I vecchi di Restelo

Immagine: Eleonora Stohner
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da PEDRO BENEDITO MACIEL NETO*

Velho do Restelo ha sbagliato nelle sue critiche, come sbaglia chiunque chieda meno Stato le grandi navigazioni trasformarono il Portogallo, da un piccolo paese, in un paese ricco

I giorni che seguono Natale sono lunghi e pigri, almeno questa è la mia percezione, per questo li occupo leggendo, scrivendo, guardando qualche serie sui servizi online. Streaming e, infine, visitare il sole che si offre generosamente in questa estate dal caldo senza precedenti.

Scrivo per scacciare la solitudine
Le lettere costruiscono pazientemente parole.
Questi disegnano il contorno dell'anima
Ora rivelato a tutti
E a nessuno…

Ho l'abitudine di impilare i libri nella piccola biblioteca che tengo in casa, lo faccio con l'onesta intenzione di leggerli o rileggerli ognuno, fallisco sempre (per fortuna Rosana, bibliotecaria che ci serve con i libri tibetani pazienza, rimette tutto al suo posto, galateo e cerca di educarmi, invano, a tenere tutto “in ordine”).

Tra i libri che ho tolto dagli scaffali c'è The Lusiads, un'opera di Luís de Camões che tutti conoscono, ma pochi hanno letto, che ci porta a Hildebrando Siqueira: “Ci sono uomini eruditi che somigliano ai camerieri. I camerieri conoscono tutti… Di vista”.

La poesia di Luís de Camões, l'opera della sua vita, mira a celebrare l'identità nazionale portoghese.

Dal punto di vista strutturale è suddiviso in dieci angoli, strutture che equivalgono ai capitoli di un racconto in prosa; il nome "canzone" deriva dall'epica classica, ha le sue origini nell'antica Grecia e a Roma, originariamente venivano cantate, The Lusiads Vanno declamati e non cantati, ma il canto del nome è usato come tradizione necessaria.

Ho imparato da D. Maura, la madre di mia madre, che per comprendere la poesia di Luís de Camões dobbiamo tenere presenti le parti logiche, o fasi del ragionamento, che sono: proposizione, invocazione, dedica, narrazione ed epilogo (oltre di superare la difficoltà legata ad alcune parole ed espressioni, come, ad esempio, “È in tutta questa terra una certa scala”; “Posseduto da Malina; “[Venere] convoca le bianche figlie di Nereo / Con tutti i più compagnia cerulea…”; “Dove spero che finisca sempre”).

Una delle parti che ho riletto è nel Canto IV e si intitola “Gli addii e il vecchio di Restelo”.

Immagina la festa. Una flotta attrezzata, capitanata da Vasco da Gama, partirebbe da Belém, sulle rive del Tago, in cerca di ricchezze, onori e avventure. All'epoca “Praia de Restelo”, dove oggi si trova la Torre de Belém, ma, al momento della partenza, quando la gente veniva da ogni parte per salutarsi, apparve un vecchio: il “Velho do Restelo”, una figura venerabile che tra la folla si alza e pronuncia un discorso in cui condanna l'avventura dei portoghesi, sottolineando gli effetti dannosi della spesa statale, dice inoltre che un simile investimento metterebbe fine alla famiglia portoghese, non resta altro da dire era che il Portogallo sarebbe diventato un Venezuela in sei mesi.

Il Vecchio di Restelo dice:

Noto consumatore sagace
Di fattorie, regni e imperi
Ti chiamano Illustre, ti chiamano improvviso
Essere fonte di infami vituperi
Ti chiamano fama e gloria sovrana!
Nomi che ingannano la gente!

Da quello che si vede, la critica agli investimenti statali e al suo protagonismo è antica, poetica e, in molti casi, semplicemente pregiudiziale, poiché è stato lo Stato nel corso della Storia che, nel ruolo di agente normativo e regolatore dell’attività economica, ha finanziato e ha compiuto le grandi trasformazioni; in Brasile, nella prima metà del XX secolo, toccò allo Stato creare Petrobrás, Vale do Rio Doce, Companhia Siderúrgica Nacional, pilastri dello sviluppo industriale del Paese; La creazione di Petrobrás e il suo mantenimento come azienda controllata dallo Stato costò la vita a un presidente e, sessant’anni dopo, la furia delle privatizzazioni portò in prigione un altro presidente, nonostante la mancanza di prove.

Il Vecchio di Restelo sbagliava nella sua critica, come sbaglia chiunque chieda meno Stato, le grandi navigazioni hanno trasformato il Portogallo, da piccolo paese, in un paese ricco.

A quel tempo, il Portogallo incontrava condizioni politiche, economiche, commerciali e geografiche che rendevano possibile il suo ruolo pionieristico; Il risultato di questo investimento è stata la “scoperta” di numerosi luoghi sconosciuti agli europei, oltre all’apertura di nuove rotte e all’emergere di nuove possibilità commerciali. Per i portoghesi, l'intero processo culminò con l'arrivo della spedizione di Pedro Álvares Cabral in Brasile, nel 1500.

Forse l'anziano di Restelo non teneva conto del fatto che nel XV secolo il Portogallo era una nazione politicamente stabile. Questa stabilità fu garantita dalla Rivoluzione Avis nel XII secolo. Di conseguenza, il Portogallo aveva condizioni migliori per investire nello sviluppo del commercio e della tecnologia nautica. In confronto alle nazioni vicine (Spagna, Francia e Inghilterra) che nello stesso periodo cercavano ancora stabilità politica, senza pace istituzionale non c’è progresso.

Un altro fattore fu la questione territoriale, poiché il territorio portoghese era già consolidato a partire dal XIII secolo, quando la regione dell'Algarve fu riconquistata dai Mori (musulmani che invasero la penisola iberica nell'VIII secolo). I vicini spagnoli, ad esempio, garantirono una certa unificazione territoriale solo alla fine del XV secolo.

Senza gli investimenti dello Stato portoghese non ci sarebbe la Scuola di Sagres e tutta la tecnologia e le conoscenze nautiche ivi sviluppate non esisterebbero; Lì si sono svolte ricerche per sviluppare migliori tecniche di navigazione, ovvero, contrariamente a quanto pensano i “vecchi di Restelo”, l’investimento statale nella tecnologia è fondamentale, senza alcun pregiudizio rispetto agli investimenti privati, poiché è opportuno sottolineare che Lisbona ha ricevuto grandi investimenti da parte dei mercanti genovesi, interessati a trasformare la città in un grande centro commerciale.

La somma di tutti questi fattori fece sì che il Portogallo avesse le condizioni necessarie per essere la nazione pioniera delle Grandi Navigazioni, processo che portò a grandi “scoperte” a partire dal 1415; Lo spirito pionieristico del Portogallo catalizzò una serie di cambiamenti, già in atto in Europa a partire dal XII secolo; L’Europa ha iniziato la sua transizione verso l’età moderna e ha continuato a rafforzare il commercio e la valuta, garantendo così la stabilità economica e monetaria commercialismo, pratiche economiche che hanno fatto il passaggio dal feudalesimo al capitalismo, cioè senza lo Stato non sarebbe successo nulla, senza investimenti e regolamentazione statale non sarebbe successo nulla.

Il Vecchio di Restelo è un simbolo dei pessimisti di ieri e di oggi; rappresenta coloro che in passato non credevano al successo dell'epopea della navigazione e, nel presente, quei liberali che, pur sapendo tutto, non hanno mai letto né Adam Smith né Luís de Camões.

*Pedro Benedito Maciel Neto È avvocato e ha conseguito un master in procedura civile presso il PUC SP. autore di Riflessioni sullo studio del diritto (komedi).


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