da ALESSANDRO HECKER*
La presentazione ideologica che ciascuno dei nostri principali veicoli di informazione ha fatto dopo le rivelazioni del 20 novembre sulla pianificazione del golpe
I giornali sono una fonte storica molto rilevante e vengono spesso utilizzati come unico strumento sistematico per raccogliere fatti e opinioni che si costruiscono attorno a questi fatti. Si tratta, però, di una fonte complessa che deve essere utilizzata con tutta l'attenzione critica, necessitando di un confronto continuo con tutte le altre fonti disponibili (documenti privati, documenti pubblici, memorie, fonti letterarie, ecc.).
In generale, si ritiene che riflettano l'opinione dei lettori, ma soprattutto, in quanto proprietà individuale o collettiva, si presentano come l'espressione dei responsabili della loro direzione. La direzione esercitata dal gruppo dei responsabili è sempre dotata di proposte che mirano a raggiungere obiettivi specifici per settori dell'opinione pubblica.
Ciò si è verificato in ogni momento a partire dal XVII secolo, quando cominciarono a circolare i primi numeri. È uno strumento privilegiato che trasmette le tue idee non solo negli articoli di commento, ma nella quantità e nella forma in cui sono disposti i dati di cronaca che presentano. L'organizzazione delle notizie che compaiono sulle vostre pagine fa parte dei contenuti da presentare e assorbire. E poi studiato e analizzato il motivo per cui ti preoccupi, e sai come evitare la provocazione di Schopenhauer: “Leggere significa pensare con la testa di qualcun altro, invece che con la propria”.
Era con un nodo alla gola causato dall'apertura delle pagine del giornale Folha de S. Paul, la settimana scorsa, per la propaganda sediziosa dell'ex golpista della Repubblica, e ricordando la sfida del filosofo, che ho ritenuto opportuna per affrontare la scottante questione del colpo di stato a cui è scampata per un pelo la società brasiliana.
Considerando le caratteristiche generali dei giornali sopra descritti, mi sono preso il tempo di confrontare la presentazione ideologica che ciascuno dei nostri principali veicoli di informazione, oggi dopo le rivelazioni, il 20 novembre, fa della pianificazione e del primo tentativo di colpo di stato preparato da Jair Bolsonaro e diversi scagnozzi.
In breve, la presentazione è andata così: (i) Estadão: titolo di copertina “Il PF riferisce di un piano per uccidere Lula, Alckmin e Moraes e realizzare un colpo di stato”; editoriale: “Traditori della Patria”; (ii) The Globe: titolo di copertina “PF rivela che i golpisti pianificavano di uccidere Lula, Alckmin e Moraes nel 2022”; editoriale “L'operazione contro i golpisti contribuisce alla democrazia”. (iii) Foglio: titolo di copertina “I militari hanno discusso della morte di Lula e Moraes a casa di Braga Netto, dice PF”; editoriale “I sospetti gravi richiedono rigore ed equilibrio”.
È curioso, preferenze prosodiche a parte, come i due giornali “più conservatori” si distinguano nell’identificare con precisione gli eventi, mentre il Foglio tergiverso. Estadão e The Globe ritengono vero il piano denunciato dal PF, mentre il giornale “Coda attaccata al lettore” rimanda ad una discussione, ad un'ipotesi.
I titoli degli editoriali, poi, sono esplicitamente rivelatori: i “conservatori” mettono il dito sulla piaga: “traditori”, dice uno; “truffatori”, dice un altro; mentre il quotidiano “La nostra speranza nella democrazia” sottolinea l'equilibrio di fronte alla commissione di un crimine contro il Paese.
Conclusione: due “conservatori” senza paura di prendere posizione a favore della democrazia sono meglio di un “progressista” di tipo timido e impigliante.
*Alessandro Hecker È un professore in pensione dell'Unesp. Autore, tra gli altri libri, di Socialismo socievole: Storia della sinistra democratica a San Paolo (1945-1965) (Ed). [https://amzn.to/3QRfs1J]
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