da PAOLO SILVEIRA*
Ricordo del conferimento del titolo di dottore honoris causa a Florestan Fernandes, presso l'Università di Coimbra
Fine di giugno. L'estate stava già minacciando di bruciare. Piccola piazza a Coimbra. La chiamerò Piazza della Rivoluzione, dalla Rivoluzione dei Garofani. Proprio dall'altra parte della strada, di lì a poco, verrebbe inaugurato un piccolo museo. Dì, perché no, Museo della Libertà. L'edificio, che conserva ancora un aspetto cupo, era l'ex quartier generale della PIDE, la polizia politica portoghese, luogo di orrore e tortura. Mantenendo le dovute proporzioni, lo stesso è accaduto con l'edificio dove operava l'ex DOPS qui a San Paolo.
In questa piccola piazza, una manciata di persone. Non molto più di un centinaio. In quel momento stava parlando l'allora presidente del Portogallo, il dottor Mario Soares. Poco più avanti vedo un tizio che credo di identificare come il maggiore Otelo Saraiva de Carvalho. Proprio colui che diede inizio alla Rivoluzione d'Aprile, radunando le truppe sotto il suo comando.
Non perderei questa occasione per niente. Sono andato da lui, ho confermato l'identità; era lui stesso: il maggiore Otelo Saraiva de Carvalho, e mi sono permesso di salutarlo.
Tornando al mio posto, Florestan Fernandes, che era lì vicino, aveva notato nel mio movimento qualcosa dell'ordine del riconoscimento simbolico. Mi ha subito chiesto chi fosse la persona che ero venuto a salutare. Quando gli ho detto chi ero, Florestan è stato schietto: visto che l'hai salutato, portami lì e presentami.
Peso sulle spalle! Presentare Florestan Fernandes a Otelo Saraiva de Carvalho è stato qualcosa di straordinario per me. Due grandi combattenti, provenienti da diversi continenti. Uno brandisce le armi della critica e l'altro la critica delle armi. Entrambi mirano, ognuno a modo suo, nel proprio angolo e nel proprio tempo, alla caduta della lunga dittatura di Salazar: un domani che finalmente era arrivato e che si chiamava Rivoluzione dei garofani. La sua giornata è “25 aprile”, la sua canzone “Grândola Vila Morena”.
Adempii alla formalità della presentazione richiesta da Florestan. Otelo disse a Florestan che non abitava a Coimbra e che era lì proprio per assistere alla cerimonia di conferimento del titolo di dottore"causa onoraria” che gli sarebbe stato concesso il giorno successivo all'Università di Coimbra.
Il giorno dopo, infatti, c'era Otelo Saraiva de Carvalho in una cappella dell'Università di Coimbra.
Questa volta, la persona che ha tenuto il discorso di presentazione del candidato alla collegiata dell'Università è stato il professore che ha proposto il titolo, Boaventura de Sousa Santos. A un certo momento, ha ricordato alcuni aspetti della biografia di Florestan, il quale, figlio di una contadina portoghese analfabeta, ha iniziato la sua vita come lustrascarpe e poi, a poco a poco, e con una volontà di ferro, si è affinato: attraverso le parole, attraverso libri , leggendo e scrivendo e, ovviamente, scegliendo e facendo amicizia, tanti.
Lì vicino c'erano due dei più vecchi amici di Florestan, che quindi conoscevano molto bene la sua biografia. Miguel Urbano Rodrigues e Fernando Henrique Cardoso. Il primo, storico comunista del partito portoghese; Fernando Henrique, all'epoca senatore della repubblica. Entrambi, per scelta, vestiti con una corazza di protezione contro l'esibizione dei propri sentimenti.
Heloísa Fernandes, accanto a me, attirò la mia attenzione sulle lacrime che Miguel Urbano e Fernando Henrique cercavano invano di nascondere. Forse li ha toccati il discorso di Boaventura che ricorda la carriera del lustrascarpe che in quel momento stava diventando medico causa onoraria della prestigiosa e pluricentenaria Università di Coimbra.
* Paolo Silveira è psicoanalista e professore in pensione presso il dipartimento di sociologia dell'USP. Autore, tra gli altri libri, di Dalla parte della storia: una lettura critica dell'opera di Althusser (Polizia Stradale).