da MARCO SILVA*
Commento al libro di Alexandre Alves
Il libro Poesia marginale dell'angolo atlantico, di Alexandre Alves, contribuisce a pensare in modo più ampio alla produzione poetica nel Rio Grande do Norte e in Brasile, affrontando la sua problematica da una nomination mista a “Generazione alternativa”.
Vale la pena spiegare i criteri di queste designazioni: Al di fuori dei valori estetici dominanti, in termini di stili? Ai margini delle istituzioni di consacrazione e diffusione dominanti, rispetto ad enti come Academia de Letras e Imprensa, oltre alle politiche culturali governative? Ai margini del mercato editoriale dominante? Ai margini delle egemonie culturali regionali? Un misto di questi modi di essere ai margini, rispetto a stili, istituzioni, mercato ed egemonie regionali? Qualunque sia la risposta, siamo di fronte a controversie sul potere poetico.
Problemi simili si manifestano in relazione alla “Generazione Alternativa”. Cosa significa una generazione? Suppongo che si riferisca a tratti di stile, consacrazione e diffusione in comune e nel tempo. Si riferisce alle date di nascita dei Poeti, alla contemporanea uscita e ricezione delle opere? La produzione poetica è legata più alla commistione tra i tempi (Homero, Dante, Camões, Bocage, Dias-Pino) che alla loro segregazione: il passato è riferimento per il presente, il presente interpreta il passato attraverso le sue esperienze e proietta il futuro ; nessun presente, passato o futuro è omogeneo, piuttosto ospita controversie per quei poteri - Politiche.
Ogni risposta farà riferimento ai rapporti di potere in campo letterario e culturale, nonché nella società più ampiamente considerata. In un paese come il Brasile, nomi e opere che sono diventati classici erano o sono ai margini di molteplici forme – Joaquim de Sousândrade, Afonso de Lima Barreto, Orides Fontela… margine? E che alcuni più prestigiosi oggi perdano spazi di potere in futuro?
C'è un aspetto di questo problema che merita di essere evidenziato: la cosiddetta Poesia Marginale, in Brasile, fu così designata nel contesto della dittatura del 1964/1985, unendosi alla stampa alternativa, ai partiti politici di opposizione e ad altri gruppi critici nei confronti di quella dittatura. Sebbene singoli libri e poesie di un universo così marginale possano aver raggiunto buone tirature e persino vendite espressive, quanti poeti brasiliani, fino ad oggi, si guadagnano da vivere con la loro produzione letteraria? Quali politiche editoriali per la poesia sono in vigore nelle grandi aziende che pubblicano libri in Brasile e nelle agenzie governative culturali e artistiche del paese, comprese le università? Tutta la poesia ha qualcosa di marginale, in Brasile e nel mondo? Ma è importante preservare la storicità della poesia che è stata designata e designata come marginale.
Il classico striscione di Hélio Oiticica, con il distico “Sii marginale, sii eroe”, suggerisce un altro titolo per l'opera di Alexandre Alves: Poesia Eroica, viste le molteplici emarginazioni subite da diverse Poesie. Stare ai margini non è una semplice opzione per i poeti, è anche essere emarginati da diverse istanze di potere, è anche mostrare il potere dei marginali.
Si potrebbe riflettere di più su Postal Art, una produzione alla confluenza tra poesia marginale e avanguardie poetiche, brevemente accennata nel libro, che incontra qualche resistenza negli studi letterari – alcuni critici universitari ne evitano la discussione, sostenendo di non padroneggiare le sue risorse linguistiche, un argomento sorprendente da quegli studiosi studiosi.
Va ricordato che la poesia marginale e le avanguardie hanno formato le proprie istanze di diffusione e consacrazione, come si può vedere, ad esempio, con il Poema Processo, che ha avuto Moacy Cirne come importante teorico e analista.
Incentrato maggiormente sull'esperienza potiguar, edito a Natal, RN, da un editore chiamato Sol Negro (in passato, Natal è stato ribattezzato, per scopi turistici, come Cidade do Sol...), il libro di Alexandre manca di più riproduzioni di poesie in modo che i lettori che non hanno avuto accesso in precedenza alle opere commentate comprendono meglio ciò che viene presentato e rispondono in modo riflessivo alle domande che solleva. L'opera esagera invece nell'elencare i nomi degli autori e i titoli delle opere, ad eccezione di alcune poesie di João Gualberto Aguiar, Carlos Gurgel, Jóis Alberto, João Batista de Morais Neto (João da Rua) e Antonio Ronaldo, opportunamente riprodotte e commentato.
Questo vasto panorama suggerisce che la poesia marginale si distingue dalle avanguardie quando pensa alle retroguardie, senza perdere la sua attuale, inquietante caratterizzazione, di Haroldo de Campos, di essere ai margini dei margini, correndo il rischio di una pericolosa omogeneizzazione di creazione poetica che questo libro può evitare.
Alves è un esempio di critica e di storia letteraria che si concentra su questo universo meno canonico della letteratura (poesia marginale da uno stato poco visibile, in termini culturali), un'importante conquista del lavoro accademico, meritevole di continuità.
*Marco Silva è professore presso il Dipartimento di Storia della FFLCH-USP.
Riferimento
Alessandro Alves. Poesia marginale dell'angolo atlantico. Natale, Sole Nero, 2019, 68 pagine.