da DOUGLAS CARVALHO RIBEIRO*
Commento al giudizio della STF sulla possibilità di rielezione dei presidenti di Camera e Senato
Inizialmente previste per febbraio 2021, le elezioni per il Consiglio di Amministrazione di Senato e Camera dei Deputati si preannunciano controverse. Gilmar Mendes, Dias Toffoli, Alexandre Moraes e Ricardo Lewandowski si sono schierati a favore della possibilità di rielezione degli attuali Presidenti delle due Camere legislative, Rodrigo Maia (DEM-RJ) e Davi Alcolumbre (DEM-AP). La questione è discussa nell'ambito della Right Action of Incostitutionality 6.524, presentata dal Partito laburista brasiliano (PTB) nell'agosto 2020
Cosa dice la Costituzione della Repubblica in materia? Vediamo l'art. 54, comma 4:
“Ciascuna delle Camere si riunirà in sessioni preparatorie, a partire dal 1° febbraio, nel primo anno di legislatura, per l'investitura dei propri membri e l'elezione dei rispettivi Consigli, per un periodo di 2 (due) anni, con divieto di riconferma per la stessa carica nelle elezioni immediatamente successive (enfasi aggiunta)."
Cosa si può ricavare dalla lettura della norma costituzionale? a) Quale organo si riunisce: il Senato federale e la Camera dei deputati devono riunirsi; b) Quando: L'assemblea si tiene dal 1° febbraio, primo anno di legislatura; c) Obiettivo: l'investitura dei suoi membri e l'elezione del rispettivo Consiglio di Amministrazione; d) Durata in carica: 2 (due) anni; e) Per quanto riguarda la rielezione: è vietata la riconferma alla stessa carica nelle elezioni immediatamente successive.
Accusiamo l'Assemblea Costituente di tacere su alcuni temi rilevanti, ma non è così per la rielezione dei Presidenti del Senato Federale e della Camera dei Deputati. Il testo della Costituzione è, sì, chiaro, che ci piaccia o no. Cambiare le regole del gioco in base alle circostanze politiche e agli attori coinvolti testimonia contro la legittimità del testo costituzionale. Qual è il motivo per continuare a credere nella forza normativa di un testo che viene continuamente screditato attraverso interpretazioni che prescindono dal contenuto letterale delle norme ivi presenti?
Interpretare la costituzione in modo tale da ignorare il contenuto letterale delle sue norme è qualcosa che, a lungo termine, si annuncia disastroso per la democrazia brasiliana. La cosa peggiore è quando ciò accade all'organo incaricato di garantire l'integrità del testo costituzionale: il Tribunale federale.
Il Tribunale federale dichiara con orgoglio di essere il “Custode della Costituzione federale”. In quanto tale, deve tutelare l'integrità del testo, affinché siano rispettate le norme ivi stabilite. In questa attività l'interpretazione è essenziale, poiché il diritto è esso stesso un'attività interpretativa. Il limite dell'interpretazione, però, è il testo. Non è possibile ignorare il testo della costituzione quando si cerca di dire quale dovrebbe essere la legge costituzionale. L'Assemblea Costituente ha definito che, nell'ambito dell'elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione delle Camere legislative, è vietata la rielezione. I poteri costituiti possono anche mobilitarsi per cambiare la norma, secondo il rito stabilito dalla costituzione stessa.
Consentire la rielezione attraverso la giurisdizione costituzionale è un tentativo contro il testo costituzionale e contro la sua legittimità. Come per magia, il contenuto della costituzione viene ignorato e le regole del gioco cambiano. Non è la prima volta che accade e, purtroppo, non sembra essere l'ultima. Ricordiamo, quindi, la sentenza Habeas Corpus nº 126.292/SP, quando, calpestando la norma dell'art. 5, comma LVII (“nessuno sarà considerato colpevole fino alla sentenza definitiva”), ammette la possibilità di scontare una pena dopo una condanna in secondo grado. La comunità giuridica sembra non crederci: come è stato possibile che il testo costituzionale e le garanzie in esso previste siano stati violati in tal modo? “I responsabili di quella decisione dovrebbero vergognarsi, perché difficilmente si ripeterà una simile assurdità”, pensavano i giuristi più sdegnati. Quella decisione rappresenta, tuttavia, il punto di partenza della predilezione di questa nuova forma di interpretazione costituzionale che, ignorando il contenuto del testo costituzionale, minaccia il già instabile ordinamento costituzionale brasiliano. In uno scenario di totale incertezza giuridica, corroborato da chi dovrebbe avere a cuore la forza normativa della Costituzione, non ci resta che chiederci: e ora, chi potrà difenderci?
*Douglas Carvalho Ribeiro, avvocato, è dottoranda in diritto elettorale presso l'Universität Hamburg (Germania).