da PAOLO MARTIN*
Commento alla traduzione di “As Metamorfoses”, di Ovidio, fatta da Bocage.
Ovidio fu il poeta più eclettico e copioso di Roma. Il suo repertorio sintetizza un ampio spettro di generi, che iniziarono ad essere prodotti dal I secolo in poi. IL. C. con l'incursione di nuove pratiche poetiche, antagoniste a quelle prodotte fino ad allora. Questa nuova poetica, le cui caratteristiche principali erano la predilezione per il diminutivo, per il dettaglio, per la velocità e per la leggerezza, si contrapponeva alla serietà dei versi civili e antichi che fino ad allora occupavano la scena poetica. Tuttavia, la novità romana non era così nuova, anzi era affiliata all'alessandrianesimo – momento artistico-culturale del mondo ellenistico.
Ovidio deve dunque essere visto come una sintesi, poiché occupa un certo campo poetico che era già stato coltivato da Catullo, Orazio, Virgilio, Properzio e Tibulo, poeti significativi per quella che il Mondo Moderno chiamava Antichità Classica e dotati di un'importanza decisiva nella formulazione di tecniche e motivi prescrittivi nelle arti classiche del XVI, XVII e XVIII secolo.
Più di ogni altro poeta antico, Ovidio servì da modello ed emulo per Chaucer, Ben Jonson e Shakespeare, il quale, non contento di inserire nei suoi testi motivi ovidiani, ne riprodusse addirittura i versi come nel caso di “Agli spergiuri degli amanti / dicono che Giove ride” [Si dice che Giove rida degli spergiuri degli amanti] (Romeo e Giulietta, II, 2). Il suo successivo intervento poetico, tuttavia, non si limita alle arti verbali. Molto si è già discusso sulla sua importanza per le arti plastiche del XVI secolo. Il tuo testo più pertinente, Come Metamorfosi, direttamente o indirettamente, fu fonte di Tiziano Vecellio in Perseo e Andromeda (Wallace Collection – Londra – cfr. Come Metamorfosi, Libro IV, 603-764 e V):
o si ferma a Il rapimento di Proserpina del Bernini (Galeria Borghese – Roma – cfr Come Metamorfosi, Libro V, 341-408):
Come Metamorfosi sono una raccolta di storie mitologiche che, apparentemente, non hanno alcun nesso, se non per il fatto che rivitalizzano la narrazione poetico-mitologica dal punto di vista di una sfumatura eziologica, a piacere di Callimaco di Cirene (310 – 240 a.C.). Il poema è composto da 15 libri che trattano circa 250 leggende eziologiche, mostrando la nascita degli esseri e, fondamentalmente, la loro trasfigurazione in altri e da qui, appunto, il nome dell'opera.
Va anche notato come il mondo moderno si è appropriatoCome Metamorfosi, vista la sua diffusione, negli ambienti eruditi e volgari. Se l'allusione caratterizza già un certo impegno di divulgazione, che dire della sua traduzione o adattamento? Ebbene, sono innumerevoli le allusioni e le traduzioni di questo testo di Ovidio dei secoli XV-XVIII, che, soprattutto, in portoghese sono rimaste assolutamente inaccessibili.
Oggi è più facile entrare in contatto con Ovídio d'Come Metamorfosi, perché una bella edizione, o almeno una parte di essa in portoghese, è stata pubblicata da Hedra, nella sua Collezione Tradutores. Nel caso specifico, la traduzione – eccezionale – è firmata nientemeno che da Bocage, il quale, in tal senso, giustifica la sua appartenenza arcadica traducendo parte di quest'opera. Dopotutto, si è detto molto sul recupero dei motivi classici fin dal Rinascimento, ma poco è stato mostrato empiricamente su come questo sia stato realizzato.
Il libro, molto ben curato, porta alla fine il testo originale in latino, fatto che può infastidire i più preziosi, in quanto rende difficile la verifica della traduzione rispetto all'originale. Offre invece una bella introduzione sulla tecnica della traduzione nel XVIII secolo, realizzata con cura e attenzione da João Angelo Oliva Neto, professore di Lingua e Letteratura latina all'USP e noto traduttore di lettere greco-latine.
* Paulo Martins è professore di lettere classiche all'USP. Autore, tra gli altri libri, di immagine e potere (Edusp).
Originariamente pubblicato sulla Rivista Bravo!, no. 40, il 02 gennaio 2001.
Riferimento
Ovidio. le metamorfosi. Traduzione: Manuel Maria Barbosa du Bocage. Organizzato da João Angelo Oliva Neto. San Paolo, Editora Hedra, 232 pagine.