da AFRANIO CATANI*
Commento al libro “Um Por Todos – Poesia Reunida”, di José Paulo Paes
Raccolta di 152 poesie, Uno per tutti - Poesia raccolta, di José Paulo Paes (1926-1998), è una selezione della sua produzione tra il 1947 e il 1983 e distribuita in 8 libri: Lo studente (1947), Complici (1951), Nuove lettere cilene (1954), Epigrammi (1958), anatomie (1967), mezza parola (1973), Residuo (1980) e Calendario perplesso (1983). La disposizione delle poesie, invece, obbedisce all'ordine cronologico inverso, cioè va da Calendario perplesso a Lo studente, preceduto da “Il Libro dell'Alchimista”, ottima presentazione di Alfredo Bosi.
Ironia, umorismo e concisione: sono queste, a tratti veloci, le caratteristiche principali dei versi concitati di José Paulo, accentuati dal Nuove lettere cilene. Del suo primo libro meritano di essere evidenziate due bellissime poesie, “Muriliana” (Taglio la città, le macchine e il sogno / Dallo strillone intrappolato nella penombra / Tengo i cari nella tasca del cappotto…) e “Il Studente” (… Drummond mi presta sempre i baffi / Con Neruda esplode il mio povero verso / E le farfalle mi danzano in tasca), mentre in Complici si legge la significativa epigrafe di DH Lawrence: “L'amore non è un obiettivo. È solo un viaggio".
I suoi due libri pubblicati negli anni Cinquanta contengono essenzialmente poesia politica. Nel Nuove lettere cilene, come rileva Bosi, l'autore addensa “la vena oswaldiana e muriliana che viene dal Modernismo”, mostrando “il rovescio della cronaca delle origini”. La storia dei colonizzatori viene riscritta con un occhio aperto alle vessazioni subite dai colonizzati.
Vedi, ad esempio, "O Calendario", dove sono presenti le date in cui la voce del popolo si è sentita più forte e la nobiltà dei vinti viene alla ribalta: 1684 (Bequimão), 1720 (Felipe dos Santos), 1817 (Frei Miquelino), 1839 (Garibaldi) e 1848 (Pedro Ivo). Proseguendo, c'è “A Mão-de-Obra” (Sono belli e di bell'aspetto / E presto sanno cosa gli viene insegnato / Ma hanno il grave difetto di essere liberi). “L'Affaire Sardinha” (Il vescovo insegnò alla bugre / Che il pane non è pane, ma Dio / Presente nell'Eucaristia / E come un giorno finì / Pane alla bugre, mangiò / Il vescovo eucaristicamente), “Il Nativisti”, “Il Testamento”, “Palmares”, “Gli Inconfidentes”, “L'Urlo” ecc, concludendo con “I Luogotenenti” e “Perché sono orgoglioso”.
Em Epigrammi, secondo Bosi, “il grado di elaborazione artistica si eleva nello stesso momento in cui il messaggio critico raggiunge un orizzonte universale”. Esempi di questo sono "To Uns Politicians", "Bucolica" (Il contadino senza terra / Hanno la possibilità / E pensano ai raccolti / Che non saranno mai loro), "Ivan Ilitch, 1958" e "A Clausewitz" (Il feldmaresciallo / Un universo sogna / Niente pace né emorroidi).
anatomie (1967) ci mostra il poeta attratto dalle proposte neofuturiste del testo visivo, incorporando le risorse grafiche al breve poema e scegliendo il gioco di parole comune delle sue procedure abituali. Si vedano come esempi significativi “Pavloviana”, “Kipling Revisited”, “Occidental” (la massa / la miss / il missile), “The German Miracle” (volkswarren / volkswagner / volkswagen), “A Moda da Casa” (feijoada / marmalade / goelada / caserma), “Chronology” (AC / DC / WC) e “The Suicide or Reverse Descartes” (cogito / ergo / pum!).
Em Half Word – civico, erotico e metafisico e Residuo, persistono alcune caratteristiche della poesia concreta, essendo rilevante lo schema tipografico e l'uso di foto e giochi di parole. Del libro del 1973 si vedano ad esempio “Camassutra”, “Olímpica”, “Minicantiga D'Amigo” e “Metassoneto o il computer irritato”. D'altra parte, le poesie di Residuo (1980) sono per lo più più concisi e divertenti: “Civic Reminder“ (uomo pubblico / donna pubblica); “Il Liberatore” (frei id / freiid / Freud); "L'evoluzione degli stili" (barocco / barocco / rococò); "Brindisi per la festa della mamma!" (Atto!); “Un sogno americano” (CIA illimitata); “Les Mains Sales” (mettiti al lavoro!) e “Ode to Sleep” (senza la piccola morte / di tutta la notte / come sopravvivere alla vita / di ogni giorno?).
Il volume si chiude con le 21 poesie di Calendario perplesso, terminata nel 1983 e che era ancora inedita. Per Bosi, il Calendario è “un gioco ambientato intorno al tempo, per ucciderlo o farlo rivivere”. Pertanto, "dubbio rivoluzionario" (era ieri oggi? / o è oggi ieri?) si riferisce al 31-1 marzoo/Aprile; il 19 aprile abbiamo l'"Indian Day" (il giorno di coloro che hanno i giorni contati); 1o Maggio è rappresentato da “Etimologia“ (nel sudore della fronte / nel sapore / del nostro pane quotidiano / sale / salario); a San Valentino c'è “A real festa” (ma perché falò / rojão / quanto? / solo il fuoco nelle vene / e il buio / nel cuore), mentre il 25 dicembre compare “Time is Money” (è nato… no senti il gallo? / corriamo a crocifiggerlo!).
I libri di poesia di José Paulo Paes rimasero praticamente sconosciuti al pubblico, poiché le tirature erano sempre limitate e pagate dall'autore. l'edizione di Uno per tutti nota, anche se in ritardo, questa natura quasi senza precedenti di un poeta più grande di José Paulo.
*Afranio Catani è professore in pensione all'USP, visiting professor all'UFF e uno degli organizzatori del Vocabolario di Bourdieu (Autentico).
Pubblicato originariamente su estinto giornale pomeridiano il 19/4/1986.
Riferimento
José Paolo Paes. Uno per tutti - Poesia raccolta. San Paolo, Brasile, 1986.