da FRANCISCO BATISTA JÚNIOR*
Le soluzioni da presentare per il SUS, prima di rappresentare una resa alle logiche private e di mercato, devono significare esattamente il contrario
In questa terza e ultima parte di questo articolo, analizzo i conflitti derivanti da quanto storicamente proposto dal movimento di Riforma Sanitaria, confrontando quanto proposto con l’attuale realtà della gestione del SUS e le alternative giuridiche compatibili con la Riforma Sanitaria, per ripristinare il SUS sul mercato percorso dal quale non avrebbe dovuto essere deviato.
Riforma sanitaria e gestione del SUS
Il SUS sta affrontando il suo momento più difficile della sua storia ancora relativamente breve, è decisamente sotto scacco e le difficoltà evidenziate, che sono reali, sono il risultato di tutto questo processo di decostruzione concettuale, giuridica e politica. La già citata crisi permanente negli ospedali federali di Rio de Janeiro, da me analizzata seconda parte di questo articolo, in un momento acuto, è un classico esempio di ciò di cui abbiamo parlato finora.
È fondamentale affermare che nessuna forma di gestione nel SUS potrà dare i risultati attesi e di cui abbiamo bisogno se, nel breve termine, non si affronta l’attuale modello di cura, che alimenta inesorabilmente la domanda di servizi specialistici e ad alto costo. procedure, e non rafforziamo la rete statale SUS, al fine di ridurre notevolmente la dipendenza dal settore privato appaltato, assi vitali in cui le imprese e i gruppi economici organizzati si alimentano e si rafforzano.
Dobbiamo anche ridurre la precarietà e valorizzare la forza lavoro, nonché espandere i finanziamenti SUS modificandone la logica attuale, sostituendo il pagamento errato per programmi e procedure verticalizzati, con la definizione di obiettivi da stabilire in base alla realtà e alle esigenze di ciascun luogo. .
D’altro canto, difendendo OS, OSCIP, fondazione “statale”, Servizio Sociale Autonomo ed EBSERH affermando che “la sanità non è un’attività tipica dello Stato e che richiede solo supervisione, regolamentazione e controllo, che il settore privato è complementare e che con gli stipendi di mercato coopteranno alcuni professionisti”, costituisce una violazione dei principi della riforma sanitaria e una mancanza di conoscenza della legislazione (art. 197 Cost.) e della realtà del SUS, che non possiamo concepire in forma dibattito serio dove l’obiettivo è rafforzare il sistema.
Inoltre, l’atteggiamento aggressivo dei sostenitori della proposta, revisionisti che si identificano come progressisti e storici della Riforma Sanitaria, mentre accusano coloro che sono contrari di essere “corporativisti, privi di proposte e di connivenza con il governo distorsioni” che dicono: se sono reali e le denunciamo, se non è malafede, rivela solo la deliberata mancanza di dibattiti con il contraddittorio e nasconde un fatto schietto e illuminante: queste proposte unificano tutti i settori conservatori anti-SUS nel nostro Paese, ma si dividono È chiaro che tutti gli attivisti della Riforma Sanitaria che, se fossero stati ascoltati, avrebbero presentato alternative come le seguenti.
A proposito di autonomia e “immobilizzazione”
Di fronte alla fragile argomentazione secondo cui la modalità di fondazione “statale” e simili promuovono l’autonomia e la flessibilità gestionale e amministrativa per gestire bene i servizi sanitari pubblici, a fronte di uno Stato “pesante”, “burocratico” e “rigido”, citiamo il nostro Carta Maior che non lascia dubbi sulla materia, limitandosi a regolamentarla senza la necessità della creazione o dell'intermediazione di alcun altro strumento giuridico.
Costituzione federale, artt. 37, Sezione XXI, § 8º
“L’autonomia gestionale, di bilancio e finanziaria degli organi ed enti dell’amministrazione diretta e indiretta può essere ampliata mediante un contratto, da stipularsi tra i loro amministratori e le autorità pubbliche, mirante a fissare obiettivi di rendimento per l’ente o ente, di competenza della legge per provvedere a:
I – la durata del contratto;
II – controlli e criteri di valutazione delle prestazioni, dei diritti, degli obblighi e delle responsabilità dei dirigenti;
III – remunerazione del personale.
“Chi ha la motivazione per assumere deve avere la motivazione per licenziare”
Di fronte all’argomentazione conservatrice, ricorrente e insostenibile che “la stabilità degli operatori sanitari è un male e va a vantaggio di chi non vuole lavorare” e che “gli operatori sanitari dovrebbero avere lo stesso trattamento dei lavoratori del sistema finanziario o dello Stato- settore petrolchimico posseduto” (come si legge nel documento diffuso dal governo federale in occasione del dibattito sulle Fondazioni “statali”, nel primo decennio del XXI secolo), che, va detto con enfasi, meritano tutto il nostro rispetto, siamo sorpresi e rammaricati del confronto abbassato, non qualificato e opportunistico con chi lavora con la vita del prossimo e che ha bisogno di stabilità lavorativa per garantire pienamente l'esercizio professionale e legami effettivi ed affettivi, anche professionale-servizio-cliente.
Ci rammarichiamo inoltre che non vengano affrontati i reali interessi politici, fisiologici e aziendali dell'attuale logica di gestione maggioritaria, che rendono il sistema inattuabile e che, oltre a non essere affrontati, sono anche rafforzati dalla fondazione “statale” e simili, che stabiliscono, tra l’altro, le assunzioni e i licenziamenti dei lavoratori a seconda, cerchiamo di capire, “della necessità di ciascun servizio”. Per contrastare ciò, ci rivolgiamo ancora una volta alla legislazione attuale, il Regime Giuridico Unico, che per ogni buona comprensione è chiaro, cristallino e indiscutibile e che, lo sappiamo benissimo, deve semplicemente essere rispettato.
Regime giuridico unico – Legge 8.112, art. 127
“Le sanzioni disciplinari sono: l'avvertimento; sospensione; dimissioni; revoca del pensionamento o della disponibilità; rimozione dalla posizione di commissione; rimozione dall’incarico”.
Art. 132. Il licenziamento si applica nei seguenti casi: “reati contro la pubblica amministrazione; abbandono dell'incarico; assenze abituali; improbabilità amministrativa; incontinenza pubblica e condotta scandalosa in ufficio; grave insubordinazione in servizio; danni fisici, in servizio, ad un dipendente o ad un privato, salvo che per legittima difesa o per quella altrui; utilizzo irregolare di fondi pubblici; rivelazione di un segreto di cui si è appropriato a causa della sua posizione; danni alle casse pubbliche e deterioramento dei beni personali; corruzione; accumulo illegale di incarichi, posti di lavoro o funzioni pubbliche; violazione dei capi IX e XVI dell'art. 117”.
In questo modo, e per avere un’idea del periodo in cui si difese la creazione di fondazioni statali e si creò l’EBSERH, nel rigoroso rispetto della legislazione vigente, tra il 2003 e l’ottobre 2010, il governo federale ha promosso il licenziamento di 2.500 dipendenti. Sono stati 1.471 per abuso d'ufficio, 817 per improbabilità amministrativa e 257 per aver ricevuto tangenti. Il loro pensionamento è stato revocato, 177; e 223 sono stati rimossi da posizioni di fiducia.
Inoltre, 243 sono stati espulsi per negligenza, reati minori aggravati dalla recidiva, e 406 per abbandono dell'incarico. Queste punizioni colpirono direttori, sovrintendenti, revisori e ispettori delle entrate federali, della previdenza sociale e del lavoro, pubblici ministeri e sottosegretari del bilancio e dell'amministrazione (cifre e dati diffusi dallo stesso governo, in quel periodo).
Pertanto, affermare che la stabilità è di per sé un male, che consente ai lavoratori di non svolgere il proprio ruolo e trarne beneficio, è un errore; Significa negare la responsabilità che spetta a dirigenti incompetenti e disimpegnati e violare un diritto che i lavoratori del servizio pubblico in ambiti fondamentali devono considerare sacro, vale a dire la non vulnerabilità nei confronti dei governi che utilizzano l’esercizio del potere in violazione dei principi costituzionali di moralità, Legalità e impersonalità.
Allo stesso modo, riteniamo che questo processo dovrebbe essere migliorato con l’inclusione di altri elementi rilevanti, come la valutazione periodica.
Commercializzazione della fondazione statale e modalità simili contro professionalizzazione della gestione SUS
L’attuale forma di organizzazione, strutturazione e funzionamento del SUS, comprendente una chiara politica di svalutazione e disincentivazione salariale per i professionisti, oltre alla logica patrimoniale imposta da gruppi politici e corporazioni organizzate, ha spesso favorito gestioni inefficienti e non risolutive ed una efficace e micidiale, quando si parla di lavoro sanitario, la mercificazione dei rapporti di lavoro.
Ribadiamo con forza che questa logica non potrà essere invertita senza rafforzare il settore pubblico statale al fine di superare la pratica di stabilire tetti finanziari e pagamenti per le procedure e senza dare priorità alla prevenzione effettuata dall’équipe sanitaria multidisciplinare, con l’obiettivo di fermare l’aumento domanda geometrica di procedure specializzate e ad alto costo.
Fondamentale per noi in questo momento di emergenza è non incrementare alcuna proposta che possa istituzionalizzare, formalizzare e rendere un percorso di non ritorno questo processo di mercificazione irrazionale e insostenibile, che propone il vantaggio di pochi a scapito della stragrande maggioranza dei professionisti, come nel caso delle fondazioni “statali”, del Servizio Sociale Autonomo, dei “Partner Privati” e della Compagnia Brasiliana di Servizi Ospedalieri (EBSERH). In questo senso, difendiamo ancora una volta che la normativa vigente, pienamente in sintonia con i principi della Riforma Sanitaria, possa essere efficacemente e definitivamente attuata.
È quindi necessario, con questo obiettivo:
(a) Professionalizzare e democratizzare la gestione e la gestione dei servizi della rete SUS, attraverso la regolamentazione del punto V dell'articolo 37 della Costituzione federale, che stabilisce che "le funzioni fiduciarie, esercitate esclusivamente dai dipendenti pubblici che ricoprono posizioni effettive, e le funzioni di commissione gli incarichi, da ricoprire da dipendenti pubblici di ruolo nei casi, condizioni e percentuali minime previste dalla legge, sono destinati esclusivamente a compiti di direzione, direzione e consulenza”.
Inoltre, deve essere stabilito e seguito uno strumento giuridico che definisca i criteri tecnici e formativi come riferimento per l'assunzione di incarichi nei comitati di indirizzo e di gestione, tenendo conto delle premesse di appartenenza al personale del SUS e del Servizio, con adeguata formazione tecnica dell’attività professionale e della manifestazione/partecipazione dei lavoratori.
La proposta è quella di rendere la gestione del SUS e la gestione dei suoi servizi di Rete immuni da indicazioni politiche, clientelistiche e fisiologiche, privilegiando e valorizzando criteri tecnici e attuando una gestione professionalizzata e democratizzata.
(b) Creare e attuare un ampio Programma nazionale per la ristrutturazione e il rafforzamento della rete pubblica statale (ReestruturaSUS), nei tre ambiti del governo e delle relazioni interistituzionali, al fine di consentire un'azione intersettoriale permanente, con enfasi sugli aspetti relativi all'occupazione, al reddito e la sua diffusione, la lotta alla violenza a tutti i livelli, l'educazione stradale, lo sviluppo sostenibile, la preservazione dell'ambiente e una proposta radicalmente qualificata e democratizzata per l'accesso all'istruzione pubblica a tutti i livelli;
(c) Accesso al pubblico servizio attraverso un concorso pubblico con stabilità di posto e valutazione permanente, essenziale per contrastare il processo di disimpegno, separazione e asta delle retribuzioni professionali, come modalità di costruzione di un rapporto che abbia come asse fondamentale il legame professionale - assistenza clienti;
(d) Creare una carriera unica, nazionale, tripartita, multiprofessionale e interfederale per tutti i lavoratori SUS, in conformità con le Linee guida nazionali per il piano di carriera, posizioni e retribuzioni SUS (PCCS), concordate dalla Commissione tripartita intermanagers e costruite in conformità ad un processo di adesione volontaria da parte degli enti federati. A differenza della proposta del PCCS sui servizi, incorporata nella fondazione “statale” e simili, che svaluta, scoraggia, manca di rispetto e squalifica i professionisti con la logica del “salario di mercato”, basata sul privilegio di pochi in alcuni servizi a scapito di della grande massa dei lavoratori, difendiamo i livelli salariali nazionali per livello di istruzione, gli incentivi all’impegno esclusivo, l’internalizzazione, l’anzianità di servizio e la qualifica, nonché il rispetto delle situazioni specifiche che oggi vengono richieste a seconda della realtà costituita.
Si tratta di misure da attuare finalizzate alla creazione ed implementazione della carriera unica SUS come carriera statale, con base comunale e debitamente concordata tra i tre ambiti di governo.
Chi opera con la vita degli altri non può e non deve sottostare alla “logica del mercato”, che quando si tratta della salute e della vita delle persone è un concetto assolutamente anacronistico e incompatibile con la Riforma sanitaria e con i principi di etica e umanesimo.
(e) Definire la responsabilità tripartita per l'assunzione e la remunerazione della forza lavoro del SUS, sulla base della diagnosi della necessità di un team multidisciplinare, della regionalizzazione e gerarchizzazione della rete su tutto il territorio nazionale e dei concorsi pubblici nella giurisdizione di ciascuna entità federata con conseguente inclusione nella Carriera Singola SUS; E,
(f) Creare e implementare formazione, qualifiche e prospettive di sviluppo professionale, attraverso progetti permanenti di educazione sanitaria, con la partecipazione di entità federative delle tre sfere di governo, ed espandere il numero di programmi di residenza multiprofessionale in tutto il paese, in conformità con le seguenti disposizioni di legge:
Art. 37, comma 2 della Costituzione federale
“L’Unione, gli Stati e il Distretto Federale manterranno scuole statali per la formazione e il perfezionamento dei dipendenti pubblici, la cui partecipazione a corsi costituirà uno dei requisiti per l’avanzamento di carriera, con la possibilità, a questo scopo, di stipulare accordi o contratti tra enti federati”.
Art. 37, comma 5 della Costituzione federale
Le leggi dell'Unione, degli Stati, del Distretto Federale e dei Comuni possono stabilire il rapporto tra la retribuzione più alta e quella più bassa dei dipendenti pubblici, nel rispetto, in ogni caso, di quanto previsto dall'art. 37, punto XI.
Art. 27, comma I, della Legge 8.080/90
“Organizzazione di un sistema di formazione delle risorse umane a tutti i livelli di istruzione, compresi gli studi post-laurea, oltre allo sviluppo di programmi di sviluppo permanente del personale.”
Art. 27, comma IV, Legge 8.080/90
“Apprezzare la dedizione esclusiva ai servizi del Sistema Sanitario Unificato.”
Ristrutturazione curriculare e deprivatizzazione dei corsi universitari e tecnici in area sanitaria al fine di allineare la formazione professionale alla realtà del Paese, al SUS e alle sue esigenze, nonché istituire il Servizio Sanitario Civile nella rete pubblica SUS per tutte le professionalità laureate, per un periodo di un anno e Residenza Multiprofessionale come strumenti di qualificazione, convinzione, miglioramento, visibilità e affermazione del lavoro multiprofessionale e di risposta alle esigenze del sistema nell'area della Gestione del Lavoro.
Sistema di Gestione e Gestione dei Servizi radicalmente democratizzato, con l'istituzione di processi di professionalizzazione, Consigli di Gestione e altri spazi di contributo ed elaborazione, che consentano di porre fine all'ingerenza dei partiti politici, al fisiologismo e al nepotismo, con l'effettiva partecipazione dei lavoratori e degli utenti alle decisioni riguardanti la funzionamento dei servizi di rete SUS;
Denunciando incostituzionalità (art. 196 TU) o modificando la Legge sulla Responsabilità Fiscale in ambito sanitario, al fine di consentire ai dirigenti di assumere le professionalità necessarie a rendere sostenibile il sistema, contrastando ed eliminando la precarietà dei rapporti di lavoro, e dando priorità al processo di regionalizzazione e gerarchizzazione dei servizi. In questo momento e nella direzione opposta, è in fase di elaborazione al Congresso Nazionale la PLP 98/23, che propone di lasciare le spese del lavoro esternalizzato fuori dai limiti imposti dalla Legge sulla Responsabilità Fiscale.
Qualcuno potrebbe dire, e abbiamo già sentito da alcuni difensori dei meccanismi clientelari/patrimoniali/privatisti, che tutto questo richiederà molto tempo e che abbiamo bisogno di azioni immediate. Se il SUS è sopravvissuto eroicamente a così tanti attacchi, non aspetterà e resisterà ancora per un po’ ad altri duri attacchi che lo renderanno insostenibile. D'altro canto, molte delle proposte da noi presentate qui possono essere costruite immediatamente, in funzione esclusivamente di decisioni politiche. Alcuni addirittura hanno già progetti in fase di elaborazione nel Congresso Nazionale.
Le soluzioni da presentare per il SUS, quindi, prima di rappresentare una resa alla logica privata e di mercato, devono significare esattamente il contrario, confrontarsi con tale logica con la conseguente affermazione dei precetti di uno Stato forte che risponda alle richieste della sua popolazione in l'area sociale.
Comprendiamo in questo modo che con la decisione politica, il controllo sociale, la pratica effettiva della democrazia partecipativa e il rispetto della legislazione vigente debitamente migliorata ove applicabile, senza la creazione di alcun altro strumento giuridico, abbiamo condizioni effettive per l'attuazione definitiva della SUS in un modo pienamente in sintonia con i principi della riforma sanitaria in Brasile.
*Francisco Batista Junior È farmacista ospedaliero al SUS di Rio Grande do Norte. Ex presidente del Consiglio sanitario nazionale (2006-2011).
Per leggere la prima parte di questa serie clicca https://dpp.cce.myftpupload.com/gestao-do-sus-o-que-fazer/
Per leggere la seconda parte di questa serie clicca https://dpp.cce.myftpupload.com/gestao-do-sus-o-que-fazer-ii/
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