Come una grande onda nel mare

Immagine: Lucas Vinícius Pontes
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da LUIZ WERNECK VIANNA*

Le elezioni di quest'anno hanno il carattere di un movimento di salvezza nazionale.

Se ha ragione chi sa valutare la dimensione dei raduni popolari, sono state circa 4 milioni le persone presenti domenica scorsa alla cosiddetta parata gay che si è svolta in Avenida Paulista, da tempo luogo prediletto per le proteste popolari . Per tutto ciò che è stato celebrato, cantato e detto lì a squarciagola a favore delle libertà individuali e del culto religioso contro il grano dei valori oscurantisti che il governo Bolsonaro si impegna a diffondere, abbiamo avuto una manifestazione plebiscitaria di ripudio di tutto quello che c'è.

Segnali di un cambiamento su larga scala erano e sono ancora presenti nel trambusto provocato dall'assassinio degli eroi amazzonici Bruno Pereira e Dom Philipps, che ha portato alla luce il mondo oscuro a cui le popolazioni rivierasche e le popolazioni indigene delle regioni della profonda Amazzonia. L'attenzione che l'opinione pubblica dei Paesi dell'occidente democratico ha dedicato a questo tragico episodio, ovviamente legato alla questione ambientale, evidenzia l'importanza di isolare internazionalmente l'infame governo del nostro Paese e di favorire l'azione della sua opposizione democratica, soprattutto da parte del Biden, di forte rilevanza nel nostro continente.

I venti benefici che cominciano a soffiare La nostra America dal Messico all'Argentina, passando per il Cile, il Perù, e ora con la bella sorpresa della Colombia, non potranno evitare, come segnala il plebiscito di Avenida Paulista, che soffieranno per le nostre terre. Da ogni parte, quella che si preannunciava come un'irresistibile marea neoliberista, stanno emergendo movimenti per contrastarla, come in Francia dove la sinistra ha avuto un ampio voto nelle elezioni di maggioranza e legislative, il che implica risultati ancora più incisivi nel prossimo futuro. Un altro indicatore di cambio di direzione è noto nel Regno Unito con il primo sciopero nazionale in 30 anni nel settore ferroviario. Nello stesso senso, l'Unione Europea si segnala come una nuova presenza affermativa sulla scena internazionale in nome dei valori civilizzatori che rappresenta.

Di fronte a questi nuovi traguardi che inquadrano l'immediato campo in cui si trova il nostro Paese – l'Ucraina è molto lontana da qui – è importante riconoscere la distanza in cui ci troviamo dal 1964, quando fu pianificato e realizzato un colpo di stato militare con un ampio sostegno esterno , in particolare del governo statunitense dell'epoca. Ma è un segreto di Pulcinella che sia in pieno svolgimento un movimento favorevole all'ennesimo colpo di stato per vittimizzare le istituzioni repubblicane come reazione alla vittoria elettorale della ticket Lula-Alkmin, ormai data per scontata sui radar di tutti, ha confermato dagli istituti di ricerca elettorale. Coloro che tramano a favore del golpe non hanno ancora chiarito quando avrebbero realizzato un piano così infelice, se prima, durante o dopo l'annuncio dei risultati delle urne.

Il pretesto per la messa in scena del golpe si fa beffe della predicazione di Donald Trump che denunciava, sin da prima delle elezioni, che sarebbero state truccate, anche senza avere, in nessun momento, prove a sostegno delle sue accuse. Nel nostro caso, si cerca di disturbare il processo di spoglio elettorale con la presenza esotica di corporazioni esterne, orientate, come dice il detto popolare, a rovinare il processo elettorale.

Ci troviamo, quindi, in una situazione di rischio che non può essere sottovalutata. Alla portata delle forze democratiche, un potere disarmato, tuttavia, si adatta a un'audace composizione di forze che, per la sua portata, scoraggia i sorrisi del colpo di stato, costretti a ritirarsi dagli impatti nazionali e internazionali delle loro sconsiderate intenzioni. C'è già una candidatura robusta, quella di Lula-Alkmin, ma non basta ancora, poiché occorre creare un movimento che diventi irresistibile e che allontani ogni tentativo di resistere al suo trionfo.

Questa elezione ha il carattere di un movimento di salvezza nazionale, come nei potenti fronti antifascisti articolati dal genio politico di notabili statisti negli anni '1940, e la sua singolarità, dato il peso delle nostre attuali circostanze, è che il suo risultato deve essere garantito prima ancora della sua realizzazione.

*Luiz Werneck Vianna è professore presso il Dipartimento di Scienze Sociali della Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro (PUC-Rio). Autore, tra gli altri libri, di La rivoluzione passiva: iberismo e americanismo in Brasile (Revan).

 

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