certa arte

Wassily Kandisnky, La bellezza russa, 1905.
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da PAULO NOGUEIRA BATISTA JR.*

Commento alla poesia di Elizabeth Bishop

Ho visto qualche anno fa, quando vivevo ancora a Shanghai, il film Fiori rari, diretto da Bruno Barreto, con Glória Pires. Che bello vedere un grande film brasiliano così lontano dal nostro amato paese! Il film è la storia della travagliata storia d'amore tra la paesaggista e urbanista Lotta Macedo Soares, una delle responsabili della progettazione dell'Aterro e del Parque do Flamengo, e la poetessa nordamericana Elizabeth Bishop.

Parlando di recente con mia madre, mi sono ricordato del film e della poesia che faceva da cornice al film, una bellissima, bellissima poesia di Elizabeth intitolata “Un'arte” (“Una certa arte”). E ho deciso di rileggere la poesia e guardare il film.

Questa volta mi è piaciuto ancora di più del primo. Bruno Barreto mostra diverse cose belle – la meravigliosa Rio de Janeiro degli anni Cinquanta, per esempio – ma la più bella è il modo in cui apre il film con questa poesia, ancora incompleta ed embrionale, e finisce con essa, finito e commovente. Resta inteso che Elizabeth ha potuto completare il poema, che tratta dell'arte di perdere, solo dopo aver sperimentato e subito la perdita - la perdita catastrofica di una persona cara.

La poesia è questa:

Un'Arte

L'arte di perdere non è difficile da padroneggiare;
così tante cose sembrano piene dell'intento
perdersi che la loro perdita non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta l'agitazione
di chiavi smarrite, l'ora mal spesa.
L'arte di perdere non è difficile da padroneggiare.
Quindi esercitati a perdere più lontano, perdendo più velocemente:
luoghi, e nomi, e dov'era che intendevi
viaggiare. Nessuno di questi porterà disastri.
Ho perso l'orologio di mia madre. E guarda! Il mio ultimo, o
penultimo, di tre case amate è andato.
L'arte di perdere non è difficile da padroneggiare.
Ho perso due città, belle. E, più vasto,
alcuni regni che possedevo, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.
— Anche perderti (la voce scherzosa, un gesto
Adoro) Non ho mentito. È evidente
l'arte di perdere non è troppo difficile da padroneggiare
sebbene possa sembrare (Scrivi esso!) come un disastro.

Il mio gentile lettore non ha alcun obbligo di conoscere l'inglese. Così traduco, sacrificando però la rima:

certa arte

L'arte di perdere non è difficile da imparare;
così tante cose sembrano piene di intenti
di essere perso che la loro perdita non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. accettare la fretta
di chiavi smarrite, di tempo mal utilizzato.
L'arte di perdere non è difficile da imparare.
Quindi esercitati a perdere più in profondità, perdendo più velocemente:
luoghi e nomi e dove volevi viaggiare.
L'arte di perdere non è difficile da imparare.
Ho perso l'orologio da polso di mia madre. E guarda! il mio ultimo,
o penultima, di tre amate case, non c'è più.
L'arte di perdere non è difficile da imparare.
Ho perso due città, bellissime. E anche di più,
regna che ebbe, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.
— Anche perderti (la voce allegra, un gesto
che amo) non avrò mentito. va da sé
l'arte di perdere non è così difficile da imparare
anche se sembra (Scrivi!) un disastro.

La poesia è, per definizione, ciò che resiste eroicamente e ostinatamente alla traduzione. Perdere la rima, la musicalità della rima, è una perdita irreparabile, lo so. C'è chi si chiede se valga la pena tradurre così. Ho trovato su internet alcune traduzioni della poesia, che cercano di ricreare le rime in portoghese, ma sono disastrose. Meglio non aver provato a ricrearli. Penso di essere riuscito a conservare, almeno, il ritmo e il senso.

La poesia di Bishop è un piccolo capolavoro, vero? Il potere delle parole! La sua capacità di evocare la sofferenza, di stilizzarla e renderla così un po' più sopportabile! Il linguaggio è semplice, come una conversazione. Ma si sviluppa in un crescendo, e poco a poco ci accorgiamo che l'arte di perdere, contrariamente a quanto viene insistentemente proclamato, in un ritornello ripetuto ad ogni strofa, non è facile da imparare.

Le perdite all'inizio sono piccole, banali, “chiavi”, “il tempo perso”. Poi “luoghi”, “nomi” e “dove volevi andare”. Ma ecco che arriva il riferimento alla madre, e alle case amate, che accrescono l'intensità emotiva. Poi l'ampiezza aumenta: la perdita è di intere città, regni, continenti – per culminare nella perdita di una persona cara.

Nota, lettore, che nell'ultima strofa, l'inserimento quasi impercettibile della parola “così” al centro del ritornello – “l'arte di perdere non è difficile da imparare” diventa “non è Così difficile da imparare” – prepara il momento finale, d'impatto, che ne svela tutta l'insincerità – pur mantenendo, ormai senza convinzione, l'insincera smentita – “sebbene sembri (Scrivere!) un disastro".

In un momento in cui la cultura nazionale è sotto attacco intenso e violento su tutti i fronti, con questa cronaca rendo il mio piccolo omaggio al regista brasiliano Bruno Barreto, che ha saputo inquadrare e ricreare, con eccezionale sensibilità, la bellissima poesia di Elizabeth Bishop. Questo, in fondo, è uno dei grandi contributi, tra i tanti, che il cinema può dare – spalancando le porte, alle altre arti, poesia, letteratura, pittura, musica – facendo conoscere e amare chi magari non incontra nemmeno loro un giorno.

Richard Wagner ha parlato, nel XIX secolo, della sua opera drammatica come Opera d'arte totale, come “l'arte totale”, che riunirebbe tutte le arti. Ma il Novecento dimostrerà che il cinema, più di ogni altro, è la vera arte totale.

*Paulo Nogueira Batista jr. detiene la cattedra di Celso Furtado presso il College of High Studies dell'UFRJ. È stato vicepresidente della New Development Bank, istituita dai BRICS a Shanghai. Autore, tra gli altri libri, di Il Brasile non sta nel cortile di nessuno: dietro le quinte della vita di un economista brasiliano nel FMI e nei BRICS e altri testi sul nazionalismo e il nostro complesso bastardo (LeYa)

Versione estesa dell'articolo pubblicato sulla rivista lettera maiuscola, il 20 agosto 2021.

 

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