da GUILHERME RODRIGUES*
Considerazioni sull'opera del poeta e scrittore
Una serie di racconti di Gabriel M. Medeiros è stata ora pubblicata nel libro Sotto la bandiera,[I] guidato da altri due noti prosatori contemporanei: Whisner Fraga e Fábio Mariano. Con uno dei suoi racconti intitolato “Os Nômads do altiplano”, Gabriel M. Medeiros esordisce nel genere, dopo aver pubblicato alcuni libri di poesia dal 2016.
Vorrei prendermi un po' di tempo per fare alcune osservazioni su questa storia, che, con forza, racconta in prima persona la situazione peculiare di un insegnante di una rete privata di istruzione primaria che intenta e vince una causa contro il suo ex datore di lavoro. Inoltre, il narratore si propone di descrivere il motivo per cui questa scuola ha raggiunto il successo finanziario attraverso le tipiche pratiche pubblicitarie dei fast food. Utilizzando un modello quasi aforismatico, Gabriel M. Medeiros produce, si potrebbe dire, qualcosa come un saggio di racconti.
1.
Azienda il cui titolare viene designato con il cognome in tono paternalistico; una forma di esplorazione che ha come struttura una struttura panopticon; colleghi indicati con soprannomi talvolta scherzosi, talvolta riferiti alla vita intima e/o universitaria del lavoratore; un'oscura origine del patrimonio del proprietario: tutti questi elementi costituiscono la vita, le modalità di funzionamento e la riproduzione materiale del mondo del lavoro nella rete educativa privata in Brasile – tutti presenti nel racconto “Os nomads do altiplano”.
La scuola privata appare nella narrazione nella sua brutale integrità, come una forma molto avanzata e all’avanguardia rispetto alle forme di sfruttamento del tardo capitalismo – il neoliberismo nella sua forma più cruda, nel senso del suo spettro ideologico. A questo proposito, è notevole come la voce del narratore utilizzi costantemente un tono violento, che oscilla tra l'ironico e il letterale – al punto che spesso è difficile discernere quando effettivamente sta ironizzando.
Niente di tutto ciò è strano per lo scrittore Gabriel M. Medeiro, già poeta pubblicato dal 2016 con il libro Andromaca, quaranta semestri[Ii]. Attraverso il linguaggio poetico, l'opera di questo scrittore riduce strutturalmente lo spirito del tempo dell'era dei social network, di questo nuovo tempo del realismo capitalista: l'ambiente scolastico privato, poi, è un luogo privilegiato in questo senso, tanto caro all'autore. Il suo linguaggio utilizza le libere associazioni per costruire immagini che vengono assemblate come volevano i surrealisti nel secolo scorso; Ma c’è qualcosa di più: la violenza della nostra epoca è diversa, più veloce, più automatizzata e di portata maggiore rispetto agli anni ’1930.
È così che il suo linguaggio viene assemblato come un ibrido tra la propaganda umana e quella violenta dell'algoritmo; una poesia, diciamo, bionica. Per ricordare Octavio Paz, se la creazione poetica inizia con la violenza sul linguaggio[Iii], allora la poesia di Medeiros dispiega in modo caratteristico questo elemento, in quanto è il risultato di un molteplice attraversamento dello spirito del tempo, e contemporaneamente riflette anche l'atteggiamento di disaccordo tra il poeta e la società, visto attraverso un simbolico tuffo nel i miti moderni di questa società distrutta.
Una poesia come “Operação Dalmácia”, dal suo primo libro, lo dimostra, ma parto da qui con un'altra poesia: “Il Professor Rampa”, dall'opera Pornografia estinta:
“Ho visitato tanto tempo fa,
la villa di tal dei tali,
manutentore di un sfrenato
ampia rete di esami pre-universitari.
Il denunciante, il capo
ha sollevato i miei sospetti
che un po' di pulizia
Ti starei derubando
la carpa
bianco perlato
dal tuo laghetto invernale
(scivolo d'acqua frusciante,
impermeabile sotto
il pergolato del cortile
carbonico
nel complesso del barbecue
del palazzo)
Il servo, il paggio, il servo
un piccolo ladro o un furtivo, in migué,
magari portandoli nella fodera delle tasche,
le copertine erano
amore mio.
A volte immagino un gatto gocciolante
scappando con i pesci soffocanti
oltre le ordinanze biometriche”[Iv]
L'immagine poetica qui, anche come vuole Octavio Paz, è il risultato di una tensione con se stessa: nel dirla come la dice, la distanza tra la parola e la cosa ivi espressa diminuisce o addirittura scompare,[V] poiché nella poesia di Medeiros ci sono punti di scontro tra un linguaggio creativo, che stacca le parole dalla loro realtà – per il loro ordinamento e ritmo, con aggettivi estranei all'immagine immediatamente presentata (come “bianco-perlato”) –, ma che poi li riportano anche a terra, come caricatura molto credibile di una situazione che spiega la visione ideologicamente dominante della lotta di classe.
Questa immagine poetica, erudita e di creazioni poetiche che rimandano alla poesia greca e romana (“foglia frusciante” sembra provenire addirittura da un verso di Omero) è attraversata dalla brutalità dell'immagine del servo “in migué” che passa attraverso l'ingresso di un condominio chiuso da pesci morti.
Molte le quartine che compongono il libro Il traffico di organi nella poesia brasiliana portare anche qualcosa di questa natura, come ad esempio:
“Hai sognato che ho passato la notte
nelle camere sotterranee
e ti ho trovato che fumavi
alcuni comandi in azione”[Vi]
Queste redondilha portano con sé proprio questo elemento bionico, del sogno attraversato organicamente dalla forza dell’industria culturale e, soprattutto, di un mondo in cui la distruzione porta la mente nei bunker, nelle comunità recintate, nei camion blindati, nei centri commerciali. L'espressione in seconda persona del portoghese, così come il ritmo classico della poesia-canzone medievale, staccano la lingua dalla realtà, ma essa viene improvvisamente trascinata nel suo opposto – profondamente reale, al punto che può essere detta solo come appare lì – con questa immagine surrealista di un giocattolo – un oggetto infantile, ma anche bellicoso e ideologicamente impegnato nella figura del falso eroismo bellico nei videogiochi – essere fumato – un'esperienza che colma il divario tra l'adolescente e l'adulto, tra la sovversione e la rassegnazione.
Questa violenza smonta e assembla la poesia di Medeiros, fino al nucleo linguistico. E in questo deserto di parole d’ordine, nell’aggressività del marketing e nella fantasmagoria tipica dei social network – il kitsch più distruttivo appare nel storienoi tweet, nei messaggi inoltrati dalle app di messaggistica – la poesia si costringe a creare un linguaggio bionico: un cyborg poetico, se vogliamo.
2.
L'esordio in prosa dell'autore è un'estensione di questa esperienza della letteratura nel realismo capitalista. Come in un feed di social media, le immagini appaiono attraversate dalla violenza di un linguaggio cibernetico. Il narratore – un insegnante che, si può dire, padroneggia la lingua – non manca di ricorrere a banali volgarità pur utilizzando una forma analitico-aforismatica per descrivere il funzionamento di un corso preuniversitario.
E vediamo che la storia si svolge attraverso un'angoscia classica: di fronte al desiderio e al suo oggetto spettrale (i soldi della querela; la possibile morte derivante da un soggetto con precedenti penali), il narratore oscilla tra la scuola e l'ambiente della prostituzione, portando le due professioni insieme in modo rivelatore – un argomento già affrontato da Medeiros nel suo libro Pornografia estinta, con tocchi di Walter Benjamin.
Il linguaggio che mette in tensione l’esperienza moderna dell’esilio poetico e dell’industria culturale può essere visto lucidamente in passaggi come: “Un giorno, sono passato davanti a un negozio di tappeti persiani contraffatti, economico e vuoto; da una farmacia che vendeva protesi e giubbotti antiproiettile, e dalla pasticceria dove stavano le prostitute, che giocavano con i cellulari e fumavano, sedute su sedie di plastica, con il busto all'ombra del tendone e le gambe al sole, con tatuaggi straordinariamente standardizzati sulle cosce: carpe, teschi, Valentina, Katrina, carpe, teschi, draghi, draghi cinesi, San Giorgio, teschi, Quintralas. Quel pomeriggio, come ovviamente sarebbe successo, una delle ragazze venne a discutere con me un'idea. Ha detto che il suo nome era Maria Vitória. Mezz'ora («o una sborrata», sottolineava) costava cento reais, 120 se era nella stanzetta della pensione accanto, un'ora e duecento reais. Non c'era la possibilità di tre ore: "allora sarebbe il pernottamento". Gli ho detto che non avevo soldi, l'ho ringraziato educatamente e ho ribadito che, se non fossi così povero, avrei sicuramente accettato l'invito. Lei rise, salutò e se ne andò. Aveva un piercing sulle gengive e una micro-spilla sul canino, scintillante, come il ghiaccio esterno. Come se due piccole lastre di vetro avessero pressato un frammento dell'anello di Saturno e ora ti offrissero questa cornice in dono."[Vii]
Alla fine del racconto, quindi, la tensione porta a una rivelazione quasi sacra, come se lo sguardo cambiasse drasticamente con la cavalcata verso una prostituta. Non c'è nessun fantasma lì, ma in quanto forma sacra, il fuoco delle torce nell'impianto di depurazione sembra fornire al narratore un'altra modalità di affetto che non vede (e in effetti non esiste, a causa della struttura stessa del modulo scuola privata -cram) presso la scuola stessa. Il racconto, infine, segna molto bene questa tappa avanzata del realismo capitalista: la scuola elementare e, senza dubbio, l'esame di ammissione. Non c'è da meravigliarsi come ciascuna di queste scuole possa essere facilmente confusa con un bunker o una comunità recintata.
*Guilherme Rodrigues Ha conseguito un dottorato di ricerca in Teoria letteraria presso l'IEL di Unicamp.
note:
[I] MARIANO, Fabio; MEDEIROS, Gabriel M.; FRAGA, sussurratore. Sotto la bandiera. Campinas: Ofícios Terrestres Edições, 2023.
[Ii] MEDEIROS, GM Andromaca, quaranta semestri. San Paolo: Patua, 2016.
[Iii] PAZ, Ottavio. El arch e la lira: La poesia. La rivelazione poetica. Poesia e storia. Città del Messico: Fondo de Cultura Economica, 1990, p. 38 (https://amzn.to/3Zh78vk).
[Iv] MEDEIROS, Gabriel M. Pornografia estinta. San Paolo: Patuá, 2019, p. 86 (https://amzn.to/468ZdCg).
[V] PACE, ibid. pag. 109-12.
[Vi] id. Il traffico di organi nella poesia brasiliana. Cotia: Urutau, 2022, p. 49.
[Vii] MARIANO; MEDEIROS; FRAGA. ibid. pag. 61-2.
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