Giorno del patriota

Immagine: Joel dos Santos
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da FLAVIO AGUIAR*

Il consiglio comunale sporca la storia di Porto Alegre

La decisione del Consiglio Comunale di Porto Alegre, di proclamare l'8 gennaio “Giorno del Patriota”, in commemorazione del tentato colpo di stato in quel nefasto e nefasto giorno del 2023, decisamente sporco, profanato e cestinato (scusate gli animali interessati ) la storia della città. Questo è il peggior consiglio comunale che la città abbia mai avuto. Per finire, il peggior sindaco che la città abbia mai avuto, questo qui, si è lavato le mani del pasticcio: non l'ha firmato né posto il veto, l'ha semplicemente lasciato andare, nella migliore tradizione di Ponzio Pilato.

Porto Alegre ha una storia. Ha fatto la storia. In esso crebbe il brodo di cultura libertaria che fece parte della Rivoluzione Farroupilha, con padre Chagas, Pedro Boticário e molti altri in quel momento in cui le idee progressiste attraversavano le strade dell'allora modesta cittadina. Ripresa dagli imperiali, fu teatro di una repressione brutale e implacabile.

Molto più tardi, fu teatro di un movimento insolito. Quando avvenne il colpo di stato della proclamazione della repubblica, i sostenitori del nuovo ordine girarono per la città, rinominando i luoghi: così la città si coprì di nomi come “Rua da República” e “Praça Marechal Deodoro”, anche se questo continua mantenere il nome amichevole e popolare di “Praça da Matriz”, sui conflitti politici.

A Porto Alegre, nel bene e nel male, iniziò la Rivoluzione del 30, che introdusse il Brasile negli spazi della modernità del XX secolo, nonostante la resistenza della borghesia di altri Stati, come San Paolo, che, in fondo, non lo fece. vogliono che il Brasile si industrializzi davvero o goda di una classe operaia urbana attiva.

Porto Alegre ha avuto famosi sindaci conservatori, come Loureiro da Silva, e progressisti, come Leonel Brizola. Questi, quando era governatore dello Stato, progettò la prima effettiva riforma agraria del Paese.

Fu teatro della prima resistenza vittoriosa a un colpo di stato militare e reazionario, con la formazione della Rete della Legalità, nel 1961, sotto la guida di Leonel Brizola.

Fu l'ultima capitale della resistenza a cadere sotto il colpo di stato del 1964. Fu la capitale dello stato dove nacquero i movimenti ecologisti in Brasile, nel 1972, con la difesa degli alberi del viale João Pessoa, di fronte alla Facoltà di Scienze Legge.

Successivamente, fu la sede dei municipi progressisti che introdussero il Bilancio Partecipativo nel contesto politico brasiliano, ricevette riconoscimenti e premi internazionali e aprì lo spazio cittadino alla creazione del Forum Sociale Mondiale, quando ricevette il titolo informale di “capitale del XNUMX° secolo”.

C'è altro da nominare. Ma questo basta per mostrare quanta storia stanno sputando fuori questa decisione idiota della Camera dei Consiglieri e l’omissione Ponzio-Pilattico dell’attuale sindaco, sancindo la trasformazione il 8/1/23 di Praça dos Três Poderes a Brasilia in latrina di movimenti politici estremi, golpisti di destra, antidemocratici, stupidi, violenti e tanti altri aggettivi quanti potete immaginare.

In passato si diceva: “non passeranno”. Oggi, seguendo la lezione di Mario Quintana, diciamo: “passeranno. Noi, uccellino”.

*Flavio Aguiar, giornalista e scrittore, è professore in pensione di letteratura brasiliana all'USP. Autore, tra gli altri libri, di Cronache del mondo sottosopra (boitempo).


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