L’arsenale digitale dell’autoritarismo

Andrej Jemec, rosso scuro, 1979
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da ERIK CHICONELLI GOMES*

Sfide per il campo progressista alle elezioni del 2024

L’analisi dell’intersezione tra disinformazione digitale e rafforzamento dei movimenti autoritari nel mondo rivela uno scenario particolarmente impegnativo per le forze progressiste nella disputa elettorale contemporanea.

La velocità con cui si diffonde la disinformazione sui social media ha creato un ambiente favorevole alla manipolazione di massa e alla costruzione di realtà parallele. Come sottolinea Stanley Paxton nella sua opera fondamentale L'anatomia del fascismo, i movimenti autoritari hanno storicamente beneficiato della capacità di creare narrazioni alternative che sfidano la nozione stessa di verità fattuale.

Nel contesto di San Paolo, si osserva che questo fenomeno si materializza in modo particolarmente acuto durante le elezioni municipali. La candidatura di Guilherme Boulos (PSOL), sostenuta dal PT e da altre forze progressiste, ha dovuto affrontare non solo la tradizionale disputa politica, ma anche un ecosistema digitale ostile, segnato da sistematiche campagne di disinformazione.

Diventa particolarmente difficile per il campo progressista stabilire una comunicazione efficace quando le piattaforme digitali, inizialmente celebrate come strumenti per democratizzare l’informazione, favoriscono contenuti che generano un maggiore coinvolgimento emotivo, spesso favorendo narrazioni semplicistiche e polarizzanti.

La disputa per la carica di sindaco di San Paolo nel 2024 ha evidenziato come il settore progressista debba sviluppare strategie innovative per perforare le bolle informative. Mentre i gruppi conservatori dominano alcuni spazi digitali, come i gruppi WhatsApp e i canali Telegram, la sinistra è alla ricerca di modi per espandere la propria portata senza ricorrere alla disinformazione.

Ruth Wodak, nella sua analisi nel libro La politica della paura [The Politics of Fear], dimostra come la retorica di estrema destra si appropri delle ansie sociali per promuovere programmi autoritari. La sfida per candidati come Guilherme Boulos, in questa campagna municipale, è stata quella di costruire narrazioni che rispondessero a queste ansie con proposte concrete e speranza.

Le tattiche osservate nelle elezioni municipali di San Paolo mostrano come il campo progressista debba bilanciare la lotta contro la disinformazione con la costruzione di proprie narrazioni che vadano oltre la sua base tradizionale. Boulos e la campagna dei suoi alleati hanno dovuto affrontare la sfida di comunicare proposte complesse in un ambiente che favorisce le semplificazioni.

L’esperienza delle elezioni municipali a San Paolo dimostra la necessità per il settore progressista di sviluppare strategie specifiche per ciascuna piattaforma digitale, riconoscendone le particolarità e la portata potenziale.

Le piattaforme digitali, con i loro algoritmi di personalizzazione, finiscono per creare ambienti informativi chiusi, dove gli utenti sono esposti principalmente a contenuti che confermano le loro convinzioni preesistenti, come analizza Theodor Adorno in Studi sulla personalità autoritaria (Unesp). Per le candidature progressiste, rompere queste bolle diventa una sfida centrale.

Il caso di San Paolo è particolarmente esemplificativo perché la candidatura di Guilherme Boulos e il Fronte progressista hanno bisogno non solo di presentare proposte, ma anche di decostruire le false narrazioni che circolano massicciamente sui social media.

Le elezioni municipali del 2024 a San Paolo hanno evidenziato come il campo progressista abbia bisogno di sviluppare una comunicazione che sia allo stesso tempo vera e coinvolgente, capace di competere con il potere di mobilitazione delle narrazioni autoritarie sui social media.

Come sostiene Manuel Castells, le strutture di comunicazione digitale possono essere utilizzate sia per potenziare che per manipolare. La sfida per il campo progressista è quella di utilizzare questo potenziale di empowerment senza cadere nelle trappole della disinformazione.

Per campagne come quella di Guilherme Boulos, la sfida è duplice: combattere la disinformazione e allo stesso tempo costruire canali di comunicazione efficaci con la popolazione. L’esperienza delle elezioni a San Paolo dimostra la necessità di strategie digitali che combinino la presenza online con la mobilitazione territoriale.

L’analisi indica che il settore progressista deve investire nella formazione digitale delle sue basi, nella creazione di reti di sostenitori online e nello sviluppo di contenuti che siano allo stesso tempo informativi e coinvolgenti. Le elezioni comunali del 2024 costituiranno un test cruciale per queste strategie.

La campagna progressista di San Paolo ha funzionato come un laboratorio per nuove forme di comunicazione politica digitale. La necessità di raggiungere gli elettori oltre la bolla progressista ha portato a sperimentare formati e linguaggi diversi sui social media.

La manipolazione dell’opinione pubblica attraverso i social media richiede una risposta da parte del campo progressista che vada oltre la semplice contraddizione della falsa informazione. È necessario costruire narrazioni che si colleghino alle esperienze concrete della popolazione.

Lo scenario osservato nelle elezioni comunali del 2024 evidenzia la necessità che il campo progressista rafforzi non solo i propri meccanismi di comunicazione, ma anche la propria capacità di mobilitazione integrata digitale-territoriale.

Il successo di candidature progressiste come Guilherme Boulos, per le prossime elezioni, dipenderà dalla capacità di costruire reti di comunicazione alternative che siano allo stesso tempo affidabili e globali. La sfida è creare canali che consentano un dialogo efficace con diversi segmenti della società.

Lo studio delle elezioni a San Paolo rivela che il campo progressista ha bisogno di sviluppare strategie di comunicazione che siano allo stesso tempo efficaci nel combattere la disinformazione ed efficaci nel presentare le proprie proposte per la città.

Le prove presentate evidenziano la necessità di un rinnovamento delle strategie di comunicazione in ambito progressista, soprattutto nell’ambiente digitale. Il successo elettorale può dipendere dalla capacità di stabilire connessioni significative con l’elettorato attraverso i social network, senza rinunciare all’impegno per la verità e la democrazia.

*Erik Chiconelli Gomes è un ricercatore post-dottorato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'USP.

Riferimenti


Adorno, Theodor W. La personalità autoritaria. New York: Harper & Brothers, 1950.

Castelli, Manuel. Potere della comunicazione. Oxford: Oxford University Press, 2009.

Paxton, Robert O. L'anatomia del fascismo. New York: Alfred A. Knopf, 2004.

Wodak, Ruth. La politica della paura: cosa significano i discorsi populisti di destra. Londra: Sage, 2015.


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