Che arrivi il 2022

Immagine: Stela Grespan
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da GIULIANO RODRIGUES*

Compiti per il prossimo anno

Invecchiamo più di dieci settimane ogni ora. Sono infatti trascorse ore, giorni, mesi o due anni? Compressione spazio-temporale. Dal concetto astratto all'esperienza organica. Salute mentale? Ah, la salute mentale... Siamo morti (e siamo stati uccisi) come ai tempi delle grandi guerre. Tutto è peggiorato a una velocità esagerata. Il capitalismo neoliberista è cattivo. Ma il capitalismo neoliberista globale finanziarizzato dalla pandemia è molto peggio.

Poter redigere queste righe alla fine dell'anno di grazia duemilaventuno porta un certo sapore strano. Si può festeggiare solo piangendo. Sono qui, quindi non ho il diritto di dimenticare il genocidio.   Sì, sono sopravvissuto. Ma potrebbe non esserlo. Sì, ho mangiato oggi, ma non ho potuto. La scrittura è sempre testarda.

Da circa tre anni piango, piango, piango. E chiamiamo Belchior, Emicida, Pablo, Maju: ilin passato sono morto, quest'anno non muoio. Continuiamo a morire, però. Inoltre – eppure – siamo ancora vivi (ancora). Forse ci sono lezioni da trarre da questi tempi neofascisti.

La disumanizzazione. Penso all'allegoria di Valter Hugo Mãe: cosa fare di questa immensa tristezza, dolore e lutto per la morte di un Paese che ha perso la sua immagine, ha perso il suo fratello buono, un gemello che conserva ciò che di più umano aveva? (Sigridur è morto nella gelida Islanda, noi, contrariamente alle aspettative, qui insistiamo.)

Viva la morte: Franco e Bolsonaro e milioni di vermi. Questo lutto, questa amarezza, questo disgusto per il fascismo. Gli assassini sono liberi, noi no (mi manchi, Renato). Brutti fiorellini drummondiani antifa che sfondano l'asfalto rovente. Triste, per quanto in sottomessa, alla ricerca di modi per fare di più, volere di più, fare di più.

Perché più è stata la prima parola che abbiamo ripetuto intensamente nell'infanzia, più amore o mancanza d'amore perché Angela Rô Rô mi ha dato la speranza di essere me stessa – in sé il mio futuro ancestrale. Ebbene, qui, la terra di Chico de Holanda, si gira sotto la protezione di Elza Soares e São Gilberto Gil – come nel nuovo coco di Caetano: “ssupereremo crampi, foruncoli, herpes labiale / con Naras, Bethânias ed Elis / faremo un mondo felice / unico, vario, uguale (siamo cinesi)”.

Apprezziamo il vino, rivisitiamo la tenerezza, torniamo indietro nel tempo, rivediamo le cose (e quanto minuscole siano davvero). Senza paura di essere pacchiano, è stato bello imparare di nuovo a piangere. Era inevitabile, davvero. L'imperativo categorico della vita si è imposto, senza mistificazioni.

Impariamo che essere pazzi, depressi, euforici, tristi o fuori equilibrio è quasi una questione di prospettiva immediata. E siamo tutti delicati – chi più chi meno – e di certo non ci siamo ancora liberati. Quindi, ecco. Così è. La convenzione del tempo registra l'arrivo di una nuova fetta. Una nuova rotazione della terra intorno al sole. Nuove possibilità per contrastare il male.

Il 2022 è gravido di possibilità antifasciste. Quella lucidità per notare chi è sempre stato sincero. E fidati. In noi stessi, in movimento. Di voler essere felici senza paura. Non faremo più solo resistenza. Ricostruire. Rimontaggio. Rifare. Rimetti le cose a posto. Ricostituire le possibilità di vivere in una nazione con meno miseria e ingiustizia.

Le elezioni del 2022 sono iniziate. È la battaglia della nostra vita. Seppellire non solo il neofascismo ma sconfiggere anche il neoliberismo. Sarà una guerra. E, allo stesso tempo, un viaggio di sogni e speranze. Per farci respirare di nuovo. Per un bambino brasiliano.

Presidente Lula. Cambiare. Vivere, cantare, ballare, studiare, mangiare, lavorare, fischiare, amare. Contro l'odio, per la diversità e per i diritti umani. Per le donne. Pelliccia nera e nera. Per gli indigeni, per la foresta. Per tutti noi.

Buon 2022, se è con Lula Presidente. E che sfuggiamo a tutte le trappole lanciate da chi sta sopra (anche se arrivano avvolte sotto forma di un bel chayote).

*Julian Rodriguez è un giornalista, professore e attivista del movimento LGBTI e per i diritti umani.

 

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