Ancora sul presidente dell'UNE

AR Penck (Ralf Winkler), Westen, Acrilico su tela.
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da LUIS FELIPE MIGUEL*

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Un leader di PCdoB si è preso il tempo di rispondere a lungo al commento che ho fatto qui su Facebook – e che è stato riprodotto sul sito la terra è rotonda – sul presidente dell'UNE. La risposta fa la difesa del “fronte largo” e manca la mia domanda principale, che è la stranezza della distanza tra quanto l'UNE sia obsoleto e quanto sia Folha de S. Paul ha dato risalto al suo presidente.

Si lamenta che non prendo attenzione alle offese da lei subite, ma ci tengo a segnalare la mia critica al Foglio, che parla genericamente di aggressione ma, quando esemplifica, è per denunciare le critiche – acide, ma non di più – mosse da Zé de Abreu e dal CPO.

Insomma, sembra che il presidente dell'UNE si adegui alla posizione di strumento della stampa per alimentare l'idea di “intolleranza della sinistra” – di cui Zé de Abreu e il PCO sono gli emblemi permanenti. Più volte ne danno ragioni, è vero, ma non in questo caso. Tutto questo sa di discorso sui "due estremi". Penso che una persona nella sua posizione sarebbe in grado di vedere la manovra ed evitare di partecipare.

La cosa curiosa è che il testo del leader del PCdoB inizia (in tono indignato) e finisce (in tono beffardo) con l'accusa di essere terribilmente irrispettoso nei confronti della presidente dell'UNE, perché ho scritto male il suo nome nel titolo dell'articolo .

Beh, il titolo non è di mia responsabilità. È stato il sito a metterlo. Come sempre in questi casi.

Ma ho davvero scritto male il suo cognome nel mio messaggio qui su Facebook. Ho mangiato una lettera. L'editorialista dice che questa è una grande dimostrazione di disprezzo e che non scriverei male il nome di uno dei miei studenti.

Sicuramente ho sbagliato molte volte i nomi degli studenti. Per quanto ne so, nessuno di loro pensava che fosse un peccato mortale. Quando segnalano l'errore, mi scuso e lo correggo. So per certo che gli studenti spesso scrivono male il mio nome. Oggi non corro nemmeno più. Non solo studenti. Se vincessi un real ogni volta che il mio Luis appare come Luiz o il mio Felipe come Filipe, sarei già ricco.

Non so se la presidente dell'UNE sia sensibile alla questione quanto il suo difensore, ma, in ogni caso, mi scuso con lei per l'errore di ortografia del nome. L'ho già corretto nel mio post.

Per il resto le critiche che faccio sono tutte accolte.

Luis Filippo Miguel È professore presso l'Istituto di Scienze Politiche dell'UnB. Autore, tra gli altri libri, di Il crollo della democrazia in Brasile (Espressione popolare).

Testo riprodotto dalla pagina Facebook dell'autore.

 

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