O legge nel governo Lula

WhatsApp
Facebook
Twitter
Instagram
Telegram

da RAFAEL VALIM*

Gli effetti catastrofici del "lawfare" sono ampiamente noti, soprattutto tra la sinistra brasiliana.

Chiunque sia minimamente informato sa che, dal 2014, la politica brasiliana è stata preceduta da un fenomeno chiamato legge, che si traduce in “uso strategico del diritto allo scopo di delegittimare, danneggiare o annientare un nemico”. In altre parole, la manipolazione di strumenti giuridici come l'impeachment e il procedimento penale ha portato a gravi attacchi alla sovranità popolare che hanno portato all'ascesa dell'estrema destra al potere.

È vero che la sinistra è stata la principale vittima del legge Negli ultimi anni. Non si può però dimenticare che buona parte delle condizioni che hanno dato vita alla guerra legale in Brasile sono state fornite dalla stessa sinistra, di cui un esempio eloquente è l'insolita idea di nominare il Procuratore Generale della Repubblica da un elenco creato dall'estrema sinistra carriera.

Dopo la frenesia della vittoria elettorale, una legione di professionisti del diritto degli autolavaggi, fattorini, golpisti, tutti ora improvvisamente convertiti al culto della Costituzione e dello Stato di diritto e disposti a “uccidere nel petto” ogni intemperanza contro il nuovo governo. Di fronte a questa situazione, la domanda ci assale: seppelliremo o resusciteremo il legge?

Non affrontare il legge con la mera configurazione di un “delitto di legge“, come alcuni ingenuamente presumono, non esiste nemmeno una formula già pronta per frenarlo. La teoria sul fenomeno, però, ci offre indicazioni preziose su cosa bisogna fare per evitarlo.

 

La teoria di legge

O legge si sviluppa in tre dimensioni strategiche: geografia, armamento ed esternalità.

La geografia è rappresentata dai soggetti pubblici preposti all'applicazione della legge – siano essi magistrati o autorità amministrative –, a seconda delle inclinazioni interpretative delle quali le armi giudiziarie avranno più o meno forza. In questa dimensione, oltre a una necessaria reinvenzione delle gare pubbliche per l'ingresso nelle carriere legali, si impone un criterio selettivo intransigente per i giudici delle Corti Superiori, il che significa indagare seriamente la traiettoria dei professionisti del diritto e il loro effettivo impegno con la democrazia costituzionale, con nessuno spazio per i “redentori” dell'ultimo minuto. Inserire tali candidature nel gioco delle parti o sottoporsi a “campagne” a favore di determinati candidati è una via sicura e senza ritorno al legge.

L'armamento, d'altra parte, si riferisce alla norma legale utilizzata per attaccare il nemico. Tra i praticanti spiccano le leggi anticorruzione, antiterrorismo e di sicurezza nazionale legge, nella misura in cui veicolano concetti vaghi – facilmente manipolabili –, ostentano misure cautelari e investigative violente e ledono gravemente l'immagine del nemico.

Questa dimensione si crea solitamente nelle commissioni governative dall'aspetto tecnico, composte da professionisti moralisti amanti delle parole straniere, che, consapevolmente o inconsapevolmente, introducono nel diritto brasiliano norme celebrate nelle convenzioni internazionali, ma terribili per la democrazia e la sovranità nazionale. Simile alla dimensione della geografia, è necessario rivedere la legislazione vigente e redigere nuove leggi che promuovano un confronto strutturale con la corruzione e che, allo stesso tempo, garantiscano i diritti fondamentali dell'imputato.

Infine, sotto la dimensione delle esternalità, vengono esaminate le tecniche di manipolazione delle informazioni per generare un ambiente favorevole o accettabile per l'uso di armi legali contro il nemico. Riguardano quindi le strategie esterne alle battaglie legali che aiutano nella vittoria contro il nemico. In Brasile, con il pretesto di preservare la piena libertà di stampa, il rapporto conflittuale tra il sistema giudiziario ei media non è regolamentato, dando luogo a ogni sorta di abusi.

In Inghilterra, ad esempio, c'è il cosiddetto oltraggio alla corte, attraverso la quale viene ritenuto responsabile il veicolo di comunicazione che genera un rischio sostanziale per i procedimenti giudiziari. Non è vietata, ma sono prescritte limitazioni alla copertura giornalistica delle cause in corso o pendenti, a tutela della Giustizia, che deve sempre assicurare un processo equo, indipendente e imparziale. Se vogliamo andare avanti nella lotta contro legge e migliorare la nostra democrazia, questa è la direzione in cui dobbiamo andare.

Gli effetti catastrofici del legge. C'è ancora tempo per decidere se seppellirlo o risuscitarlo.

* Raffaele Valim, avvocato, è dottore di ricerca in diritto amministrativo presso il PUC-SP, dove ha insegnato dal 2015 al 2018. Autore, tra gli altri libri, di Giurisprudenza: un'introduzione (con Cristiano Zanin e Valeska Zanin Martins) (Controcorrente).

Originariamente pubblicato sul portale UOL.

Il sito la terra è rotonda esiste grazie ai nostri lettori e sostenitori. Aiutaci a portare avanti questa idea.
Clicca qui e scopri come

Vedi tutti gli articoli di

I 10 PIÙ LETTI NEGLI ULTIMI 7 GIORNI

Vedi tutti gli articoli di

CERCARE

Ricerca

TEMI

NUOVE PUBBLICAZIONI