Sotto i riflettori – XXI

Immagine: Marcio Costa
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da BENICIO VIERO SCHMIDT*

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Lo scenario prevede ora le elezioni municipali per il secondo turno di domenica prossima, soprattutto nei grandi centri come Fortaleza, Recife, Belém, Porto Alegre, San Paolo e Rio. Queste città sono oggetto di una crescente attenzione da parte di tutte le forze politiche. Gli effetti di un'elezione municipale sono sempre gli stessi in relazione alle elezioni che verranno per le legislature e per gli esecutivi in ​​tutti gli stati del Brasile e nell'Unione nel 2022. Il risultato dell'elezione municipale è una variabile rilevante nella previsione dei risultati e le tendenze dell'elettorato per le prossime elezioni, cioè per il 2022.

Le novità del primo turno sono state la performance del centrodestra che sembra rinascere e la presenza di una fortissima opposizione alle cosiddette esagerazioni del linguaggio controidentitario del bolsonarismo in quasi tutto il Brasile. Ciò non si traduce in una tendenza di netta opposizione al governo federale, ma significa soprattutto un grande logoramento, soprattutto se si tiene conto che il governo ha ancora due anni davanti. Vediamo cosa succede.

La questione razziale, portata alla ribalta con l'omicidio di un uomo di colore al supermercato Carrefour di Porto Alegre, è diventata rilevante nel processo di sostituzione dell'attuale sindaco della capitale del Rio Grande do Sul. Si tratta di un evento inatteso, ma della stessa natura di eventi passati che hanno deciso l'esito delle elezioni, come, ad esempio, il rapporto tra l'assassinio di tre operaie della Companhia Siderúrgica Nacional e l'elezione, pochi giorni dopo, di Luiza Erundina per sindaco di San Paolo. Evidentemente la situazione non è la stessa, ma si prevede che si verificheranno effetti pertinenti di questa debacle morale.

La paralisi del Congresso nazionale colpisce soprattutto la questione fiscale, mentre cresce il debito pubblico interno del governo e si allarga il deficit operativo. I tentativi di Paulo Guedes e del suo team di prendere iniziative per promuovere “grandi riforme” – che, secondo loro, approfitterebbero della situazione per ridurre i deficit ei colli di bottiglia del governo federale – non hanno avuto successo.

Si ricorda inoltre che, nell'ambito della materia tributaria, è in corso di elaborazione presso il Congresso nazionale la legge complementare n. 101, che disciplina i rapporti tributari tra gli Stati e l'Unione. Rio Grande do Sul, Minas Gerais, Goiás e Ceará sono gli stati più colpiti, in quanto fortemente debitori nei confronti dell'Unione. L'esito di questo processo – per il momento paralizzato – potrebbe segnalare cosa si determinerà nel bel mezzo della stessa riforma fiscale, che arriverà sicuramente nel 2021.

Da segnalare infine il grande movimento di Rodrigo Maia, incoraggiato dai risultati del suo partito alle elezioni comunali, per capitalizzare e catalizzare il sostegno dell'opposizione e del centrão in Parlamento per l'elezione del prossimo Presidente della Camera. Posizione che potrebbe essere occupata da lui stesso, a seconda di una decisione della STF prevista per il 4 dicembre.

*Benicio Viero Schmidt è un professore in pensione di sociologia all'UnB. Autore, tra gli altri libri, di Lo Stato e la politica urbana in Brasile (LP&M).

 

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