Ambizioni geopolitiche “vitali”.

WhatsApp
Facebook
Twitter
Instagram
Telegram
image_pdfimage_print

da GENERE TARSUS*

Donald Trump che, elevato alla presidenza del suo Paese, ha mostrato la sua sfrenata arroganza, trasformando le elezioni americane in un plebiscito per governare il mondo

La grande poesia e la grande letteratura in prosa attraversano tutte le epoche e, all'improvviso, rivivono nella sensibilità umana ancorata al presente. Dante, Shakespeare, Machado de Assis, Cervantes e García Lorca ne sono esempi. Guardate questa poesia di García Lorca: “Dovunque incoraggiano, ordinano\ Silenzi di gomma scura\ E paure di sabbia fine\ Passano, se vogliono passare\ E si nascondono nella testa\ Una vaga astronomia\ Di pistole inconcrete” .

È una poesia, la cui universalità può riguardare sia un raid sfrenato della polizia in un quartiere periferico, sia i discorsi di Donald Trump che, elevato alla presidenza del suo Paese, ha mostrato la sua sfrenata arroganza, trasformando le elezioni americane in un plebiscito per governare mondo. Il suo territorio interno ha integrato il territorio del pianeta e la sua barbarie interna, dominata dall’industria delle armi e dalla grande tecnologia (pistole inconcrete), è stata trasferita al mondo intero.

La poesia di García Lorca, “Romanzo della Guardia Civile Spagnola”, pubblicata in libro per la prima volta nel 1928 – nel suo classico Romantico zingaro – racconta la narrazione tragica e poetica di un'incursione della Polizia di Stato spagnola in Andalusia all'inizio del XX secolo. Si trattò di un’incursione contro gli zingari, oppressi e scacciati, come lo furono – in tutta la modernità occidentale – vari popoli, minoranze nazionali ed etnie indesiderate, capri espiatori dei poteri legali e illegali concessi dallo Stato di fatto o di diritto.

In quegli eventi che precedettero la Seconda Guerra Mondiale e l’ascesa di Hitler e Mussolini, in modo analogo a quanto accade oggi, nel mondo “globalizzato”, si discuteva sul modo di vivere da costruire, dopo la guerra barbarie della prima guerra mondiale e i diritti di ogni persona, aperti dalle rivoluzioni sociali e politiche dei secoli XIX e XX. Oggi la situazione è molto più grave perché esiste già un potere politico non solo voluto, ma già realizzato, a metà tra Hitler e Mussolini, installato nel carattere e nel programma politico di Trump e dei suoi leader più vicini.

Armeni, ebrei, arabi, popolazioni indigene provenienti da tutto il continente americano sono solo un esempio dei genocidi grandi e piccoli che hanno costruito i moderni stati nazionali e le loro strutture di potere. Strutture focalizzate sia all’interno, sul territorio, sia all’esterno, nelle loro ambizioni geopolitiche “vitali”, nonché nella ricerca di fonti energetiche disponibili al di fuori del loro territorio sovrano.

Chi si aspettava, nella modernità matura, anche se decadente, che all’improvviso in 50 anni di mutazioni tecnologiche, ambientali e sociali, in tutto il mondo, un Presidente trasformasse l’intero territorio del globo in un territorio di controllo nazionale del suo Stato, per espandere le sue ambizioni di potere verso le frontiere illimitate dell'infinito? “Dove vivono, ordinano”', con le loro “pistole inconcrete”, queste nelle mani di Elon Musk e Mark Zuckerberg, loro attuali soci nella United States of America Company, il cui obiettivo supremo è derubare il mondo in nome di Dio (del denaro), della Patria (americano) e della Famiglia (religioso).

Le reazioni delle democrazie ancora presenti nel mondo alle follie seriali di Donald Trump non saranno identiche, ma quelle che resisteranno – anche ai margini conquistati dagli oligopoli della finanza globale – avranno un futuro migliore e più dignitoso rispetto al destino riservato da “Trumpismo”, a chi si inginocchia senza lottare per esistere come Nazione.

La necessità di Carte come “Juntos em Frente”, già sottoscritte da decine di referenti regionali e nazionali, che difendono l’unità democratica attraverso la decenza di bilancio e contro la fisiologia oligarchica del Congresso, è stata tragicamente attualizzata dai discorsi di Donald Trump, al suo insediamento – circo di orrori, alla Casa Bianca. Saranno documenti e Lettere come questa, che contribuiranno ad una nuova consapevolezza politica di chi dirige la politica nazionale nel campo della democrazia, e di coloro che saranno chiamati al voto nel 2026, a definire il nostro futuro per diversi decenni, oltre la crisi climatica che dovremo affrontare nel corso di questo secolo. Se resistiamo.

* Tarso in legge è stato governatore dello stato del Rio Grande do Sul, sindaco di Porto Alegre, Ministro della Giustizia, Ministro dell'Istruzione e Ministro delle Relazioni Istituzionali in Brasile. Autore, tra gli altri libri, di possibile utopia (arti e mestieri). [https://amzn.to/3DfPdhF]


la terra è rotonda c'è grazie ai nostri lettori e sostenitori.
Aiutaci a portare avanti questa idea.
CONTRIBUIRE

Vedi tutti gli articoli di

I 10 PIÙ LETTI NEGLI ULTIMI 7 GIORNI

La riduzione sociologica
Di BRUNO GALVÃO: Commento al libro di Alberto Guerreiro Ramos
Premio Machado de Assis 2025
Di DANIEL AFONSO DA SILVA: diplomatico, professore, storico, interprete e costruttore del Brasile, uomo di cultura, letterato, scrittore. Non si sa chi sia il primo. Rubens, Ricupero o Rubens Ricupero.
La distopia come strumento di contenimento
Di Gustavo Gabriel Garcia: L'industria culturale usa narrazioni distopiche per promuovere paura e paralisi critica, suggerendo che sia meglio mantenere lo status quo piuttosto che rischiare il cambiamento. Pertanto, nonostante l'oppressione globale, non è ancora emerso un movimento che metta in discussione il modello di gestione della vita basato sul capitale.
Aura ed estetica della guerra in Walter Benjamin
Di FERNÃO PESSOA RAMOS: L'"estetica della guerra" di Benjamin non è solo una cupa diagnosi del fascismo, ma uno specchio inquietante della nostra epoca, dove la riproducibilità tecnica della violenza è normalizzata nei flussi digitali. Se un tempo l'aura emanava dalla distanza del sacro, oggi svanisce nell'istantaneità dello spettacolo bellico, dove la contemplazione della distruzione si confonde con il consumo.
Tecnofeudalesimo
Di EMILIO CAFASSI: Considerazioni sul libro appena tradotto di Yanis Varoufakis
Le origini della lingua portoghese
Di HENRIQUE SANTOS BRAGA e MARCELO MÓDOLO: In tempi di confini così rigidi e di identità così controverse, ricordare che il portoghese è nato in un continuo andirivieni tra margini – geografici, storici e linguistici – è, come minimo, un bellissimo esercizio di umiltà intellettuale.
La prossima volta che incontrerai un poeta
Di URARIANO MOTA: La prossima volta che incontrerete un poeta, ricordate: non è un monumento, ma un fuoco. Le sue fiamme non illuminano i corridoi, ma si spengono nell'aria, lasciando solo l'odore di zolfo e miele. E quando se ne sarà andato, vi mancheranno persino le sue ceneri.
Conferenza su James Joyce
Di JORGE LUIS BORGES: Il genio irlandese nella cultura occidentale non deriva dalla purezza razziale celtica, ma da una condizione paradossale: il saper gestire splendidamente una tradizione a cui non si deve alcuna particolare fedeltà. Joyce incarna questa rivoluzione letteraria trasformando la normale giornata di Leopold Bloom in un'odissea senza fine.
Economia della felicità contro economia del buon vivere
Di FERNANDO NOGUEIRA DA COSTA: Di fronte al feticismo delle metriche globali, il "buen vivir" propone un pluriverso di conoscenza. Se la felicità occidentale si adatta a fogli di calcolo, la vita nella sua pienezza richiede una rottura epistemica – e la natura come soggetto, non come risorsa.
Non c'è alternativa?
Di PEDRO PAULO ZAHLUTH BASTOS: Austerità, politica e ideologia del nuovo quadro fiscale
Donne matematiche in Brasile
Di CHRISTINA BRECH e MANUELA DA SILVA SOUZA: Ripercorrere le lotte, i contributi e i progressi promossi dalle donne nella matematica in Brasile negli ultimi 10 anni ci aiuta a comprendere quanto sia lungo e impegnativo il nostro cammino verso una comunità matematica veramente equa.
Vedi tutti gli articoli di

CERCARE

Ricerca

TEMI

NUOVE PUBBLICAZIONI