da FRANCISCO PIEDE HARDMAN*
Abbasso il governo della morte!
Quanto ancora le “elite pensanti”, i “contrappesanti” della nostra democrazia in bancarotta, vogliono aspettare per agire?
E sempre da Manaus arriva la notizia più tragica. La capitale più popolosa della nostra Amazzonia, che è stata rapidamente distrutta dai furfanti del Planalto, ora, di nuovo, dopo pochi mesi, diventa l'epicentro della tragedia nazionale. Non vale la pena contare i morti, che hanno visto statistiche vuote di fronte alla cattiva gestione di Bolsonaro, che non è solo “pasticcio” come lo ha giustamente definito la giornalista Helena Chagas; è un governo impegnato, sì, nella distruzione della vita in tutte le sue manifestazioni: economia, ambiente, istruzione, relazioni internazionali, arte e cultura e, più che mai, salute pubblica.
Quante prove in più vuole il Congresso nazionale del crollo di un presidente che ride della morte dei suoi cittadini e ignora tutte le responsabilità che il suo ruolo comporta? Cosa manca ancora per vedere che questo governo di morte ha abbandonato i sofferenti in condizioni dolorose che tutto poteva essere evitato?
Il deputato Maia e il senatore Alcolumbre: niente scuse! Al di là dei loro più meschini interessi politico-personali, siamo qui di fronte a una strage da tempo annunciata che si sta svolgendo proprio ora allo scoperto sotto gli occhi placidi di politici ciechi, sordi e muti per la letterale asfissia dei pazienti morti a frotte a Manaus, pianti da parenti, vicini o amici, dimenticati dalla Patria che li ha negati.
Quanto ancora l'STF e il TSE, in quanto massimi livelli della magistratura, aspetteranno per agire? Volete continuare perversamente a guardare la macabra commedia di Anvisa? Che, senza vergogna, fissa per domenica 17/01 una riunione collegiale da trasmettere su Youtube, per deliberare – oh, questione complessa! – sull'approvazione urgente di vaccinazioni che sarebbero dovute iniziare da tempo? Da un antiministro della Salute che disorganizza solo per disorganizzare?
Morte burocrati, la storia vi giudicherà! Il giudizio morale e politico, però, è immediato.
Perché prima, qui e ora, è necessario che la nazione fratturata, quella povera gente tirata a sorte, metta definitivamente fine a questo branco di pazzi. Tra le moltitudini di pazienti assassinati per negligenza e sadismo dal governo centrale, è necessario gridare l'urgente necessità di rimuovere questo malvagio presidente.
Tra tante omissioni e “normalizzatori del caos”, non si può ignorare la fonte di ipocrisia che trapela dai più sfortunati recenti interventi di FHC, quando, dall'alto della sua consueta arroganza (sempre potenziata dai media mainstream estasiati da una delle ultimi rappresentanti dell'ideologia paulista), ha parlato e scritto contro l'impeachment di Bolsonaro e a favore della "tolleranza" nei confronti del presidente. FHC: Raramente si è visto un tale declino politico mascherato da vanagloria e trucchi retorici. Colui che poteva, in effetti, avere qualche voce attiva nella sommossa generale, scelse la triste via di convertirsi da Principe ritirato a Fante del Capitano.
Chi ha creduto nel ministro “Posto Ipiranga” ha visto di quante azioni inoperose è stato capace. O vuoi ancora vedere di più?
Non è possibile tollerare tante delusioni disastrose, a cui ora si aggiunge l'inetto capo dell'INEP che cerca di giustificare l'ingiustificabile, cioè la decisione altrettanto criminale di sostenere ad ogni costo i test ENEM, quando li si rinvia a tempo indeterminato è l'unica decisione che spetta a chi deve prendersi cura della vita dei nostri giovani. Il Brasile non può più sopportare tanta negligenza. E i nostri giovani studenti non possono essere gettati, a quest'ora, in un'altra disastrosa avventura a causa del MEC.
Qualcuno, sano di mente, scommette che da qui al 2022 andrà meglio? Con il robot pappagallo di Trump installato a Brasilia, minacciando, in video perversi, ancora una volta, a scapito di invettive senza prove, il nostro processo elettorale? Preparare il tempo e la barca? Quanti attentati alla democrazia e quanti cadaveri ci vorranno per smettere di tollerare l'intollerabile? Qualcuno, con un briciolo di lucidità, crede ancora nel rispetto della legalità e della democrazia da parte di una famiglia amica dei miliziani?
La coscienza democratica che rimane per noi, in tutti i movimenti sociali oggi ritirati, in tutti i partiti politici di opposizione ora ritirati, in tutte le istituzioni crollate, deve cercare i mezzi più praticabili per unificarsi qui e ora per il solo chiamata che ha senso alla luce della storia e della vita brasiliana attualmente rubata: abbasso questo governo di morte!
Pertanto, il nostro appello ai giornalisti liberi e indipendenti, agli scienziati brasiliani e agli eroi del fronte sanitario, fieri della nostra intelligenza e della nostra migliore solidarietà umana, agli insegnanti di ogni grado, ai fautori del bene pubblico, delle scuole superiori e studenti universitari, giuristi dello stato di diritto, sindaci e governatori indignati per questo stato di cose, così come movimenti sociali di ogni regione e genere, neri, popolazioni indigene, contadini, lavoratori senzatetto e popolazioni minacciate dalle dighe, sindacati di tutti categorie depredate: aggiungiamo la nostra voce alla nostra azione!
Grazie all'aria buona che ancora respiriamo, e che ci ricordano con tanta tristezza i morti a Manaus senza pallone di ossigeno e le molte migliaia di morti che ancora si verificheranno a causa del deliberato ritardo nell'inizio della vaccinazione, possiamo fare la nostra volontà , i nostri cuori uniti e la nostra azione comune l'anello di speranza per la fine di questi giorni sinistri: abbasso questo governo di morte!
Manaus è qui. Manaus è adesso. Manaus è il Brasile. Il nostro Paese deve solo e soltanto riprendere la strada della solidarietà. E togliere dalla distruzione questo governo, con i suoi incubi e mostri, come la peggiore spazzatura della nostra storia.
*Francisco Piede Hardman, PhD in filosofia all'USP, è professore ordinario presso l'Institute of Language Studies di Unicamp.