Novità dai primi giorni del nuovo anno

Immagine: Alfo Medeiros
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da SALEM NASSER*

I principali fatti in Medio Oriente all’inizio del 2024 e i loro sviluppi

Sto pensando di produrre una serie di pillole quotidiane – brevi appunti, scritti e videoregistrati – che si intitoleranno “Le notizie di ieri”. Ogni giorno sceglievo una singola notizia o un fatto rilevante da registrare e commentare brevemente. Vediamo se riesco a mantenere la disciplina.

Siamo già al quarto giorno del nuovo anno e quindi devo già tre notizie – il che è comprensibile, viste le vacanze e il riposo. Recuperiamo il tempo perduto.

1.

Per il 1° gennaio scelgo una novità dell'anno scorso, solo per questa volta mi permetto un piccolo imbroglio. Si tratta della presentazione, da parte del Sudafrica, di un ricorso contro Israele, davanti alla Corte internazionale di giustizia, per violazioni della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.

Per essere chiari, soprattutto per i laici – cioè tutti coloro che non hanno studiato diritto internazionale – non è la Corte penale internazionale che, in questo momento, dovrebbe portare avanti le indagini sui crimini internazionali, compreso il genocidio, commessi da singoli individui (israeliani e altri, ma soprattutto israeliani) in Palestina.

La Corte internazionale di giustizia giudica i casi tra Stati. Certamente, una questione cruciale su cui dovrà decidere la Corte sarà quella relativa alla sua competenza a giudicare il caso. Essere accompagnati.

2.

Per quanto riguarda il 2 gennaio, è difficile aggirare l’assassinio di Saleh El Aruri, vice segretario generale di Hamas, e di altri membri del movimento, da parte di Israele, a Dahie (sobborgo meridionale di Beirut, Libano, dove Hezbollah ha il suo quartier generale). centro nevralgico).

L'omicidio lascia spazio a diverse interpretazioni, per quanto riguarda le motivazioni, e a numerose ipotesi, per quanto riguarda le possibili conseguenze. Mi limiterò ad un paio di osservazioni.

Per quanto riguarda le motivazioni, si va dall’idea che Israele vorrebbe vedere questa come una vittoria che gli permetterebbe ora di trovare una via d’uscita da una guerra costosa che si sta perdendo, alla considerazione che Israele vuole espandere il conflitto per forzare la ingresso degli Stati Uniti sul campo di battaglia.

Quanto alle conseguenze, esse dipendono da quella che Hezbollah considererà la risposta adeguata al fatto che Israele ha violato due linee rosse: l'assassinio di un leader della resistenza in Libano e il fatto che l'attacco sia stato compiuto a Dahie.

3.

Per il 3 gennaio vanno evidenziati due fatti, ennesima eccezione alla regola…: l'attentato con due bombe che ha colpito i visitatori della tomba di Kassem Soleimani, alla vigilia del quarto anniversario della sua morte da parte degli Stati Uniti, e il discorso tenuto da Il segretario generale di Hezbollah Sayed Hassan Nassrallah.

Sul primo evento non c'è molto da dire, se non che fece più di cento vittime, compresi bambini; che il sincronizzazione è stato crudele e anche rivelatore (se combinato con l'omicidio di Arury il giorno prima e con la possibile intenzione di espandere la portata della guerra coinvolgendo l'Iran e, di conseguenza, forzando anche l'ingresso degli Stati Uniti).

È in questo contesto che si è svolto il discorso di Hassan Nassrallah, un discorso già programmato e, come tutte le sue apparizioni, molto atteso.

Qualcosa va detto, per il pubblico occidentale, sul posto e sul peso politico di Hassan Nassrallah in Medio Oriente e oltre. La maggior parte delle persone tra noi, probabilmente in Brasile, direi certamente, non ne hanno mai sentito parlare. Di certo quasi nessuno ha mai ascoltato o letto integralmente un suo discorso o una sua intervista.

Tuttavia, penso che non sia esagerato affermare che Hassan Nassrallah è semplicemente la voce più importante per comprendere le dinamiche del Medio Oriente, i suoi equilibri di potere, i suoi cambiamenti negli ultimi decenni. E non è esagerato affermare che è anche uno degli attori più importanti – per certi aspetti il ​​più importante degli attori – nella regione dal 1992.

In sintesi, questa centralità deriva dalla sua enorme intelligenza, dalla sua padronanza unica di una razionalità che molti orientalisti penserebbero assente nelle menti arabe e caratteristica esclusiva dell'Occidente, da un carisma senza stretti paralleli, dalla sua credibilità, considerata anche dagli israeliani come una cosa impeccabile e per il ruolo che Hezbollah ha assunto come forza politica e militare nella regione.

Nel discorso di ieri, Hassan Nassrallah ha parlato dell'inevitabilità di una risposta adeguata all'assassinio di Al Arury, senza però fornire indicazioni su quando ciò avverrà, e ha parlato della volontà di Hezbollah di entrare in una guerra aperta, senza limiti, se Israele vuole importi una guerra del genere.

* Salem Nasser È professore presso la Facoltà di Giurisprudenza della FGV-SP. Autore, tra gli altri libri,  Il diritto globale: norme e loro rapporti (Alamedina).[https://amzn.to/3s3s64E]


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