da DANIELE BRASILE*
Commenta il libro recentemente pubblicato da Luís Pimentel
La cronaca dei costumi brasiliani è nata nell'ex capitale federale, a metà dell'Ottocento. Ha raggiunto la maturità presto, per mano di autori illustri come Machado de Assis, Lima Barreto e João do Rio. Ritratti a volte spietati, sarcastici, a volte teneri, quasi poetici di una realtà sempre multiforme e diseguale in una nascente metropoli alla periferia del mondo.
Il genere ha acquisito caratteristiche molto brasiliane e spesso non è possibile distinguere cosa sia osservazione e cosa sia immaginazione o finzione. Cronaca o racconto? Maestri come Rubem Braga e Paulo Mendes Campos divennero paradigmi, coadiuvati da scrittori del calibro di Cecilia Meireles, Nélson Rodrigues e Carlos Drummond de Andrade, ciascuno con il proprio e inconfondibile stile.
La narrativa si è sempre più immischiata nel lavoro di cronisti come Stanislaw Ponte Preta o Aldir Blanc, sempre radicati nell'osservazione della vita quotidiana, gente per strada, gente che sembra non avere altro palcoscenico che la strada. Altri, più tragici, approfondiscono il ritratto dell'inferno urbano, come Rubens Fonseca nei suoi primi scritti.
Da tutte queste fonti lo scrittore Luís Pimentel attinge e distilla nel suo nuovo libro di racconti, C'è ancora il sole a Ipanema. Esperto in vari generi, dai bambini e ragazzi al teatro, passando per il giornalismo nel Cavillo e attraverso programmi comici in TV, Pimentel cristallizza in questo volume tutta la sua esperienza di residente e attento osservatore del paesaggio umano di Rio de Janeiro. Tagliente nei dialoghi, conciso nelle trame e sorprendente nei finali, l'autore riesce a portarci dal riso allo stupore in poche righe.
Il libro è stato premiato in Portogallo ed è ora pubblicato in Brasile. Dimostrando piena conoscenza della lezione dei maestri che lo hanno preceduto, lo scrittore-reporter crea, o ricrea, una serie di personaggi che rimangono nella memoria dopo la lettura. La gamma di sentimenti esplorati è quella di tutta l'umanità e, per chi presta attenzione, va oltre i limiti urbani e diventa brasiliana, universale. Possiamo immaginare scene simili a Città del Capo, Londra o Singapore, ma l'accento è inconfondibile: stiamo leggendo un autore che, pur essendo nato a Bahia, è diventato un carioca tra capitomboli, sorsi, sbavature e risate. E riesce, in trenta racconti, a sintetizzare Rio de Janeiro nel XXI secolo, con tutti i suoi dolori, malesseri e inganni. E un po' di poesia perché, nonostante tutto, a Ipanema c'è ancora il sole.
* Daniele Brasile è uno scrittore, autore del romanzo seme di re (Penalux), sceneggiatore e regista televisivo, critico musicale e letterario.
Riferimento
Luigi Pimentel. C'è ancora il sole a Ipanema. Rio de Janeiro, Faria e Silva, 2022, 150 pagine.
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