da ARTURO NESTROVSKI*
Commento al libro di racconti di Modesto Carone
Modesto Carone, il traduttore di Kafka, è ben noto a tutti. La sua traduzione delle opere dello scrittore ceco è giustamente considerata un esempio perfetto di ciò che può fare quest'arte così raramente riconosciuta. La logica del significato in Kafka, costretta dalla logica della lingua tedesca, trova un analogo inatteso in portoghese, nel senso della lingua reinventata dal traduttore.
Senso e linguaggio hanno un altro accento Riassunto di Anna (Companhia das Letras), quarto libro di racconti di Modesto Carone (dopo I segni del reale, Ai piedi di Matilde e Giorni migliori), destinata a farlo conoscere ancor più come autore che come traduttore. La stessa magrezza, o rigore stilistico del ricreatore brasiliano di Il processo, la stessa prosa in bellezza inversa serve qui una commovente narrativa personale e brasiliana, capace di invertire, in una certa misura, la direzione dell'influenza. Se è inevitabile leggere Carone all'ombra dei racconti e delle parabole di Kafka, non è meno vero che questi ricordi di Sorocaba vengono ad alterare, per tutti noi ormai, le fantasie kafkiane di Praga. Non sono molti oggi gli scrittori brasiliani di cui si possa dire qualcosa di simile, che indichi la dimensione raggiunta da Carone.
O Riassunto, infatti, sono due: due vite, recuperate nei loro episodi essenziali. Nonna Ana (nata nel 1887) e zio Ciro (1925) sono “fedeli servitori del nostro paesaggio”, come dice Drummond in una poesia che fa da epigrafe al libro e che illumina obliquamente queste storie. La poesia è l'esortazione di un antenato al "figlio di cent'anni dopo", la sua "fine naturale". C'è una narrazione implicita, dunque, nel rapporto tra autore e personaggi, arricchita da “João Carone” che firma la suggestiva foto di copertina – un giocoliere tedesco nei cieli di Sorocaba, negli anni Cinquanta, che nel contesto prende ancora un'altra piega nella vite delle interpretazioni.
In una prosa così sobria e controllata, il passaggio di queste vite vissute così duramente fino al loro compimento esemplare, in frasi perfette, compone un altro libro, in contrappunto alla rovina generale. La narrazione frammentaria ma coerente di piccoli e grandi disastri, due vite che cadono in una lenta vertigine, che si sciolgono nella miseria, come obbedendo a una legge indecifrabile, suggerisce ancora altro libro, conservato tra le righe dalla reticenza dell'autore. Senza fare un focus, senza interpretare o “riassumere”, anche questo è un racconto del Brasile, scritto con la “tristezza un po' comica” a cui allude Drummond, nei labirinti della contingenza familiare.
Ogni tappa di queste vite, ogni gradino di questa scala che scende dalla costrizione e dalla rovina, corrisponde a momenti che l'intelligenza del narratore recupera come se ci fosse un senso in ogni cosa. Ma ci può essere un significato finale solo se tutto è nel passato; e lo stesso sforzo della narrazione fa pensare che non ci siano limiti fissi per la creazione, né per la rivelazione. Da questo punto di vista, pochi libri, come questo, hanno tanta saggezza da situare la morte. Il rispetto dell'autore per le vite narrate non è mai più forte che nel suo finale, che non esclude la consapevolezza dell'assurdo.
Tra verità e significato, tra passato e futuro, queste storie traducono l'esperienza nel presente: un enigma all'apice dell'interpretazione. Succinto e discreto, ma capace di far piangere il lettore più duro – che anche qui è un modo di pensare –, Riassunto di Anna entra serenamente nella letteratura brasiliana, con la sicurezza di opere che sanno cosa sono. Chi ha occhi per leggere leggerà, e saprà arrendersi all'arte attenta e umana di Modesto Carone.
*Arthur Nestrovsky, musicista e critico letterario, è direttore artistico di OSESP e autore, tra gli altri libri, di Tutto deve vedere. Letteratura e musica. San Paolo: tuttavia, 2019.
Originariamente pubblicato sulla rivista Bravo!, settembre/1998; e nel libro Parola e ombra: saggi critici (Atelier, 2009).
Riferimento
Modesto Carone. Riassunto di Anna. San Paolo, Companhia das Letras, 1998 (https://amzn.to/3qzSemU).