggi sono spesso anonimi, così come le città che attraversano, e spesso esprimono le loro perplessità in prima persona.

Non è possibile chiamare questa raccolta “racconti della maturità”, poiché l'autore è già maturato e padroneggia le sottigliezze della scrittura. Notevole è la sua coerenza tematica e stilistica fin dai primi racconti, pubblicati nel 2000 (Nodo d'ombre).

Prendiamo il racconto che apre questa raccolta, Episodio di caccia. È un tema caro all'autore, quello della figura nell'oscurità, il misterioso stalker che non si rivela mai. Allo stesso modo in cui gli artisti visivi ritornano metodicamente su certi motivi, cercando sempre di approfondirli o di scoprirne le sfumature, Chico Lopes in tempi diversi ridisegna questi personaggi oscuri e misteriosi, aggiungendo sempre nuove angolazioni. Questa indagine permanente ha persino portato alla telenovela Lo sconosciuto nel corridoio, Premio Jabuti nel 2012.

Il fischio, il secondo racconto di questo volume, mostra un altro lato della scrittura di Chico Lopes: la naturalezza con cui scrive con voce femminile. Qui in un formato più lirico, ma a volte anche in modo più drammatico, come in Il nome nell'aria e la perdita di Ettore, Chico pone le donne sullo stesso piano dei personaggi maschili: bisognose, insicure e torturate dai loro fantasmi.

Riappare un altro personaggio amato, il padre assente, a volte sudamericano di lingua ispanica L'eredità e Un gesto nel buio. Storie che sono affluenti del romanzo Il ponte nella nebbia, pubblicato nel 2021, da cui la cittadina prende il nome (Verdor), e l'ambientazione è molto vicina alle sue memorie Eredità e ricercaDi 2012.

Alcune storie dimostrano la capacità dell'autore di dipingere la realtà con toni più crudi, persino crudeli, come quelli sorprendenti Bianco Natale o l'eccellente La lampada. Altri scelgono come motto l’alienazione psicologica, lo squilibrio sociale causato da un fattore esterno, come l’arrivo di uno straniero nella piccola città, in Stella di giugno. Un tema universale, già trattato nel cinema e nella letteratura, assume in questa storia toni brasiliani molto caratteristici, evidenziati dallo stile personale dell'autore.

Il caso dei piedi è un esempio di quello che José Paulo Paes definì “il povero diavolo della letteratura brasiliana”, studiando la rilevanza di questo profilo in diversi autori classici. La ricercatrice Lohanna Machado, che ha incluso la letteratura di Chico Lopes nella sua tesi di master, ha ripreso e aggiornato il concetto di Paes avvicinandosi alla narrativa contemporanea del paese. Anche La lampadina e ospiti del ventoPossono essere considerati emblematici di questo aspetto, che comprende i vagabondi, i nullatenenti, i dipendenti a basso reddito, gli anziani diseredati e soli. Sono tutti qui, nel paesaggio umano configurato in questi racconti.

Il racconto che chiude il volume, Un certo uccello notturno, ritorna al linguaggio più poetico e all'ossessione per l'irraggiungibile. L'uccello misterioso, così spesso presente nell'opera pittorica di Chico Lopes, acquista in questa storia una presenza simbolica. È come se gli uomini spettrali che compaiono in vari momenti della sua letteratura si incarnassero in un uccello, magari mitico, così che il personaggio incontra finalmente la causa della sua angoscia e finalmente “un sì aleggia sulla sua bocca”.

Invito tutti a rileggere queste storie. Troverete sicuramente molto di più di quanto ho potuto intravedere in queste righe, e non rimarrete delusi. Al contrario, consolideranno la certezza che Chico Lopes è un autore unico nella letteratura brasiliana contemporanea.

* Daniele Brasile è uno scrittore, autore del romanzo seme di re (Penalux), sceneggiatore e regista televisivo, critico musicale e letterario.

Riferimento


Chico López. La notte più vasta. San Paolo, Editora Lavra, 2024.


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