da RENATA MARIA DE ALMEIDA MARTINS*
Commento al libro recentemente pubblicato di Percival Tirapeli
Il campo di studio delle manifestazioni artistiche e architettoniche, dei sistemi territoriali, dell'archeologia, del patrimonio materiale e immateriale, che coinvolge l'opera della Compagnia di Gesù nelle Americhe, è uno dei più tradizionali della storiografia nazionale e internazionale.
Negli ultimi decenni, ristrutturato alla luce di Histórias Conectadas e História Global, il grande “balcone dei gesuiti” – citando la bella chiesa di Grilos, appartenente alla Compagnia di Gesù nella città di Porto – si è decisamente aperto a una migliore conoscenza la realtà latino-americana, l'America e le sue variegate culture ancestrali, approfondendo temi come l'agire indigeno, africano e meticcio nelle opere nate nelle botteghe plurali dei gesuiti, nelle ricerche, quasi sempre, pubblicate in lingue straniere.
Pertanto, la bella iniziativa di Percival Tirapeli, rinomato insegnante, artista, storico delle arti, dell'architettura e delle città, nell'organizzazione dell'opera Art of the Jesuits in Ibero-America – dedicata alla sua cara compagna di vita e di viaggio, Laura –; e frutto, come lui stesso dichiara, di sentimento e ricerca, e aggiungerei, passione e approfondimento, rivela all'area accademica e al pubblico interessato, un percorso molto attento a questi rapporti, dagli anni '80 al post-dottorato a Lisbona nel 2008, alla stesura di testi recenti sui dipinti a Tepotzotlán in Messico.
L'opera edita dalla casa editrice Loyola è preziosa sotto molti aspetti, e presenta un'impressionante varietà di temi, anche attraverso un corredo di preziose fotografie, nel campo della pittura, della scultura, dell'architettura e dell'urbanistica.
Ecco i modelli portoghesi e spagnoli estremamente vari che saranno reinterpretati nelle Americhe; scenografie e architetture effimere, fondamentali per il discorso sulla transculturazione delle tipologie artistiche e urbane del barocco nel continente americano; i complessi gesuiti più rilevanti nell'America spagnola, come il Missioni da Chiquitos in Bolivia o il mela e come Estancias dei gesuiti da Córdoba in Argentina; e anche nell'America portoghese – da San Paolo, passando per Bahia, fino all'Amazzonia –, comprese le Missioni della Regione Guarani dell'ex Provincia dei Gesuiti del Paraguay; per citare solo alcuni degli esempi più importanti e belli affrontati dal Prof. Percival.
Il libro, quindi, annuncia nuove arie, importanti in un contesto in cui c'è bisogno di speranza e solidarietà, per guardare alle radici e alle culture ancestrali del nostro continente Abya Yala, non spenta dal duro processo di colonizzazione; che vivono per sempre e che continuano a produrre arte e architettura di grande qualità in epoca contemporanea: Aymara, Quechua, Mixteca, Mexica, Guarani, Baniwa, Tukano, Tupinambá; Afro-indigeni, afro-brasiliani, meticci, caiçaras, culture fluviali e molti altri.
Il libro di Percival indica precisamente che dobbiamo conoscerci, come avvertiva negli anni '1980 uno dei più importanti studiosi di Storia dell'Arte, dell'Architettura e dell'Urbanistica dell'Iberoamerica, Ramón Gutiérrez.
Una volta pubblicato, il lavoro sarà un contributo significativo ai nostri sforzi per includere temi latinoamericani nei college brasiliani, che dialogheranno e collegheranno, ad esempio, le Ande, la regione guaraní e l'Amazzonia; Córdoba, Bacino di La Plata e San Paolo; Chiquitos, Bahia e Grão-Pará.
*Renata Maria de Almeida Martins è professore di Storia dell'Arte e dell'Architettura alla FAU-USP.
Riferimento
Percival Tirapeli. Arte dei Gesuiti in Ibero-America: architettura, scultura, pittura. San Paolo, edizioni Loyola, 2021, 352 pagine.