da COMITATO ARNS*
Nota pubblica sul massacro di Jacarezinho
La Commissione Arns si rende pubblica per esprimere il suo più veemente ripudio dell'operazione lanciata questa mattina dalla Polizia Civile di Rio de Janeiro, nella comunità di Jacarezinho, nel nord della città. Questo è l'attacco di polizia più mortale nello stato dal 1989, con almeno 25 morti confermati e sparatorie che sono continuate senza sosta per tutta la giornata.
È inaccettabile che questo massacro avvenga nel pieno della pandemia che affligge il Paese da oltre un anno, con circa 415 morti. La Corte Suprema Federale, riconoscendo l'aumento del rischio di violenza nel periodo, ha accettato l'ADPF 635, proposto dal Partito Socialista Brasiliano con il sostegno delle organizzazioni della società civile. Pertanto, le operazioni di polizia nelle colline e nelle favelas di Rio sono sospese per tutta la durata della pandemia, salvo casi di elevata eccezionalità, previa informazione e con il monitoraggio del Pubblico Ministero dello Stato.
Quanto si sta assistendo a Rio – un'azione disastrosa contro centinaia di persone, autorizzata dall'attuale governatore, Claudio Castro, con il diffuso pretesto di indagare sull'adescamento di bambini e ragazzi attraverso il traffico di droga – configura chiaramente una situazione di violenza di Stato, ispirata da istinti sadici e giustiziati con grande brutalità. I corpi insanguinati sono nelle strade e nei vicoli di Jacarezinho, le case sono state invase, i cellulari sequestrati, i residenti vivono ore di disperazione.
È necessario reagire all'uccisione! Che il governatore di Rio, insediatosi appena cinque giorni fa, si assuma la responsabilità di questa sfortunata operazione. Che le autorità competenti garantiscano la conservazione dei luoghi in cui sono avvenuti i decessi. Che il lavoro di competenza dell'IML sia svolto all'interno dei criteri tecnici richiesti, sotto l'occhio vigile della società nel suo insieme. E che la decisione dell'STF, di sospendere queste operazioni, sia pienamente rispettata.
*Commissione Arns è un gruppo di 20 personalità del mondo politico, giuristi, accademici, intellettuali, giornalisti e attivisti sociali di diverse generazioni, il cui denominatore comune è stata la difesa permanente dei diritti umani. Il gruppo agisce su base volontaria e interpartitica, insieme a migliaia di difensori dei diritti umani in tutto il paese.