Il dilemma legislativo

Immagine: Luiz Armando Bagolin
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da JOÃO HÉLIO FERREIRA PES*

Riflessioni sulle minacce del fascismo e conciliazione con le élite fasciste

Il dilemma che PSOL e i progressisti affrontano nella discussione sulle candidature per l'elezione della Camera dei Deputati è proprio questo: lanciare una candidatura per prendere posizione e correre il rischio di avere come presidente eletto della Camera dei deputati brasiliana Legislativo un alleato del Governo neofascista o Allearsi con partiti di destra ed estrema destra, come il neofascista PSL, per rendere praticabile una candidatura rappresentativa delle élites che si presenti come opposizione alla candidatura sostenuta dal governo, con la giustificazione del mantenimento delle regole democratiche.

Da questo dilemma e dagli elementi fattuali che lo compongono si possono fare diverse riflessioni. La prima riguarda la minaccia fascista che sorvola il nostro territorio come fosse un uccello carnivoro in attesa della nostra rovina. Indubbiamente, è un dato di fatto che il terrore del neofascismo sta spaventando il mondo e con il potenziamento di questa preoccupazione, è necessario prestare attenzione ad alcuni dettagli degli eventi recenti e tracciare un parallelo con gli eventi che hanno preceduto l'ascesa dell'Europa Il nazifascismo tra le due guerre mondiali.

Tra le tante somiglianze[I] tra quanto accaduto in Germania con l'ascesa di Hitler (a) e gli avvenimenti degli ultimi dieci anni in Brasile (b) se ne possono evidenziare alcuni che fanno paura: 1 – Sottovalutazione del movimento fascista: a) Giuristi, giornalisti e politici inizialmente dubitarono del potere politico del movimento nazifascista tedesco e coloro che non furono cooptati furono successivamente perseguitati; b) il principale leader del neofascismo brasiliano non è stato preso sul serio dalla stampa, dai politici e dagli agenti del sistema giudiziario quando ha rilasciato dichiarazioni di odio e pregiudizi e ha persino sostenuto crimini come lo stupro (caso Maria do Rosário) e la tortura (Brilliant Ustra caso).2 – Cooperazione della classe media: Per) la piccola borghesia impoverita fu ingannata dalla promessa nazifascista di “rompere la servitù dell'interesse” e, ancora, di un'alternativa per affrontare la crescita del socialismo che, assumendo il governo, potesse favorire l'ascesa sociale delle masse, che era una minaccia per la classe sociale media tedesca; b) La classe media brasiliana viene ingannata con il discorso antisistemico e cooptata per mobilitazioni di piazza con molteplici bandiere su temi come costumi, corruzione, mancanza di sicurezza e, ancora, istigata a riaccendere la postura elitaria identificandosi come una minaccia la possibile ascesa delle masse con un futuro governo socialista. 3 - Bugie e false narrazioni: a) La menzogna e la diffusione di false narrazioni erano i principali metodi usati dai nazisti per manipolare e mobilitare le masse; b) Fake News (termine usato per concettualizzare le vecchie menzogne) e la diffusione di informazioni distorte attraverso i social network sono ancora i principali strumenti di manipolazione e mobilitazione dei settori fascisti.4 – Scelta di un nemico: a) Il fascismo, quando gestito nell'Italia di Mussolini, nel 1919, nacque con lo scopo di dichiarare guerra al socialismo e non fu diverso nella Germania nazista dove fu gonfiata un'onda pseudopatriottica, con il sostegno finanziario dell'industria pesante al partito nazista, eliminare le false minacce da socialisti e comunisti, e successivamente da minoranze (etniche, razziali e altre minoranze); b) La scelta del nemico da parte dei fascisti brasiliani segue la tradizione, sono socialisti, marxisti, comunisti e tutti progressisti. Usano parole d'ordine per identificare i nemici come mancini, petralha, marxisti culturali e iniziano a etichettare come di sinistra anche i politici tradizionali di destra che si oppongono alla predicazione fascista.5–supremazia militare: a) Quando Hitler assunse il governo, ricoprì anche i posti civili con personale militare, a dimostrazione che avrebbe governato come e con i militari, con disciplina e gerarchia; b) il principale dirigente fascista brasiliano, all'atto dell'assunzione del governo, ha nominato militari ai principali incarichi di ministri, e ha altresì nominato più di 6.000 militari a incarichi di fiducia nella Repubblica. 6 – Scredito le istituzioni. 7 - Disprezzo per il mondo intellettuale e per le arti. 8 - Ostilità verso la scienza e l'università.

La seconda e non meno importante riflessione che occorre fare riguarda la necessaria mobilitazione di massa antifascista. Se avessimo un buon livello di mobilitazione popolare contro le politiche economiche neoliberiste attuate dal governo neofascista brasiliano, contro le politiche doganali conservatrici e retrograde, contro atti e atteggiamenti che minacciano la libertà e la democrazia, non avremmo nemmeno bisogno di essere discutere l'elezione alla carica di presidente di una delle istituzioni della democrazia liberale. Mettere all'ordine del giorno le decine di richieste di impeachment non dovrebbe dipendere dalla buona volontà dell'attuale Presidente del Parlamento, ma da un'ampia manifestazione e mobilitazione popolare.

D'altra parte, poiché siamo nel mezzo di una pandemia che rende impraticabili mobilitazioni di piazza diffuse, l'alternativa di scegliere il sindaco di qualcuno che si impegna a porre fine alla minaccia fascista è qualcosa da considerare. Ma come credere a partiti e parlamentari che rappresentano le élite più arretrate o a parlamentari eletti con gli stessi discorsi del principale leader fascista brasiliano, il caso PSL, e che fino a poco tempo fa erano nelle stesse trincee di negazionisti del governo e conservatori?

Altra riflessione che va fatta: è possibile aspettare la fine della pandemia per scommettere sulla mobilitazione popolare di piazza contro il fascismo, o è meglio rischiare di perdere credibilità presso le masse, di diventare un partito/strumento di riferimento antisistema , con la conciliazione con le élite nell'elezione della Camera dei Deputati? Queste sono riflessioni e domande che ancora mi pongo e che penso debbano continuare a essere discusse.

*João Hélio Ferreira Pes è professore all'Università Francescana-UFN (Santa Maria-RS).

Nota:


[I]FONTANA, Remy J. Brasile, paese del futuro. 31.12.2020. In La terra è rotonda. San Paolo, 2020. Disponibile a https://dpp.cce.myftpupload.com/brasil-pais-do-futuro/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=brasil-pais-do-futuro&utm_term=2021-01-01. Accesso effettuato il 1° gen. 2021.

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