da SAMUEL KILSZTAJN*
L’ebraismo non può essere protetto dai furiosi militari israeliani, poiché l’unica cosa che fanno i militari è seminare tristezza e raccogliere odio
Il sionismo, che ha creato Benjamin Netanyahu, sta volgendo al termine, anche se siamo dotati solo di penne. Durante pessah, la Pasqua ebraica che ricorda l'esodo dall'Egitto, Noemi Klein difese l'esodo dal sionismo, la fine del sionismo secolare in favore dell'ebraismo millenario (L'articolo è stato tradotto dal sito la terra è rotonda).
Em Operazione Shylock, nel 1993, anno degli accordi di Oslo, Philip Roth già proponeva il diasporismo, l’esodo degli ebrei europei dalla Palestina. Vale la pena citare integralmente il passaggio in cui il cinico agente senior del Mossad afferma: “Ciò che abbiamo fatto ai palestinesi è malvagio. Li abbiamo portati via dalle loro case e li abbiamo oppressi. Li espelliamo, li picchiamo, li torturiamo e li uccidiamo. Lo Stato ebraico, sin dalla sua nascita, si è dedicato ad eliminare la presenza palestinese nella Palestina storica e ad espropriare la terra dei popoli nativi. I palestinesi furono espulsi, dispersi e dominati dagli ebrei. Per creare uno Stato ebraico, abbiamo tradito la nostra storia – abbiamo fatto ai palestinesi quello che i cristiani hanno fatto a noi: li abbiamo sistematicamente trasformati nell’Altro disprezzato e soggiogato, privandoli così della loro condizione umana. Indipendentemente dal terrorismo o dai terroristi, o dalla stupidità politica di Yasser Arafat, la verità è questa: come popolo, i palestinesi sono totalmente innocenti, e come popolo, gli ebrei sono totalmente colpevoli”.
Il diasporismo proposto in Operazione Shylock si basa su un'iniziativa intrapresa da decine di migliaia di ebrei che abbandonarono Israele all'inizio degli anni '1950. Questo esodo ebraico dalla “Terra Promessa” è stato descritto da Ori Yehudai in Lasciare Sion: emigrazione ebraica dalla Palestina e da Israele dopo la seconda guerra mondiale.
La banalità del male, espressione coniata da Hannah Arendt, illustra l'uso di mezzi abominevoli per giustificare fini ideologici, dubbi e sospetti. Gli ideali fondamentalisti, la competizione per il potere e l’agonia della decadenza hanno cullato il mondo in catastrofi ricorrenti.
Siamo assaliti da immagini a colori in tempo reale dello sterminio del popolo palestinese. Usando un discorso falso supportato da una presunta intelligenza artificiale in grado di individuare i terroristi, Israele coglie l’occasione per bombardare interi isolati di edifici residenziali, scuole e ospedali, “così che gli israeliani possano dormire in pace”.
La Striscia di Gaza, nell'immaginario collettivo (attraverso i media), è già diventata sinonimo di inferno. L’offensiva israeliana a Gaza è giustificata dai governi dei paesi occidentali come mezzo per difendere la civiltà dalla “barbarie” orientale che include Islam, Cina e Russia. Circondata da comodità, opulenza e apparente sicurezza, la società occidentale, apatica, cinica e meschina, osserva il massacro in corso come se guardasse programmi di intrattenimento, maledicendo ogni reazione “senza precedenti” proveniente dall’Oriente.
Ci sono persone che non credono che ci sia differenza tra sionisti di destra e sionisti di sinistra. Come no? Naturalmente c’è una differenza: la destra sionista non è ipocrita. I sionisti di sinistra pensano che la violenza contro i palestinesi sia iniziata con la destra al potere e non riescono a riconoscere che la violenza contro i palestinesi è sempre stata amministrata da governi laburisti di sinistra, che annunciavano pari diritti per ebrei e non ebrei, mentre massacravano, espulsi e presero possesso delle terre palestinesi.
Ci sono ancora poche voci non allineate con i media mainstream e il grande capitale che si esprimono contro la barbarie occidentale in Palestina. Solo Visione, creata nel 2003, trasmette interviste e produce film che denunciano la violenza israeliana e la disumanizzazione dei palestinesi. + 972 Magazine, creata nel 2011, dedicata al giornalismo indipendente e cittadino, pubblica reportage, articoli e interviste. Chiamata locale, creato nel 2014, è un sito web in lingua ebraica dedicato al giornalismo attivista che valorizza la libertà di informazione e di espressione.
Secondo Primo Levi Israele è stato un errore in termini storici, un Paese artificiale che non ha funzionato. La fine straziante del sionismo può essere misurata dal ricorrente e raddoppiato uso della forza fisica quando non raggiunge gli obiettivi attesi, il che costituisce un tradimento totale dell’umanesimo, del pacifismo e dell’internazionalismo, antichi valori degli ebrei della diaspora.
Secondo Noemi Klein, il nostro giudaismo non può essere protetto da un esercito israeliano arrabbiato, perché tutto ciò che fa l’esercito è seminare tristezza e raccogliere odio, anche contro di noi ebrei.
*Samuel Kilsztajn è professore ordinario di economia politica al PUC-SP. Autore, tra gli altri libri, di rimpatriati [https://amzn.to/44SsSjE].
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