Canzoni di Goiânia in un anno buio

Ester Partegàs, Gos Sa Mer, 2012
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da WILTON CARDOSO*

cinque poesie

Appello

Qualcuno
dammi speranza
liberami da questa cosa
fammi ridere
ascendi la mia anima
correre attraverso il mio corpo
una frenesia di energia
uno straripamento di gioia
che non ride da molto tempo

qualcuno
un leader, un profeta, un saggio
una strega, un angelo, un uccello
un totem un presagio (il fiore
del poeta nato sull'asfalto)
qualcosa o qualcuno qualunque
mostrami il sentiero stretto
rivelami il futuro improbabile
non cadere nell'abisso alla fine

e quando vieni da me
dono grazia benedizione
trascendimi, attraversami
e contagiare tutti

e questo è un momento bestiale
questa tempesta di guai
piaghe tristi foche trombe
lascia che se lo prenda il diavolo

Clima

fine della festa
fine del mondo un diluvio
di fumo
cadendo da fiumi volanti
(e ci affoga nell'aria)
cielo chiuso
torride segherie
soia e bovini
fuoco e cenere
la foresta grigia
la città grigia
la vita grigia
l'ora grigia
e questo terreno arido
doente
sotto il pallido sole
inclemente

Giornate danzanti

“Vieni, dammi la mano\ Non avevamo paura adesso” (Chico Buarque).

Quando c'era l'utopia
il mondo era oscuro
ma il sole sorgeva in futuro.

Il mondo era molto
irregolare e ruvido e parla
spericolato
ma c'era speranza che un giorno
se gli opposti sono d'accordo (e rima).

La musica era felice
con un pizzico di tristezza
o sarebbe triste
con lampi di gioia?

Ero un ragazzino
del mondo che conoscevo
So che la TV mi stava cullando
ogni notte con Hansel e Gretel
quando c’era (ancora) l’utopia.

assedio

Alzo lo sguardo e vedo un pastore arrabbiato
sputa il Vangelo al peccatore comunista
ateo, macumbeiro, gay, femminista…

Abbasso lo sguardo e la Terra crolla
in cumuli di spazzatura e nuvole di fuliggine
divorato dalla fabbrica di beni.

Guardo a destra e i canini fascisti sorridono
e si cantano le litanie dell'imprenditorialità
e i sacri mantra del libero mercato.

Guardo a sinistra e non vedo nulla, non immagino nulla
la mia testa folle finalmente ha piantato i piedi per terra
e si circondò di realtà

(ho perso la testa
il sentiero dei sogni, perduto
la tua salute).

Microparadiso all'inferno

Guerre guerre guerre
Sono stanco di sentire parlare di guerre
Voglio solo contemplare le branchie
Dei pesci lenti nella calma laguna
E gli artigli
Gatti taglienti
Guardadas
Nella morbidezza delle zampe

*Wilton Cardoso è un poeta e saggista. Editore di blog letterari, l'ingegnere dei sogni.


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