Paste, collage, remix

John Wells, Pittura, 1956
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da DANIELE BRASILE*

Considerazioni sul libro di Valentim Biazotti

La definizione più accettata del termine “pastiche” è quella che considera un'opera letteraria o artistica una palese imitazione dello stile di altri scrittori, pittori, musicisti, architetti, coreografi, ecc., senza intenti di parodia.

Il paragrafo precedente è un pastiche di Google. Dal wikipedia, principalmente, con l’eccezione della parola “sfacciato”, che i suoi redattori non userebbero mai (credo). Ci sono molte più sfumature da approfondire, se qualcuno si avventura a indagare le ragioni estetiche, etiche o esistenziali che spingono un artista a copiare lo stile di qualcun altro, cioè a eseguire un pastiche.

Nel vortice dell’informazione digitale in cui viviamo, la costante aggiunta di informazioni su scala planetaria fa sì che tutti noi, consapevolmente o meno, pratichiamo una certa forma di collage delle informazioni dalle quali siamo bombardati. E ne facciamo un remix, prima di trasmettere uno zap a quell'amico.

Collage è un termine che si riferisce alle arti plastiche. Remix, alla canzone. Il pastiche protegge ancora, in una certa misura, la matrice letteraria. È alquanto sorprendente, in questo secolo di confini che si sciolgono, che i tre sostantivi non si siano fusi.

Fanno tutti riferimento a un metodo che consiste nel rielaborare esteticamente opere esistenti (non forme!), cioè copiare modelli e inserire nuove informazioni che finiscono per trasformare l'oggetto in una nuova opera.

Questo ragionamento semplicistico può essere sabotato consapevolmente, se all'autore dell'impresa non mancano l'ingegno e l'arte. Questo è il caso del libro Brasilis Singulas (Fantastico), di Valentim Biazotti. Finalista al prestigioso premio Jabuti nel 2023, l'autore aggiunge in copertina anche un ambizioso “volume 1”.

o titolo Singola ci riporta al latino, singolarità, ciò che è singolare, sebbene questa parola originariamente non esista nella lingua di Orazio. Nelle narrazioni di Valentim Biazotti diventano motti, e ogni racconto ha un separare come epigrafe.

Il libro riunisce 15 racconti lunghi e ben realizzati, con linguaggi diversi, che oscillano tra pastiche ed emulazione, spesso narrati in prima persona. L'autore rivendica “le motivazioni schizofreniche di Deleuze e Guattari” in fondo al libro. È disgustoso per i conservatori, curiosità per i neofiti. Le ultime 65 pagine sono poesie, che in linea di principio non dialogano con i racconti, anche se continuano a scontrarsi con altri autori, principalmente Drummond. Qualcosa di insolito in termini editoriali. Commento qui solo la prima parte dell'opera.

Valentim Biazotti è un Ripley letterario, un falsario di talento capace di assumerne diverse persone. Emula mirabilmente Guimarães Rosa (il racconto Fantasia del bambino di campagna è esemplare), scrive in portoghese arcaico, spagnolo, inglese e italiano – e lo mescola in diversi racconti – a volte suona come Borges, a volte come Cortázar, a volte come autori barocchi (e devono esserci altri riferimenti che la mia cultura limitata non fa non capisco), viaggia attraverso vari ambienti rurali brasiliani e non ha paura di investire nel fantastico, nei suoi momenti migliori.

Irritante, spesso, per il suo pedante esibizionismo. Affascinante, altrove, per la sua capacità di creare amalgame sorprendenti. Per i lettori classici, uno spreco. Per i visionari, una scommessa.

Brasilis Singulas Infine, rientra nella rischiosa categoria dei libri di narrativa che cercano di rinnovare il panorama letterario brasiliano. L'autore è laureato alla PUC e master alla USP, ovvero realizza un'opera fuori dagli schemi ma lontana dalla letteratura bar. Forse è sintomo di tempi nuovi. Oppure un esercizio di stile applicato delle “avanguardie di ieri, oggi e domani”, come dice lui stesso. Aspettiamo il “volume 2”.

* Daniele Brasile è uno scrittore, autore del romanzo seme di re (Penalux), sceneggiatore e regista televisivo, critico musicale e letterario.

Riferimento


Valentino Biazotti. Brasilis Singulas (Fantastico). San Paolo, Editora Penalux, 2022, 242 pagine. [https://amzn.to/3WaDaJt]


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