da AFRANIO CATANI*
Commento sul libro di Pierre Bourdieu
La versione americana del libro di Pierre Bourdieu è un'edizione ampliata dell'originale, Immagini dell'Algeria (2003), contenente una prefazione di Craig Calhoun, un'introduzione di Franz Schultheis (contenente anche un'intervista al sociologo del giugno 2001), un commento alle foto di Christine Frisinghelli e un elenco dei 35 testi (libri, articoli accademici, prefazioni e interventi giornalistici) che ha scritto sull'Algeria.
Pierre Bourdieu arrivò in Algeria nell'ottobre del 1955, all'età di 25 anni, per completare il servizio militare. L'invio nel Paese africano fu, in realtà, una punizione per la sua opposizione alla repressione che la Francia scatenò contro la sua allora colonia, che lottava per l'indipendenza, in una sanguinosa guerra rivoluzionaria (1954-1962).
Fino a mesi prima della mobilitazione era di stanza a Versailles. Nel 1956 e nel 1957 lesse tutto quello che trovò sull'Algeria, terminò gli obblighi militari, ritornò in Francia, pubblicò Sociologia dell'Algeria (1958) e ritornò volontariamente come professore universitario ad Algeri.
L'opera presenta più di 160 foto scattate da Pierre Bourdieu in Algeria tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta, in piena guerra, in un momento particolare della sua carriera intellettuale: senza rendersene pienamente conto, stava diventando uno scienziato sociale , allontanandosi a passi da gigante dalla sua raffinata formazione filosofica.
Nell'ottima introduzione, Christine Schultheis racconta che le fotografie – quasi duemila, molte perdute, altre senza negativi – furono conservate in scatole polverose per 40 anni. Solo alcuni sono stati utilizzati da Pierre Bourdieu nei suoi libri – casi di Lavoro e manodopera in Algeria (con Alain Darbel, Jean-Paul Rivet e Claude Seibel, 1963); Le Déracinement: la crisi dell'agricoltura tradizionale in Algérie (con Abdelmalek Sayad, 1964); Algérie 60: strutture economiche e strutture temporanee, 1977 – e negli artt.
Il resto rimase inedito fino alla pubblicazione di Immagini dell'Algeria e le mostre che si sono svolte in Istituto del Mondo Arabo, a Parigi (gennaio e novembre 2003).
Le fotografie di Pierre Bourdieu sono state spesso scattate in diverse situazioni drammatiche, come nella regione del Collo. Fotografare le persone era, per il ricercatore, un modo per dire loro “Mi interessi, sono dalla tua parte. Ti ascolterò e sarò testimone di ciò che stai vivendo» (p. 13). Tali foto ci aiutano a comprendere meglio, nel caso algerino, le dimensioni e le conseguenze della situazione economica e dei disordini sociali che colpiscono sempre più interi settori della popolazione del paese, che si è trovato ad affrontare una logica nuova, con esigenze del tutto flessibili, che hanno rotto con storia e con i legami tradizionali vissuti fino ad allora (p. 4-5).
Pierre Bourdieu esplora e documenta l'interdipendenza tra strutture economiche e strutture temporali, interessandosi alla fenomenologia delle strutture emotive, manifestata nell'analisi delle forme di sofferenza che risultano dal conflitto tra disposizioni mentali ed emotive (il abitudine degli attori sociali) e le strutture economiche e sociali della società coloniale (p. 3).
Guardando le foto che documentano le condizioni abiette e le sofferenze del popolo algerino, così come la sua dignità, grazia e determinazione, e leggendo i brani fondamentali dell'opera di Pierre Bourdieu che accompagnano queste immagini, è possibile stabilire un parallelo tra “ “il contadino sradicato” della Cabilia e il lavoratore deregolamentato e distrutto di oggi nelle società capitaliste.
Basta confrontare le testimonianze presentate nel lavoro collettivo da lui organizzato, la miseria del mondo, con quelli trascritti nei libri sull'Algeria, quarant'anni prima. È per questo motivo che Pierre Bourdieu ha affermato, a proposito della sua ricerca algerina, quanto segue: “questa è la mia opera più antica e allo stesso tempo la più attuale”.
*Afranio Catani È professore in pensione presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'USP ed è attualmente professore senior presso la stessa istituzione. Visiting professor presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'UERJ (campus Duque de Caxias).
Riferimento
Pierre Bourdieu. Immaginare l'Algeria. A cura di Franz Schultheis e Christine Frisinghelli. New York, Columbia University Press, 2012, 248 pagine. [https://amzn.to/3Y4eSlx]
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