Come affrontare il tornado in avvicinamento

Immagine: Darkhanbaatar Baasanjav
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da LUIZ WERNECK VIANNA*

La tempesta in arrivo, se si prendono precauzioni contro i suoi effetti, può essere mitigata, riducendone i danni al minimo sopportabile.

Il mondo è sul punto di scivolare fuori dal suo asse e girare senza meta in un flirt suicida con la Terza Guerra Mondiale. Si torna all'Ottocento e ai suoi orrori delle dispute territoriali, e si assiste con sgomento alla rinascita del nazionalismo, ideologia dannosa che coltiva la volontà di potenza e di dominio tra popoli e nazioni, in un'epoca che sembrava puntare al trionfo della globalizzazione. La specie è a rischio, non riuscirà a sopravvivere a un'ecatombe nucleare, e dopo di essa, come nella famosa frase, i conflitti, se ci sono ancora conflitti tra umani, saranno risolti a colpi di mazza.

Dall'Ucraina e altrove soffiano venti che diffondono follia come un nuovo tipo di piaga, l'auto Jagrená, nella metafora di Antony Giddens, che scende dalla collina senza controllo minacciando di portare via tutto. Qui, nei nostri tristi tropici, si gioca ancora a carnevale come se non ci fosse un domani, mentre nelle fornaci del diavolo si trama a non finire perché questa festa finisca per spazzare via i sogni e lasciarci vuoti di fronte a un capitalismo sfrenato, nemico della vita .

Se c'è una foresta bella e rigogliosa, deve essere rimossa per il pascolo del bestiame, per lo sfruttamento dei taglialegna e delle miniere, se c'è una bella spiaggia in un angolo piacevole, c'è un posto per un hotel di lusso, forse un casinò, appunto un'idea da utilizzare meglio con l'industria dei giochi sponsorizzata da questi falsi cultisti del Bibbia, reprobi delle lezioni di Vangelo, santi di legno cavo che si guadagnano da vivere dalla miseria dei poveri e degli indigenti.

C'è un complotto per sradicare tutto ciò che fa il Brasile Brasile, in un frenetico sgombero della terra dai sedimenti accumulati nella nostra storia di valori, di lotte libertarie e degli ideali costituzionali di una società solidale affinché il mondo degli aspiranti limer , assuefatti al consumo ostentato e alla passione del profitto a qualsiasi prezzo, senza i limiti di un diritto pubblico e delle istituzioni che lo garantiscono, un regno di privatismo garantito da uno Stato prigioniero della coalizione degli interessi dominanti dalla finanza all'agroalimentare e di tutti coloro che si nutrono di questa disposizione di potere.

Per far fronte a questa potente minaccia alla propria identità, la società fa affidamento sul proprio patrimonio istituzionale e sul proprio patrimonio di valori morali ancora invulnerabili all'assalto delle azioni corruttrici della coalizione al potere, a politiche, come la cooptazione del Centrão ai suoi scopi di dominio dall'apertura delle risorse pubbliche ai partiti che lo compongono, ai religiosi, come ha dimostrato di essere avvenuto nell'ambito dell'amministrazione del Ministero della Pubblica Istruzione, attraverso l'azione di partiti politici e democratici personalità. A rigor di termini, la pietra d'inciampo che interdice i piani di potere assoluto che muovono gli strateghi del governo Bolsonaro è la Carta del 1988 con le istituzioni in essa sancite, soprattutto quelle relative alla sovranità popolare e alle limitazioni al potere politico discrezionale. .

Per rimuovere questo ostacolo vengono mobilitate tutte le forze a disposizione del bolsonarismo, compresi i militari, che valutano lo scenario elettorale sfavorevole alla sua riproduzione. Non a caso compare il cavallo di battaglia del regime nel tentativo di sollevare sospetti sul voto elettronico, garanzia di equità nella verifica delle elezioni svoltesi sotto la giurisdizione della giustizia elettorale. Data l'impossibilità pratica di questa disperata manovra, si sta già apertamente tramando un colpo di stato, e ancora da definire l'opportunità del suo esito, se prima o al termine del processo elettorale, una strategia ad alto rischio per le ovvie ripercussioni che questa bieca iniziativa avrebbe sulla disposizione delle forze internazionali, ledendo gli interessi politici della potenza dominante nell'ambito del nostro continente, circostanza grave apparentemente ignorata da chi pensa di intraprendere questa strada.

Ovunque scruti le linee dell'orizzonte, non hai davanti un cielo brigadeiro. La tempesta in arrivo, se si prendono precauzioni contro i suoi effetti, può essere mitigata, riducendone i danni al minimo sopportabile, in quanto le popolazioni vittime di questo fenomeno si difendono dai tornado. Disponiamo di importanti risorse in questa direzione, prime fra tutte il calendario che segna la data del contenzioso elettorale, l'esistenza di istituzioni affidabili e formate nei concorsi di regime elettorale, oltre a candidature provenienti dall'ambito democratico, come la Lula- Biglietto Alkmin, capace di attrarre i voti necessari per la vittoria elettorale e ottenere un massiccio sostegno popolare durante la campagna elettorale, scendendo in piazza in massicce manifestazioni.

Lula in testa alla lista non è il candidato ideale di settori dell'opposizione democratica, certamente in minoranza. Tuttavia, i suoi precedenti di servizi al sociale e la sua ferma disponibilità, quando ha governato il Paese per due mandati, ad agire nel senso di promuovere politiche di promozione sociale, sempre rispettose delle procedure democratiche, sono credenziali che lo qualificano per la candidatura presidenziale, questa volta in buona fede compagnia di Alkmin, con comprovata esperienza nella gestione della cosa pubblica.

Del resto, sono bravi entrambi con l'urna, e come diceva un vecchio leader cinese, un gatto è bravo quando acchiappa i topi, in questo caso i voti che ci servono per uscire da questo incubo che tormenta il Paese.

*Luiz Werneck Vianna è professore presso il Dipartimento di Scienze Sociali della Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro (PUC-Rio). Autore, tra gli altri libri, di La rivoluzione passiva: iberismo e americanismo in Brasile (Revan).

 

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