BRICS: sfide e opportunità

Foto: Picas Joe
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da JIANG SHIXUE*

Sebbene la creazione di una propria valuta BRICS sia improbabile, è realistico che il blocco istituisca un sistema di pagamento basato sulle proprie valute

Jim O'Neill, allora presidente di Goldman Sachs Asset Management, probabilmente non aveva previsto che il suo acronimo BRICs (Brazil, Russia, India and China), presentato nel suo articolo “Building Better Global Economic BRICs”, pubblicato il 30 novembre 2001, ispirerebbe queste quattro economie emergenti a formare un’organizzazione. Il primo vertice del gruppo ha avuto luogo a Ekaterinburg, in Russia, nel giugno 2009. Nel 2011 è stato ammesso il Sudafrica, cambiando il nome del gruppo da BRIC a BRICS. All’inizio di quest’anno si sono uniti anche altri cinque paesi – Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Iran ed Etiopia, sebbene il nome del blocco sia rimasto invariato.

Il 14° vertice BRICS, previsto a Kazan, in Russia, dal 22 al 24 ottobre di quest’anno, potrebbe indicare la direzione che il blocco dovrà seguire dopo questa importante espansione. L’esito del vertice, tuttavia, è ancora incerto. Da un punto di vista accademico, ci sono alcune questioni rilevanti che meritano attenzione:

In primo luogo, in che modo i BRICS promuoveranno la cooperazione economica? La cooperazione del gruppo è stata organizzata su tre fronti: politico, economico e culturale. Con l’espansione dell’adesione, come potranno i BRICS avanzare in modo equilibrato in queste tre aree? La cooperazione politica, ad esempio, può essere facilitata rilasciando dichiarazioni congiunte che definiscano posizioni e obiettivi globali. Nel settore culturale è relativamente semplice organizzare eventi, come gare sportive o produzioni cinematografiche.

Tuttavia, la cooperazione economica sembra essere più complessa. Finora, ad eccezione della Nuova Banca per lo Sviluppo, creata nel 2014, i progressi nel commercio, negli investimenti e in altri settori economici sono stati limitati. Senza una solida cooperazione economica, molti considerano i BRICS solo un forum di dibattito.

La creazione di un’area di libero scambio tra i membri BRICS è irrealizzabile per due ragioni. In primo luogo, l’India e gli altri membri non dimostrano la necessaria volontà politica o economica. In secondo luogo, al Brasile, in quanto membro più grande del Mercato Comune del Sud (MERCOSUR), è vietato firmare accordi di libero scambio individualmente. Inoltre, con l’aggiunta di nuovi membri, raggiungere il consenso sulle questioni economiche diventa più difficile. Senza una concreta cooperazione economica, i BRICS potrebbero assomigliare al G7, ma parlando a nome del mondo in via di sviluppo.

In secondo luogo, i BRICS possono essere istituzionalizzati? A differenza dell’APEC o dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, i BRICS non hanno un segretariato permanente. Ogni anno, il paese che assume la presidenza di turno è responsabile dell'organizzazione del vertice e dello svolgimento dei compiti amministrativi. Tuttavia, questo modello di segreteria virtuale non ha l’autorità di garantire l’attuazione delle decisioni.

I principali argomenti contro un segretariato permanente sono il timore di un aumento della burocrazia e della perdita di flessibilità, che potrebbero generare inefficienze. Tuttavia, questi timori non sono del tutto giustificati. Una segreteria professionale, se ben gestita, non creerebbe necessariamente questi problemi. Con l'aumento del numero dei membri, l'istituzionalizzazione dei BRICS è diventata più urgente e potrebbe, di fatto, ridurre il rischio che il gruppo rimanga solo un forum di dibattito.

In terzo luogo, i BRICS possono procedere con la de-dollarizzazione? L’impatto negativo dell’egemonia del dollaro sull’economia globale è ampiamente riconosciuto e negli ultimi anni è stato utilizzato come strumento di pressione. Pertanto, i BRICS e altri paesi hanno cercato alternative alla dipendenza dal dollaro. La domanda è come rendere possibile questa de-dollarizzazione.

Prima della recente espansione, i BRICS rappresentavano già una crescente influenza delle economie emergenti. La Cina, ad esempio, ha compiuto notevoli progressi nell’internazionalizzazione dello yuan (RMB). Tuttavia, è ancora prematuro affermare che la de-dollarizzazione sia prossima a essere raggiunta.

Sebbene la creazione di una propria valuta BRICS sia improbabile, è realistico che il blocco istituisca un sistema di pagamento basato sulle proprie valute. Tuttavia, anche questo richiederà coraggio politico e la risoluzione di diverse sfide tecniche.

In quarto luogo, i BRICS dovrebbero dare priorità a specifiche aree di cooperazione? Le dichiarazioni congiunte del gruppo coprono un'ampia gamma di questioni, dalla creazione di un nuovo ordine mondiale alla promozione dell'innovazione tecnologica, alle sfide economiche e ambientali. Tuttavia, i BRICS non possono raggiungere tutti questi obiettivi contemporaneamente. È più efficace concentrarsi sui settori prioritari di interesse comune. Nel breve e medio termine, i BRICS potrebbero concentrare la propria cooperazione sulla promozione della pace nel mondo e sul miglioramento della governance globale, in particolare nei settori del commercio e della finanza.

Quinto: i BRICS possono parlare con una sola voce? Anche prima dell’espansione, il gruppo ha dovuto affrontare difficoltà nel raggiungere il consenso su questioni importanti. Con dieci membri, ciò tende a diventare ancora più impegnativo, rendendo il dialogo e la consultazione ancora più necessari.

Un esempio di ciò è la posizione dell’India, che, nonostante la sua partecipazione ai BRICS, è anche membro del QUAD, un’alleanza che comprende Australia, Giappone e Stati Uniti, e che per molti aspetti si oppone alla Cina e, per estensione , i BRICS. Ciò solleva interrogativi su come l’India possa conciliare queste alleanze apparentemente opposte. Considerata questa situazione, non sorprende che i BRICS abbiano difficoltà a parlare con una sola voce.

Infine, come possono gli accademici contribuire alla cooperazione BRICS? La ricerca accademica è fondamentale per il progresso del gruppo, poiché i leader hanno bisogno di idee realizzabili serbatoi di pensiero. L’esperto Oliver Stuenkel ha osservato che finora i numerosi forum accademici BRICS non hanno generato grandi idee. Anche se questa può sembrare una valutazione pessimistica, è chiaro serbatoi di pensiero più innovativi e creativi potrebbero promuovere una cooperazione più efficace. Gli accademici ben informati sui paesi membri sono maggiormente in grado di offrire preziosi suggerimenti, rendendo lo scambio di idee tra loro essenziale per il successo dei BRICS.

*Jiang Shixue è professore di relazioni internazionali presso l'Università di Studi Internazionali del Sichuan (Cina).


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