Alfredo Bosi (1936-2021)

Alfredo Bossi
WhatsApp
Facebook
Twitter
Instagram
Telegram
image_pdfimage_print

da JOSÉ MIGUEL WISNICK*

Nota di pesar

Alfredo Bosi è l'amato maestro di molte generazioni di studenti che sono passati attraverso la Facoltà di Filosofia, Lettere e Scienze Umane dell'Università di San Paolo. Insegnando inizialmente letteratura italiana e, dagli anni '1970, letteratura brasiliana, ha realizzato come pochi, e forse come nessun altro, lo scopo integrativo delle discipline umanistiche promesso da quell'istituzione. Il suo rapporto con la letteratura, profondo e ampio, è stato solidamente modulato da apporti di storia, sociologia, antropologia, psicologia e filosofia. Molto più che il risultato di un erudito accumulo di diversi saperi, questi filoni convergevano in lui verso una complessa comprensione del mondo, generosamente condivisa, sempre con lucida lucidità.

Convinto che l'Università diventi un'isola di illusioni, quando si chiude in se stessa, si dedica alla pratica dell'educazione popolare e alla riflessione sui percorsi e le deviazioni dell'educazione brasiliana. Ha combattuto in difesa dei diritti umani e dell'ambiente, contro l'oblio imposto dalla dittatura civile-militare, contro la voracità capitalista e la riduzione degli orizzonti della vita, per la trasformazione storica della condizione umana.

La sua attenzione è sempre stata rivolta, sia nel modo di leggere la letteratura sia nel relazionarsi con gli altri, alla dimensione singolare della persona. Discreta compassione, ferma solidarietà e incommensurabile amicizia sono i segni distintivi del suo passaggio. Umanista democratico dal background totalizzante, come i tempi non producono più, ha messo il cuore in tutto ciò che ha fatto, e lascia un'eredità immensa per tutti noi che viviamo controcorrente in questi tempi difficili.

A nome mio e di tutti i colleghi nell'area della letteratura brasiliana,

 Josè Miguel Wisnik

Vedi tutti gli articoli di

I 10 PIÙ LETTI NEGLI ULTIMI 7 GIORNI

Regis Bonvicino (1955-2025)
Di TALES AB'SÁBER: Omaggio al poeta recentemente scomparso
I veli di Maya
Di OTÁVIO A. FILHO: Tra Platone e le fake news, la verità si nasconde sotto veli tessuti nel corso dei secoli. Maya – parola indù che parla di illusioni – ci insegna: l'illusione fa parte del gioco e la diffidenza è il primo passo per vedere oltre le ombre che chiamiamo realtà.
La fragilità finanziaria degli Stati Uniti
Di THOMAS PIKETTY: Proprio come il gold standard e il colonialismo sono crollati sotto il peso delle loro stesse contraddizioni, anche l'eccezionalismo del dollaro giungerà al termine. La domanda non è se, ma come: attraverso una transizione coordinata o una crisi che lascerà cicatrici ancora più profonde sull'economia globale?
Lo studio di Claude Monet
Di AFRÂNIO CATANI: Commento al libro di Jean-Philippe Toussaint
salienza fonica
Di RAQUEL MEISTER KO FREITAG: Il progetto "Competenze di base del portoghese" è stata la prima ricerca linguistica in Brasile a utilizzare i computer per elaborare dati linguistici.
Da Burroso a Barroso
Di JORGE LUIZ SOUTO MAIOR: Se il Burroso degli anni '80 era un personaggio comico, il Barroso degli anni '20 è una tragedia giuridica. Le sue assurdità non passano più per radio, ma per i tribunali – e questa volta la barzelletta non finisce con le risate, ma con i diritti violati e i lavoratori lasciati senza tutela. La farsa è diventata dottrina.
L'Università di Harvard e la fluorizzazione dell'acqua
Di PAULO CAPEL NARVAI: Né l’Università di Harvard, né l’Università del Queensland, né alcuna “importante rivista medica” approvano le avventure sanitarie dei terrapiattisti messe in atto, sotto il comando di Donald Trump, dal governo degli Stati Uniti.
Il cinema di Petra Costa
Di TALES AB´SÁBER: Petra Costa trasforma Brasilia in uno specchio rotto del Brasile: riflette sia il sogno modernista di democrazia che le crepe dell'autoritarismo evangelico. I suoi film sono un atto di resistenza, non solo contro la distruzione del progetto politico della sinistra, ma contro la cancellazione dell'idea stessa di un paese giusto.
La Russia e il suo cambiamento geopolitico
Di CARLOS EDUARDO MARTINS: La Dottrina Primakov scartò l'idea delle superpotenze e affermò che lo sviluppo e l'integrazione dell'economia mondiale avrebbero reso il sistema internazionale uno spazio complesso che poteva essere gestito solo in modo multipolare, implicando la ricostruzione delle organizzazioni internazionali e regionali.
Vedi tutti gli articoli di

CERCARE

Ricerca

TEMI

NUOVE PUBBLICAZIONI