La nostra notte di cristallo

Immagine: manifesto collettivo
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da LUIZ WERNECK VIANNA*

L'8, le finestre dei palazzi di Brasilia furono infrante con la stessa furia delle orde naziste nel 1938.

Il poeta Ferreira Gullar diceva che le sue poesie nascevano dallo stupore che provava di fronte agli incidenti della vita, da qui l'ispirazione in cui l'imprevisto faceva scattare in lui l'impulso di fissare in una poesia la sua percezione di ciò che provava riguardo al esperienza vissuta. Ferreira Gullar ci ha lasciato un'opera geniale, ma la grandezza dello stupore che abbiamo provato davanti agli eventi calamitosi di quell'indimenticabile 8 dicembre che non abbandonano la nostra memoria non ci hanno condotto sui sentieri della creazione, e possiamo già sentire voci che suggeriscono che andiamo avanti, passiamo un panno e torniamo nel grembo della quotidianità.

L'8 dicembre è stata la data della profanazione di ciò che era sacro tra i brasiliani nel culto delle loro tradizioni e del loro progetto per il futuro, sempre ribadito per andare avanti nella realizzazione degli ideali civilizzatori che Brasilia, dalle mani di Oscar Niemeyer e da Lucio Costa come progetto che segnala l'utopia brasiliana di creare una cultura democratica e unica ai tropici attraverso il lavoro di un paese misto. I palazzi di Brasilia, quartier generale dei tre poteri repubblicani, non erano separati dalla vista pubblica da muri, ma da vetri per affermare gli ideali di trasparenza del potere. In questo famigerato giorno 8, le finestre dei palazzi di Brasilia furono abbattute con la stessa furia con cui le orde naziste, nel 1938, compirono un pogrom in un quartiere ebraico distruggendo i loro negozi.

Il suo scopo era quello di far crollare la sede del potere democratico appena investito al fine di impedire il raggiungimento dei suoi dichiarati intenti di rottura con una storia nata dal mostruoso rapporto tra latifondismo e schiavitù, che, conservata nei suoi fondamenti di esclusione, trovava posto in i processi di modernizzazione autoritaria che ci hanno portato ai giorni nostri. Il tentativo criminale è stato abortito, ma prima ancora ha inquinato e contaminato ciò che ha dato senso alla nostra storia e incoraggiamento a seguirne il corso.

I tedeschi, dopo il 1945 con la sconfitta del nazismo, regolarono i conti con gli assassini che l'avevano dissociata dalla sua ricca storia culturale al Tribunale di Norimberga. Qui, e per gli stessi motivi, è imperativo portare davanti ai tribunali tutti coloro che, con azioni od omissioni, hanno tentato contro la nostra nascente democrazia. Ogni travisamento in questo senso lascia aperti i fianchi a ricadute del fascismo che ha già trovato nella nostra società varchi in cui infiltrarsi, che non si limitino a occupare posti di potere, puntando con uguale intensità alle interpretazioni del senso della nostra storia che hanno ha favorito la costruzione della nostra democrazia, di cui la stesura della Carta del 1988 è stata esemplare.

Tali interpretazioni che si sono succedute e alimentate a vicenda da José Bonifácio, Euclides da Cunha e molti altri che li hanno immediatamente seguiti, hanno trovato risonanza in saggi moderni come nelle opere di Sérgio Buarque de Holanda, Raymundo Faoro, Roberto Schwarz, Rubem Barbosa Filho , solo per citarne alcuni, che cercarono di dipanare quelle che potevano essere le direzioni di una società il cui punto di partenza, l'arretratezza iberica, le era così poco favorevole. Ognuno, a suo modo, ha interpretato il nostro destino come destinato a un intervento di rottura con il nostro passato.

Il continuo avanzare del moderno, antipodo del processo di modernizzazione con cui l'ordine borghese si è fatto strada tra noi attraverso l'autoritarismo politico e l'esclusione sociale, ha messo in scacco la riproduzione del passato, sostenuto nell'ordine borghese dai suoi legami con il patrimonio ordinanza che gli ha dato garanzia di polizza. Il regime di Bolsonaro ha significato in tutti i sensi, politico, culturale, economico, una sollevazione delle forze del passato per impedire il passaggio del moderno, e sono state loro ad essere presenti nei campi in cui si è svolto l'assalto alla democrazia brasiliana gestazione, sia finanziando le loro azioni, sia nelle concezioni dei loro movimenti, sia suscitando settori arretrati della società come una massa di sostegno.

Evocare il nostro stupore per la calamità a cui siamo stati esposti, uscendo dalle viscere stesse della nostra società, è un'opera collettiva da scatenare con un pubblico giudizio, quando si indagano le origini presenti e remote del male che ci circonda, sempre con l'ispirazione che l'8 maggio non si ripeta mai più.,

*Luiz Werneck Vianna è professore presso il Dipartimento di Scienze Sociali del PUC-Rio. Autore, tra gli altri libri, di La rivoluzione passiva: iberismo e americanismo in Brasile (Revan).

Nota


[1] Le scienze sociali hanno un posto importante in questa corte di Norimberga, e il loro ruolo è quello di trovare spiegazioni per gli eventi sorprendenti che hanno scosso la repubblica e il comportamento altrettanto sorprendente dei suoi personaggi.

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