da BENTO PRADO JR.*
Introduzione di Bento Prado alla raccolta su Antonio Candido
Il narcisismo è il nemico naturale dell'intelligenza; La simpatia per l'Altro, al contrario, essendo condizione per comprendere se stessi, è anche regola di metodo nelle scienze culturali. La scelta del titolo per questo libro è stata sicuramente ispirata. Con esso, indichiamo il centro più vivo degli scritti del nostro autore e il contrappunto che essi fanno all'opera inaugurale di Sílvio Romero, che ha sempre occupato un posto privilegiato nell'immaginario critico di Antonio Candido, dalla sua prima tesi al saggio “Fora di il testo, dentro la vita”, pubblicato in educazione notturna.
Soffermiamoci un attimo su questo curioso rapporto tra Antonio Candido e Sílvio Romero. Non posso, per descriverla, non alludere ad un altro maestro e ad un altro testo. Penso alla monumentale biografia di Gustave Flaubert, alla quale Jean-Paul Sartre dedicò le sue ultime energie intellettuali, regolando i conti con un'ossessione che lo accompagnò fin dalla tenera età.
Tutto accade come se la cura che Antonio Candido e Sartre dedicano, l'uno all'altro, avesse la stessa forma, ma significati rigorosamente opposti. Per Jean-Paul Sartre si tratta di comprendere come una concezione essenzialmente mistificata della letteratura (l'arte assoluta, l'estetismo parossistico) possa però cedere il passo all'illuminazione della realtà, come contro la volontà dell'autore. Per Antonio Candido si tratta di spiegare come una certa cecità alla dimensione testuale o estetica della letteratura non impedisca una visione ampia e, in definitiva, vera della letteratura e della cultura brasiliane.
In entrambi i casi, le contraddizioni esemplari della scrittura e dell'esistenza funzionano come rivelatrici di matrici essenziali della società e della letteratura, in un passato vicino alla Francia e al Brasile, a sostegno della nostra coscienza contemporanea. Al di là dell'esplicita intenzione o teoria di Flaubert e Sílvio Romero, questi autori, così dissimili, funzionano anche come, delicatissimi sismografi, che è necessario consultare, in passato, per diagnosticare meglio il comportamento sotterraneo della nostra attuale esperienza di letteratura e della società.
Testo e vita, forma letteraria e forma sociale non si oppongono qui, come nei manuali di teoria letteraria. Fu Roberto Schwarz a descrivere al meglio il modo sottile in cui il metodo critico di Antonio Candido seppe includere l'analisi immanente dell'opera letteraria nel movimento generale di autocomprensione della cultura. Non è opportuno qui riprendere questa analisi che rivela, nell'opera del maestro, l'importante operazione di allargamento dell'idea di forma, che fortunatamente cessa di essere intesa in senso strettamente tecnico. Operazione che non implica una “sociologizzazione” del letterario; che, al contrario e contrariamente a tutti i riduzionismi, permette alle scienze sociali di essere guidate e illuminate da ciò che si potrebbe chiamare, in mancanza di una migliore espressione, “sapere letterario”. Infine, con Antonio Candido, scopriamo che la vita dello spirito e la vita sociale sono una sola e stessa vita.
È proprio questo ampliamento dell'idea di forma che spiega la straordinaria portata degli scritti di Antonio Candido, che coprono l'intero arco delle scienze culturali, dalla storia letteraria alla filosofia, passando per le scienze sociali. Una scala (come quella di Sérgio Buarque de Holanda) che è sempre stata rara nel nostro paese e che sembra essere sempre meno frequente sul nostro pianeta. Un riflesso di questa irradiazione di interessi teorici ad ampio raggio è la composizione stessa di questo libro. In esso, come una linea di totalità crescente, testi che spaziano dalle testimonianze personali all'approfondimento del pensiero di Antonio Candido, passando per i diversi vettori della sua ricerca.
Non direi che questa raccolta di testimonianze di colleghi, amici, discepoli diretti o indiretti costituisca una cartografia completa dell'opera (e non solo dell'opera scritta) di Antonio Candido. Abbiamo, qui, almeno, un primo tracciato di questa indispensabile mappa.
Nella prima parte, un ritratto dell'uomo, del professore, e una testimonianza dell'impatto che ha avuto su chi ha avuto la fortuna di vivere con lui più o meno da vicino. Nella seconda, è il lavoro del sociologo che si evidenzia in alcuni dei suoi aspetti più ricchi, soprattutto in quelli in cui l'impresa sociologica converge con quelli dell'antropologia e della storia – in uno stile che, purtroppo, come osservava Fernando Henrique Cardoso tempo fa, non ha avuto la posterità che una migliore comprensione del Brasile richiederebbe.
La terza e la quarta parte sono rivolte allo storico, critico e teorico della letteratura, nell'incessante botta e risposta che Antonio Candido intreccia tra testo e vita, e che ne fa il maestro incomparabile di questi ambiti della letteratura brasiliana. Con l'ultima parte, sono i fini ultimi della riflessione del nostro autore ad occupare il boccascena – è la figura del pensatore che rumina, con gli strumenti da lui inventati e i risultati che ha ottenuto, la situazione della cultura e della società in Brasile e in il mondo di oggi, animato dalla speranza di una società più giusta e di una cultura più viva.
In una parola, diciamo che la lettura di questo libro ci aiuta ad apprezzare quanto di prodigioso c'è nella tattica di questa brigata leggera, capace di compiere incursioni così profonde su tanti fronti diversi, senza perdere di vista il suo obiettivo finale, tenendo sempre sotto controllo toccare con la sua base, dove deve tornare per ricostituire il respiro e l'energia. Base segreta che è lo stesso Antonio Candido, ovvero il segreto di un carattere schietto e inflessibile, nonostante generosamente gentile e comprensivo. Un segreto che spiega il fascino che esercita su tutti noi e spiega perché ogni pagina di questo libro sia così permeata di ammirazione e affetto.
* Bento Prado jr. (1937-2007) è stato professore di filosofia all'Università Federale di São Carlos. Autore, tra gli altri libri, di Errore, illusione, follia: saggi (Editore 34).
Riferimento
Dentro il testo, dentro la vita – saggi su Antonio Candido. San Paolo, Companhia das Letras, 1992.
Originariamente pubblicato sul giornale Folha de S. Paul, l'31 maggio 1992.