da EUGENIO BUCCI*
In Brasile non esiste il fascismo in sé, ma tracce di fascismo sono ovunque
Italia, 1938. “L'uomo fascista è padre, marito e soldato”. Questo slogan pubblicitario circola come propaganda ufficiale per Mussolini. La frase appare su manifesti e altri materiali che promuovono il regime.
Uno di questi piccoli poster può essere visto in una scena del film. un giorno molto speciale (Una giornata privata), di Ettore Scola. La produzione di Carlo Ponti, uscita nel 1977, narra l'improbabile incontro tra un conduttore radiofonico (Marcello Mastroianni) e una casalinga (Sofia Loren), che, domenica 8 maggio 1938, si trovano soli in un condominio di Roma.
Quel giorno, Hitler e alcuni dei suoi ministri visitano la città. Tutte le altre persone che vivono nell'edificio, vestite con i loro abiti migliori, sono uscite ad applaudire Leader e Duce, che parlano davanti al Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II. L'emittente non si sente parte dei festeggiamenti, poiché, oltre ad essere un intellettuale, è gay (non è né padre, né marito, né soldato). La massaia non è andata al comizio perché deve lavare i panni e, a poco a poco, si rende conto che il fascismo le riserva solo un ruolo subalterno. Vuole desiderare un'altra vita.
Brasile, 2022. Qui non c'è fascismo in quanto tale, ma tracce di fascismo sono ovunque. La misoginia autoritaria è uno di questi tratti. Fallocentrismo armato. L'odio per gli intellettuali è un'altra peculiarità della stessa dottrina, così come la repressione delle arti, il disprezzo per le università e gli attacchi incessanti alla stampa.
Qualsiasi cittadino che adotti la professione di giornalista è soggetto a vessazioni e intimidazioni. Se quel cittadino è un cittadino, i tuoi rischi raddoppiano. La mentalità installata al potere detesta i cronisti con la stessa furia che opprime la libertà femminile. I funzionari del governo federale ei loro sostenitori lanciano insulti alle giornaliste con allusioni sessuali.
Per loro la condizione femminile è un handicap: nelle donne il desiderio è malattia, debolezza e mancanza di virtù, mentre negli uomini il desiderio è vigore, coraggio e forza. Per il maschio fascista, la donna che desidera ed è libera soffre di qualche demenza contagiosa. Deve essere combattuta, squalificata, derisa e bruciata, come una strega. Niente lo terrorizza di più di una cittadina che pensa con la propria testa e non si arrende. Questo è il ragazzo che picchia le donne, se non con le mani, con parole oltraggiose.
Uomo fascista, che cos'è? Un cattivo padre, un marito insensibile e un soldato codardo. Quando si avventura in politica, è un imbroglione. Maschilista.
* Eugenio Bucci È professore presso la School of Communications and Arts dell'USP. Autore, tra gli altri libri, di La superindustria dell'immaginario (autentico).
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