da JOSÉ GERALDO COUTO*
Commento al documentario diretto da Ana Rieper
Non è una novità che il cinema brasiliano abbia un debito inestimabile nei confronti della nostra musica popolare. Almeno a partire da Carmen Miranda e dai musical di carnevale degli anni '1930, è stata una fonte inesauribile di animazione per le nostre immagini in movimento. Ora possiamo vedere un movimento inverso, un tentativo di ripagare parte di questo dono, nei film documentari e di finzione dedicati a importanti musicisti, compositori, cantanti e cantanti.
il documentario Niente sarà più come prima, di Ana Rieper, si inserisce in questa linea, raccontando la storia del Clube da Esquina, quel gruppo di musicisti e compositori del Minas Gerais che ha segnato per sempre la nostra cultura dall'inizio degli anni 1970. In altre parole: il regista permette ai membri del club stessi al club racconta la sua storia personale e collettiva.
Si inizia con le immagini in bianco e nero di Milton Nascimento, ancora giovane, che fa sketch sul programma televisivo”Test” le coordinate geografico-affettive-musicali del movimento: “Clube da Esquina. Rua Divinópolis, quartiere di Santa Tereza, Belo Horizonte, casa di Salomão Borges, padre. Padre, madre e la loro prole, undici figli, dieci famiglie, me compreso – e tutti i musicisti”.
Posizione spaziotemporale
Le immagini seguenti, girate oggi, mostrano l'edificio dove vissero i Borges, mentre i due fratelli più famosi, Lô e Marcio, ricordano l'inizio di tutto, l'incontro casuale tra Lô, allora dieci anni, e Milton, dieci anni più grande vecchio, quando strimpellava la chitarra e cantava seduto su un gradino delle scale del palazzo.
Da questa collocazione storico-geografica, che comprende riprese attuali e d'epoca nelle vie centrali di Belo Horizonte, il film si snoda in testimonianze e conversazioni dello staff del “club”, rievocando casi, collaborazioni, incontri, composizioni. Alcune storie sono divertenti, altre commoventi e tutte sono deliziose.
Il merito più grande del documentario, secondo me, è quello di bilanciare musica e amicizia, dimostrando che, nel caso di questo gruppo, i due termini sono quasi sinonimi.
Per gli spettatori un'attrazione particolare è il rapporto tra i musicisti del Minas Gerais e il cinema. Guarda insieme Jules e Jim, di François Truffaut, rafforza l'affinità e suggella l'amicizia tra Marcio Borges e Milton Nascimento. “Le mie canzoni sono sempre brani tratti da film”, dice Milton Nascimento. E alle testimonianze si accostano, nel documentario, brani tratti da registrazioni degli anni Sessanta, come il breve Documentario, di Rogério Sganzerla, e il lungometraggio Giardino di guerra, di Neville d'Almeida.
Influenze disparate
Niente sarà più come prima assume una straordinaria rilevanza culturale quando i musicisti parlano delle disparate influenze che li hanno ispirati.
Beto Guedes, ad esempio, parla dei Beatles (tema di una famosa canzone di Lô e Marcio Borges, “For Lennon and McCartney”), Wagner Tiso cita “solide basi di studio” (Chopin, Ravel) e una vicinanza alla musica Zingaro dell'Est europeo, Nivaldo Ornellas evidenzia l'influsso del jazz di Miles Davis e John Coltrane, Flavio Venturini ricorda il rock progressivo dei Genesis, Robertinho Silva afferma che le sue percussioni provengono dai tamburi dei Candomblé terreiros. Quando canta e suona la batteria “Cravo e canela”, Robertinho dice raggiante: “È rock questo? Ovviamente no? Questo è afro.
Niente, quindi, le fredde spiegazioni esterne di “esperti” e commentatori, così comuni in documentari di questo tipo, ma piuttosto le calde testimonianze di chi ha imparato e scoperto facendo. Un punto culminante di questo spoglio della musica del gruppo è la dimostrazione data da Toninho Horta di un assolo di chitarra (da “Trem Azul”, se non sbaglio) in cui fonde lo stile jazz di Wes Montgomery e le terze della chitarra country Giocatori.
Da questo tipo di alchimia sonora è emerso uno dei momenti più alti della musica popolare brasiliana, il doppio album circolo d'angolo, del 1972, che ha irrigato la nostra cultura e dato impulso alle carriere di una dozzina di musicisti e compositori di prim'ordine. “Aspetto che arrivi un grande paese/ dal profondo della notte”, dicono i testi di “Clube da Esquina 1” (Milton Nascimento, Lô e Marcio Borges). Un giorno questo paese disonesto e crudele meriterà la meravigliosa musica che produce.
* José Geraldo Couto è un critico cinematografico. Autore, tra gli altri libri, di André Breton (brasiliano).
Originariamente pubblicato su blog cinematografico IMS.
Riferimento
Niente sarà più come prima.
Brasile, documentario, 79 minuti.
Regia e sceneggiatura: Ana Rieper.
Montaggio: Pedro Asbeg e André Sampaio.
Cast: Milton Nascimento, Lô Borges, Beto Guedes, Wagner Tiso, Toninho Horta, Ronaldo Bastos, Flavio Venturini, Marcio Borges, Murilo Antunes, Tavinho Moura, Nivaldo Ornellas, Robertinho Silva, Novelli, Nelson Ângelo, Luiz Alves, Duca Leal, Telo Borges, Marilton Borges, Paulinho Saturnino, Beto Lopes, Paulo Vilara.
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