da GENILDO FERREIRA DA SILVA & JOSÉ CRISÓSTOMO DE SOUZA
Fare filosofia è, per Poética, fare filosofia contemporanea, critica e tematica
Gli sforzi per rinnovare la nostra filosofia accademica hanno assunto diverse forme, oltre alla semplice “storia della filosofia canonica”, che ha predominato tra noi negli ultimi decenni. Cioè al di là del cosiddetto commento interno e acritico all'opera di un autore metropolitano, come la “filosofia perenne” o qualcosa di simile. Tali nuovi modi di fare filosofia potrebbero ora rappresentare, pur nella loro varietà, sviluppi del pensiero vivente, che affronta temi e problemi contemporanei, si spera quelli specifici della filosofia, secondo modi filosofici di affrontarli.
Queste forme si presenterebbero provvisoriamente come sviluppi di un pensiero problematizzante, orientato verso un’interlocuzione o conversazione filosofica, produttiva con autori e correnti, attraverso un lavoro in corso, plurale e collettivo, verso una maggiore autonomia di pensiero brasiliano. Si tratta di un lavoro finalizzato sia all'elaborazione filosofica sia all'insegnamento e alla guida di un lavoro che si pone alla prova della discussione critica tra posizioni rivali. Infine, perché no? un lavoro volto a sviluppare i nostri punti di vista filosofici, anche nuovi paradigmi per la filosofia nel nostro tempo e contesto.
Sono questi infatti i cavalli di battaglia del Gruppo – con aria di Movimento – Poetica Pragmatica, come si vede, ad esempio, nella raccolta Filosofia, azione, creazione: poetica pragmatica in movimento (Crisóstomo (org.), Edufba). Inoltre, coincidono in gran parte con la “maturità filosofica”, caratterizzata da autonomia, attualità e attualità, che l’Anpof ha proposto alla comunità filosofica brasiliana nel 2016, quando è stata creata la Colonna Anpof come strumento per questo.
Si veda il testo di lancio della citata Rubrica, “Un progetto di dibattiti tra filosofia ed esperienza contemporanea” (22/09/2016), e, in dialogo con esso, il testo di José Crisóstomo “De como como não faz filosofia, ma noi tanto vale iniziare a farlo” (01/12/16). Si tratta di una via che, da allora, ha cominciato ad essere sempre più seguita, o almeno tentata, e in vari modi, dalla filosofia accademica brasiliana, oltre al già citato modello storico, anch'esso di moda, della lettura apologetica degli autori metropolitani.
In questo testo si parla di un particolare sviluppo sperimentale, dal significato collettivo, come di una costellazione, che implica appunto l'idea di un punto di vista filosofico plurale, ma anche di una filosofia della praxis come poiesis, come proposta per valorizzare la comunità filosofica brasiliana. Questo è esattamente lo sviluppo in cui si è svolto Filosofia, azione, creazione: poetica pragmatica in movimento, una collezione con lo stile di jam session filosofico, come concertazione tra diversi discorsi tematici, in dialogo tacito o esplicito tra loro, sulla base di un discorso di apertura più generale o centrale.
E questo come esplorazione produttiva di un terreno filosofico comune, del nostro tempo, e come costruzione, al suo interno, di un'elaborazione del pensiero, cosa rara nel nostro Paese. Con un bel nome, ricco di associazioni ispiratrici, il Grupo Poética Pragmática incoraggia questa costruzione con un invito alla partecipazione di più colleghi, in un momento in cui la comunità filosofica brasiliana, come abbiamo detto, cerca di provare nuovi cammini, oltre a quelli i commenti esegetici sopra menzionati.
Come gran parte della nostra comunità filosofica già sa, Poética Pragmática è un gruppo aperto di ricerca ed elaborazione in filosofia, interessato a fare filosofia, democraticamente, come un work in progress. Lo fa anche come una ripresa del contatto con gli sforzi di produzione del pensiero critico, saggista, filosofo brasiliano, generalmente cancellati dal percorso “sottomesso” della nostra filosofia accademica dei decenni precedenti.
Fare filosofia è, per Poética, fare filosofia brasiliana contemporanea, critica e tematica, cioè messa in relazione al nostro tempo e al nostro contesto, ed eventualmente con i nostri riferimenti di pensiero. Ciò non esclude, anzi, che ciò avvenga in dialogo – critico, appropriante, fruitore – con le tradizioni metropolitane e non solo.
Questo dovrebbe avvenire attraverso un confronto – argomentativo, concettuale – della filosofia che si fa oggi ovunque si faccia filosofia, su temi e problemi. Includendo, nei termini della Poética, ovviamente in modo aggiornato, quei temi e problemi che riguardano temi come l'azione, la realtà, la conoscenza, i valori, la politica, la cultura, la creazione, le persone, ecc. Sempre in relazione ai nostri termini più generali di comprensione delle cose, di cui si occupa la filosofia.
Per darvi un’idea, la suddetta raccolta riunisce 16 contributi di 11 istituzioni, di sei paesi, sullo stesso “campo”. Si tratta di un risultato supportato da prestigiosi giudizi (vedi quarta di copertina della suddetta raccolta) nella sua prospettiva generale, da parte di illustri colleghi, come Paulo Margutti, Waldomiro Filho, Roberto Mangabeira Unger, Linda Alcoff e altri.
Cogliamo l'occasione per lasciarli parlare qui di ciò che è stato il prodotto di questo movimento filosofico. Nell'ordine dei nomi sopra elencati, quanto contenuto in questa raccolta rappresenta “un'alternativa al nostro modello nazionale, commentatore, di fare filosofia”. Presenta “un punto di vista filosofico pratico e produttivo, senza pretese fondazionaliste, in sintonia con le proposte e le pratiche democratiche”. Lo fa come elaborazione di un “intelletto che insiste nell'affrontare le questioni importanti della vita”, cioè come produzione dello “spirito umano” che supera “la cultura universitaria, con i suoi frammenti di enciclopedia”.
Al punto da costituire, quindi, “una nuova, affascinante corrente filosofica, in convergenza critica con Marx e con il pragmatismo, che coglie la creatività e la contingenza della storia, e indica un percorso speranzoso e democratico, ma anche realistico e concreto”.
La prospettiva generale che “forma” questo movimento poetico-pragmatico è già stata e continua ad essere proposta, difesa e praticata in diversi testi pubblicati, oltre alla già citata raccolta, sulla filosofia brasiliana e sul fare filosofia in Brasile, da diversi esponenti di il gruppo Poética Pragmática. Continua ad essere proposto e praticato, come in Colonna Anpof, di Laiz F. Dantas, Tiago Medeiros, Rodrigo Ornelas, Hilton Leal, Carlos Sávio, Crisóstomo, André Itaparica, Pedro Lino, Genildo da Silva e altri.
Insieme a questi, altri nomi, di più partner, sono presenti in questa collezione, come Cristina di Gregori, Paniel Reyes, Goyo Pappas, Andy Blunden, Ralph Bannell, Daniel Vargas, Laila Galvão, Frederick dos Santos, Erick Lima. Inoltre, in repliche e controrepliche pubblicate su diverse riviste, questa prospettiva è stata dibattuta e criticata da rappresentanti di spicco della nostra comunità umanistica, come i già citati Waldomiro e Margutti, ma anche Marcelo Carvalho, Leonardo Pereira, Marcelo Silva, Eduardo Rangel e Roberto Dutra. , ad esempio, nelle riviste Cognizione e ideazione, di nuovo dentro Colonna Anpof e in più fonti.
Com’è stato finora il viaggio di Poética? Nell'introduzione all'opera sopra citata, apprendiamo che il movimento di cui sopra è iniziato con un'idea di “filosofia come cosa civile”, civica, mondana, senza posizione trascendentale, che ci ricorda Oswaldo Porchat Pereira della svolta filosofica verso la vita degli esseri umani comuni.
Il percorso di Poética Pragmática è iniziato con l'idea guida di un'elaborazione filosofica pensata da associare, seppur attraverso mediazioni interposte, a discussioni nella sfera pubblica e a conversazioni nel mondo della vita, come suggerito alla fine degli anni Novanta in un saggio successivamente pubblicato in La filosofia tra di noi (Crisóstomo, org. Ed. Unijuí), insieme a testi, in uno spirito simile, dei professori Ernst Tugendhat, Oswaldo Porchat e Renato Janine Ribeiro.
A questa idea si assocerà più tardi quella di una svolta pratica, materiale della filosofia, tra l'altro non linguisticocentrica, ma anche favorevole alla scienza e alla democrazia. Una svolta che, nella suddetta raccolta, si dispiega in più nozioni, come costruzionismo istituzionale, modernismo come appropriazione, come creazione e autocreazione, anche nozioni come quella di una teoria critica più politica e “di massa”, diciamo, “ democratico popolare”. Sono temi che, prima di questa raccolta, sono stati elaborati, dalle persone del gruppo, in dissertazioni e tesine, alcune ormai pubblicate come libri, oltre a innumerevoli articoli, saggi, interviste, ecc.
Una pietra miliare in questo percorso, che ha un lato di ricostruzione del materialismo storico o di filosofia della prassi (come la poiesis), è l’articolo “Marx e l'essenza feuerbachiana: l'essenza umana nel materialismo storico, nella raccolta Gli hegeliani di sinistra: nuove prospettive filosofiche e politiche (Cambridge University Press, 2005). Un’altra pietra miliare è “Verso una critica del (non)pragmatismo di Marx” ( Cognizione, San Paolo, v. 13, n. 1, 2012) – entrambi scritti da José Crisóstomo.
Ma sono punti di riferimento anche i libri di Tiago Medeiros (su pragmatismo romantico e democrazia), Hilton Leal (su Richard Rorty e la politica culturale), Pedro Lino (sull’immaginazione istituzionale) e Rodrigo Ornelas (su modernismo e giovane hegelismo, in stampa). .
Su questa svolta filosofica pratico-poietica, verso l'azione e la creazione, dopo “La filosofia come cosa civile”, si veda, tra l'altro, il saggio sperimentale “O Mundo Bem Nosso”, di José Crisóstomo, che non è nella raccolta, ma lo informa chiaramente, insieme ad altri importanti testi di riferimento, da più membri del gruppo. “Il nostro mondo”, una svolta pratico-critica, post-metafisica ma non “postmoderna”, inizia sviluppando nozioni come “intenzionalità sensibile” e “coinvolgimento pratico-creativo con il mondo”, e si estende ad altri come come “oggettivazione” e “appropriazione”, come “forma materiale di vita”, “materialismo artefatto”, ecc.
Ciò in vista di ciò che vuole essere, e come abbiamo visto è stato inteso anche da altri, un'alternativa filosofica innovativa, in questi tempi di imposizione metropolitana, linguisticocentrica, di un predominio riduzionista del linguaggio e del discorso in filosofia, che può comportano conseguenze pratiche discutibili, anche sul piano politico e culturale. Un’alternativa “materialista” che si sviluppa politicamente nelle idee del costruzionismo democratico, della democrazia popolare e della “linea di massa”.
I testi della raccolta Filosofia, Azione, Creazione: poetica pragmatica in movimento non forniscono una presentazione diretta e sviluppata del nucleo concettuale di questo punto di vista. Ma mostrano i loro sviluppi tematici, così come alcuni dei loro volti e interfacce, in rapporti di approssimazione, confronto e distinzione, con e contro altre posizioni di pensiero, sotto forma di interlocuzione.
Perché è caratteristico della creazione della Poética non presentarsi come una cosa già pronta, proveniente da una sola persona o da un gruppo, proprio come Minerva che esce dalla testa di Zeus. Tanto meno presentarsi come qualcosa senza parentela, senza dialogo e sforzi di ricostruzione, né come qualcosa che si costituisce senza critica e senza controversia, cioè senza dialettica.
Il punto di vista poetico-pragmatico, come posizione interazionista, relazionale, storica, come un certo olismo sociale-materiale, al di là dei dualismi, mentalismi e rappresentazionismi della tradizione moderna e classica, può essere messo in dialogo produttivo anche con altre tradizioni, non occidentale e non moderna, senza smettere di essere filosofia nella specificità del termine, cioè senza smettere di impegnarsi produttivamente con l'articolazione di concetti e argomenti, e con ciò che è del nostro tempo e del nostro contesto.
È con questo spirito che l'elenco degli argomenti trattati nella raccolta Filosofia, Azione, Creazione espone, nell'ordine: teoria critica, marxismo, umanesimo; quanta critica e teoria vogliamo; mente e mondo nell'enattivismo; esperienza e attività sensibile in John Dewey e la Poetica; Pragmatismo nietzscheano; creazione sensibile e autocreazione personale; modernismo, antropofagia e appropriazione; interpretazioni e progetti del Brasile; Mangabeira Unger e l'esaltazione della gente comune; costruzionismo istituzionale; pluralismo culturale nell'istruzione; tecnologia e trasformazione della natura umana; forme di vita e artefattualità; Hegelismo e pragmatismo.
Tutte queste tematizzazioni della raccolta sono poste in relazione agli elementi comuni alla “piattaforma filosofica” di Poética, e anche in relazione tra loro, dall'ampia Introduzione, che offre anche una narrazione del percorso dell'intera opera, di Poética Pragmática, di cui il presente testo espone solo alcuni elementi. La sua ricchezza e il suo interesse non si limitano a ciò che qui si può riassumere, che è solo un invito a partecipare, a modo proprio e in modo critico, a qualcosa che può diventare un vero movimento filosofico, nazionale, contemporaneo, plurale.
La proposta di fondo, come abbiamo suggerito, non è quella di concentrarsi solo su commenti acritici e non approprianti di opere di filosofi storici, né di autori metropolitani contemporanei, in commenti che possono essere buoni esercizi formativi, scolastici, ma che non fanno ancora filosofia. . L’idea è anche quella di non fermarsi alla semplice esposizione di espressioni – ancora una volta, non critiche, non approprianti – provenienti da altre tradizioni, periferiche, non moderne, o “non patriarcali”, “non bianche”, “etniche” . Questo significa osare fare filosofia, in questo paese, come si fa in altri, anzi meglio che in loro, rifiutando così la divisione internazionale neocolonialista del lavoro intellettuale, in cui altri paesi producono e creano, e noi consumiamo e ripeto – idee “fuori luogo” e anche fuori tempo.
Gli esiti del movimento poetico-pragmatico finora compiuto, e appunto dei movimenti di molti altri, anche a livello internazionale, come mostra la Collezione, si offrono come possibile esempio di un altro tipo di lavoro, e come una presentazione degli indizi attraverso i quali questa esperienza trasmette, da una filosofia pratica, contemporanea, detrascendentalizzata – e la nostra.
Qualcosa, come abbiamo detto, come una svolta verso una filosofia della praxis come poiesis, verso un punto di vista non metafisico, non rappresentazionalista, non linguisticocentrico, e verso una filosofia legata al nostro tempo e alle nostre circostanze. Valorizziamo questa svolta, con pluralismo, autonomia e il nostro contributo, anche con critiche e dibattiti, nell'idea di un movimento con un pensiero pratico, nello spirito della convocazione dell'Anpof del settembre 2016 e dell'Ampofian sforzi che ne sono seguiti. Non abbiamo ancora compiuto progressi generali lungo questa linea, ma le cose non sono più stagnanti come prima. [I]
*Genildo Ferreira da Silva è professore presso il Dipartimento di Filosofia dell'UFBA.
*José Crisóstomo de Souza è professore presso il Dipartimento di Filosofia dell'UFBA.
Nota
[I] Questo testo è uno sviluppo del brief “Filosofia, azione, creazione: poetica pragmatica in movimento” (Riviste ANPOF, 13), e si basa anche su testi come l’introduzione alla Raccolta che porta questo titolo, qui ampiamente richiamata, come l’articolo “Fare filosofia in Brasile: civile, pratica, trasformativa, Wow"(argomenti, v. 25, 2021), di José Crisóstomo e altri.
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