da DANIELE BRASILE*
Miles Davis, che ha suonato con Hermeto, lo ha definito "il musicista più impressionante del mondo".
Questo mese l'illustre figlio di Lagoa da Canoa (AL), Hermeto Paschoal, ha ricevuto il titolo di Dottore Honoris Causa presso una delle scuole di musica più famose al mondo: la Juilliard Scuola, Da New York. Il titolo, pronunciato dal grande jazzista Wynton Marsalis, riconosce la potente influenza del maestro brasiliano sulla musica contemporanea.
Non c'è da stupirsi che Miles Davis, che ha suonato con Hermeto, lo abbia definito "il musicista più impressionante del mondo". E c'erano così tante persone fantastiche che si sono meravigliate della straordinaria creatività di Hermeto Paschoal che un elenco qui sarebbe infinito.
Ma da dove viene, come si è formato questo fenomeno? Ebbene, pensate a un ragazzo basso, albino, quasi cieco, nato nell'entroterra di Alagoas. L'attrazione per la musica, o meglio per i suoni, è determinata dalla scarsa vista, come accade in tutte le culture. E l'incredibile traiettoria di Hermeto Paschoal inizia realizzando flauti di ricino e bambù, prestando attenzione al canto di uccelli, rane e acqua. Un fratello maggiore, José Neto, anche lui albino, suonava già alle feste di famiglia. La fisarmonica a otto bassi del padre era condivisa tra i fratelli, con tamburelli e zabumba.
All'età di 24 anni, Hermeto se ne andò di casa, intuendo che il suo futuro era la musica. Cos'altro potrebbe fare un povero ragazzo se non suonare in un gruppo rock'n'n'... oops, no, siamo a Recife, 1950. È lì che Hermeto Paschoal forma il trio Il mondo in fiamme, con suo fratello Zé Neto e un altro talentuoso polistrumentista, Sivuca. Tre albini che suonavano forrós, xotes, tangos, foxtrot... la sopravvivenza nei bar e nelle discoteche non era facile, come non lo è ancora oggi. Sfortunatamente, non ci sono registrazioni di questo trio che ha dato fuoco alle notti di Recife.
Hermeto Paschoal si dedicò alla fisarmonica, e da lì passò al pianoforte. Ha incontrato il chitarrista Heraldo do Monte e ha suonato con l'Orquestra Tabajara in João Pessoa. Nel 1958 andò a Rio de Janeiro, una mecca per tutti i musicisti dell'epoca, e suonò, tra gli altri, nei gruppi Fafá Lemos e Copinha. Comincia a emergere il suo interesse per gli strumenti a fiato, in particolare il flauto.
Nel 1961 andò a San Paolo. Suona di notte, forma qualche gruppo, ma è nel 1966, all'inizio dell'Era dei Festival, che appare il Quarteto Novo. Il vecchio amico Heraldo alle viole, chitarre acustiche ed elettriche, con Theo de Barros al basso e Airto Moreira alle percussioni. E Hermeto Paschoal domina le tastiere ei fiati. Esperto nell'arte di combinare timbri e ritmi, la sua evoluzione in arrangiatore è stata naturale, con un'influenza ancora non sufficientemente riconosciuta nella musica popolare brasiliana.
Al Terzo Festival di Musica Brasiliana c'era Quarteto Novo, che ha accompagnato Edu Lobo nella vittoria ponte. arricchito il Angolo Generale di Geraldo Vandré, registra il primo album del gruppo e parte per altre strade. E Hermeto Paschoal brillava sempre di più.
Ha registrato con Flora Purim e Airto Moreira negli Stati Uniti, ha suonato con diversi musicisti jazz e blues e ha iniziato a essere riconosciuto come una strega (uno dei suoi soprannomi). Gli ermetismi pasquali (espressione inventata da Caetano Veloso) cominciano ad incorporare strumenti sempre più insoliti, come pentole, teiere, acqua percussiva, fili e perfino peli di barba. Hermeto non ha mai cancellato la curiosità infantile di estrarre suoni dalle cose e meravigliarsene. È evidente, nei filmati e nei video, questo incanto permanente per il fare musica, che conosceva come pochi – pochissimi! – tenere nel musicista maturo.
Arrangiatore di uno degli album più belli e meno conosciuti dei Taiguara (Imyra, Tayra, Ipy, 1975), Hermeto ha punteggiato la sua carriera con una serie di album autoriali in cui ha esplorato molte forme di musica brasiliana e universale. Le radici nord-orientali si mescolano con l'esperienza urbana di Recife, Rio de Janeiro, San Paolo e, successivamente, dell'America.
Ha inventato i choros, come i famosi bambino, e molte composizioni non classificabili, sebbene molte mostrino l'origine ritmica del loro entroterra. Nel 1978 ha suonato con Chick Corea, John McLaughlin e Stan Getz al São Paulo Jazz Festival. Nel 79 ha brillato in Svizzera e ha anche regalato una storica fetta di torta con Elis Regina. Ha suonato con Dizzie Gillespie a Buenos Aires e Sadao Watanabe in Giappone. il documentario Ermeto Campione, diretto da Thomaz Farkas e uscito nel 1981, mostra Bruxo mentre compone una canzone dal vivo, scrive sulla partitura, oltre a filmare un insolito concerto con le rane sul bordo di uno stagno. Un classico, disponibile su Youtube. Un tempo, infatti, Hermeto chiamava “campioni” tutti i musicisti e gli amici, da qui il soprannome.
In un altro documentario, Sinfonia Alto Ribeira (1985), Hermeto Paschoal e il gruppo eseguono una sessione all'interno del fiume, percuotendo l'acqua e soffiando bottiglie. Hermeto Paschoal immerge il suo piffero nell'acqua e produce un suono insolito. Basta vedere per sentire, o solo sentire per credere!
Tra il 1996 e il 97 compie un'altra impresa eroica: scrive una composizione al giorno, per un anno, e la pubblica nel libro Calendar of Sound (1999, Senac). Ci sono 366 canzoni (non ha dimenticato l'anno bisestile), dedicate a tutti i compleanni del mondo.
Non è facile addentrarsi nelle creazioni di Hermeto Paschoal, soprattutto perché non si è mai divertito, non ha mai fatto musica da trasmettere alla radio. L'opera nel suo insieme colpisce per la sua capacità di espandere i limiti sonori, oltre gli strumenti tradizionali, oltre che per la sorprendente padronanza di vari strumenti. I loro spettacoli andavano avanti per ore, tra lo sgomento dei produttori e l'estasi del pubblico. Il titolo conferito da Juilliard Scuola riconosce, su scala planetaria, il talento di questo genio che, anche in Brasile, è ancora poco sentito e compreso. Salve, campione!
* Daniele Brasile è uno scrittore, autore del romanzo seme di re (Penalux), sceneggiatore e regista televisivo, critico musicale e letterario.
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