da ANSELMO PESSOA NETO*
Considerazioni a favore dei vaccini e rottura dei brevetti
Avviso preambulatorio: sono vaccinato contro SARS-CoV-2, due dosi di AstraZeneca, un richiamo di Pfizer. Ho la tessera vaccinale completa, i miei figli hanno ricevuto tutti i vaccini prescritti per tutta la vita, insomma sono pro-vax!
Il dibattito pubblico è così disarticolato che la precisazione di cui sopra è necessaria.
Bene, penso che tu abbia già intuito che sto andando in un terreno paludoso. ci vado sicuramente.
Iniziamo il terzo anno di pandemia, tutti gli scenari sono già stati dipinti e ridipinti, le previsioni sono state annunciate, le scommesse e la credibilità sono state messe sul tavolo. Tifosi formati: da una parte quelli bravi; dall'altra quelli del male. Come in ogni partita importante dove conta l'emozione, le squadre si scontrano. È l'emozione che c'è in gioco, è la passione che c'è in campo.
Ed è quello che vediamo in relazione al Covid, nel mondo e in Brasile. Poiché lo sport nazionale è il calcio, la nostra metafora è il calcio. E nel calcio ci sono tifosi e tifosi. Infatti per un gruppo di tifosi quello che conta di meno è il calcio, il campo, la partita. Sono trafitti sulle gradinate, sul tavolino, sulla folla avversaria, sulla scaramuccia.
E la nostra metafora finirebbe qui. Se vivessimo in un mondo minimamente sano, una malattia come il Covid che ha fermato, o quasi, il mondo, che ha destabilizzato paesi e persone non potrebbe essere paragonata a nessuno sport e ai suoi tifosi. La malattia non chiede faziosità, ideologizzazione, tifo. La malattia chiede cure, chiede cura.
Questioni che chi crede di giocare per la buona squadra non vuole discutere: il vaccino è arrivato e non ha risolto, la pandemia continua. Per chi ha puntato tutte le sue fiche sul primo e sugli eventuali vaccini che ne sono emersi, è stato difficile rifare il discorso. Quindi la via d'uscita è raddoppiare la puntata: andiamo alla terza dose, ma ora in maniera più cauta: nulla è garantito. Terza dose e tutte le cure prima di ogni dose, ecco l'ordine unito della buona classe. L'immunità di gregge che lo psicopatico che ci governa intendeva raggiungere con la macellazione, sarebbe raggiunta con il 70% dei vaccinati. In Brasile non abbiamo ancora raggiunto il 70% dei vaccinati con la seconda dose, ma nei Paesi che hanno raggiunto anche il 90% con la seconda dose la malattia è tornata e con essa il panico. Poiché i dati stanno cambiando, controlla qui.
E nella rissa delle cheerleader il gioco si gioca, apposta, perché nessuno, almeno in pubblico, gridi: segui i soldi! È come quando siamo con un parente in un ospedale privato: la famiglia, imbarazzata, non vuole parlare di soldi, sarebbe segno di mancanza di compassione. E alcuni ambienti ospedalieri sanno benissimo come creare questo imbarazzo, lo sappiamo, lo sanno, ma quasi nessuno urla. Il mantra è: morendo o no, pagherà qui sulla terra (qui in ospedale). Il balzo che ho appena fatto nel mio ragionamento è lo stesso di quando subentra il pasticcio e vuoi capire cosa c'è in gioco e nessuno ha la risposta, gridi: chi se la prende?
Sapendo dove vanno a finire i soldi, e gli onesti con se stessi lo sanno, la situazione pandemica è sotto controllo? No certo che no. Ma almeno il campo è libero per il gioco vero. Il destino dell'umanità è nelle mani di un'industria che non è mai stata filantropica, e questo viene volutamente nascosto. I bravi non vogliono discuterne, come se questa fosse una distrazione che potrebbe interrompere la partita contro la pandemia, ma no.
Allo stato attuale dello sviluppo della SARS-CoV-2, può vincere solo uno sforzo bellico, con eserciti nazionali, che è diverso dagli eserciti mercenari. Forse è scontato, ma con una controinformazione appositamente organizzata che disorganizza la piazza, ecco: sono interessi privati, assoldati, sì, come si assoldano gli eserciti mercenari – sotto il vaglio delle Borse – i combattenti a nome delle nazioni.
Ho appreso da esperti in materia che ogni tipo di vaccino viene prodotto su una propria piattaforma. Il Brasile e l'Unione Europea hanno investito nella tecnologia e nella piattaforma di un vaccino che ha resistito poco e non è mai stato approvato negli Stati Uniti: quello di AstraZeneca (perché non è mai stato approvato negli Stati Uniti? Nessuno lo sa e pochi si fanno la domanda). Lo stato di San Paolo ha investito in una tecnologia e in una piattaforma che, questa, è stata praticamente disattivata e nemmeno i suoi stessi “proprietari” la difendono: quella di CoronaVac. Regna sovrano nel mondo occidentale quasi un solo vaccino: Pfizer. Il reparto marketing di Pfizer non ha eguali in termini di efficienza, questo è già stato dimostrato! In questo terzo anno di pandemia, giocheremo come il primo e il secondo? In una squadra perdente, non ti muovi? È il marketing o uno o più vaccini validi che vogliamo?
Il mio ruggito: scienza, uomini e donne di buona volontà nella scienza, bisogno di stare insieme, scambiare idee, scambiare frecciatine, organizzare discorsi e, soprattutto, organizzare la conoscenza: quello che già sappiamo e quello che ancora non sappiamo della SARS -CoV-2?
Umanità a rischio, rinchiusa in molti paesi e brevetti non discussi? C'è qualcosa di più buono di un vaccino per tutti? E ancora, forse è scontato, ma come non sapete andateci, adesso con altre parole: i vaccini si pagano! In Brasile, probabilmente con il surplus della bilancia dei pagamenti che l'agrobusiness fornisce al Paese. E se non ci fossero soldi del genere, eh?
E non ho parlato della folla malvagia. E lo sarebbe?
Ultima avvertenza: non è solo l'ufficio marketing di Pfizer ad essere assolutamente efficiente. Un altro reparto di BIG PHARMAs è molto efficiente, controlla qui.
Nel mondo della controinformazione è meglio ribadire: io sono favorevole ai vaccini e alla rottura dei brevetti!
* Anselmo Pessoa Neto è professore di letteratura italiana all'UFG. Autore, tra gli altri libri, di Italo Calvino: i brani da non perdere (UFG).