Storie del mondo

Rubens Gerchman, Secure Your Future, 1967. Riproduzione fotografica di autore ignoto.
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da DANIELE BRASILE*

Commento al film diretto da Paul Greengrass

Storie del mondo, un film interpretato da Tom Hanks, dovrebbe ricevere una manciata di nomination agli Oscar. Un western malinconico, umanista, con una bella fotografia, regia e colonna sonora, che ben si inserisce nella linea revisionista della storia dei non proprio Stati Uniti d'America.

Il capitano Jefferson Kyle Kidd, veterano della guerra civile, ha il compito di portare notizie negli angoli più isolati del Sud ancora segnati dalla sconfitta. Leggi i giornali per poche monete in ogni villaggio. E proprio all'inizio della narrazione trova un'orfana, Johanna, di origine tedesca (impressionantemente interpretata da Helena Zengel), i cui genitori sono stati uccisi ed è stata allevata da indiani della nazione Kiowa, anch'essa eliminata dalla sanguinaria avanzata bianca nel praterie. È una coppia orfana, abbandonata e che non parla una parola di inglese.

Il capitano si impegna a consegnarlo a parenti lontani, zii che vivono in un altro stato, a 500 km di distanza. Il viaggio non sarà facile e il rapporto tra loro si sta costruendo in modo sottile, supportato da immagini mozzafiato e da una colonna sonora discreta ed efficiente.

Se vuoi saperne di più, guarda il film; Non ve ne pentirete. Una rivisitazione sensibile e introspettiva del classico western americano, dove gli spettatori riconosceranno subito l'evidente riferimento al classico. tracce di odio, dal 1956. Lì, un altro veterano della guerra civile, John Wayne, trovò una ragazza, sua nipote, che aveva ucciso i suoi genitori ed era stata rapita e cresciuta dagli indiani.

Qui voglio richiamare l'attenzione su un dettaglio, una sottotrama che potrebbe passare inosservata ad alcune persone e che non interferirà con la fruizione della narrazione. Il film, tratto da un romanzo di Paulette Jiles, Notizie della Parola, accompagna un presentatore pre-radio e pre-televisivo. E le notizie che racconta non sono sempre buone.

Il regista Paul Greengrass mette a nudo le cicatrici della Guerra Civile, mostrando l'incontenibile rancore dei meridionali quando le notizie si riferiscono al “governo centrale”. Il pubblico si comporta in modo diseguale: o reagisce selvaggiamente, maledicendo i politici, o passivamente, accettando bovinamente le informazioni selezionate dal capitano-lettore.

Alcune monete gocciolano nella sua tazza, abbastanza per lui per andare in un altro luogo per continuare il suo compito. In una di esse è bruscamente accerchiato da una banda, capeggiata da un tizio che è la legge del luogo: è sindaco, capo della polizia e giudice, e tutti lavorano per lui. Immagina una specie di Serra Pelada, negli anni '70, con un giornalista di fronte a un maggiore Curió...

La scena in cui il torturato capitano Kidd (sì, ha una crisi di coscienza!) raggiunge una maggiore empatia con il suo pubblico è quando abbandona storie politiche o economiche, che toccano direttamente la vita delle persone, e narra un notizia, una mera curiosità, che provoca il riso generale. Il pubblico cresce, le monete tintinnano con più risonanza.

Vi è ritratto l'embrione del “giornalismo” dei nostri tempi. Intrattenimento invece di ciò che conta davvero. La spettacolarizzazione delle notizie, l'enfasi sulle stranezze invece che sulle manovre politiche ed economiche che influenzeranno direttamente la vita delle persone. La drammatizzazione dei fatti, gettando polvere negli occhi dello spettatore. Invece di dire che il prezzo della benzina è salito del 7%, e che questo influirà su tutta la filiera produttiva, compreso il prezzo del riso al mercato, la nostra tv manda un giornalista (meglio se bello) a una stazione di servizio, dove dirà teatralmente che “la benzina adesso a questa pompa costa 5,10 al litro”. Ah, come è arrabbiata la pompa di benzina!

Il capitano Kidd non ha nemmeno bisogno di uno stratagemma del genere. Intuitivamente, scopre che parlare del presunto morto che è risorto dai morti, del padre che ha gettato sua figlia fuori dalla finestra, della lotta tra tal e tal del BBB, può produrre più pubblico (e profitto) che parlare di serie questioni che riguardano la comunità e portano a una mobilitazione. La notizia che non cambierà nulla nella vita di nessuno, opportunamente drammatizzata, è un successo garantito. È senza dubbio un precursore dei media dei nostri tempi.

Il capitano troverà gli zii e restituirà la ragazza? Bene, eccolo con te. Prepara i popcorn e divertiti!

* Daniele Brasile è uno scrittore, autore del romanzo seme di re (Penalux), sceneggiatore e regista televisivo, critico musicale e letterario.

Riferimento


Storie del mondo (News of the World)

USA, 2020, 119 minuti.

Regia: Paul Greengrass

Cast: Tom Hanks, Helena Zengel, Elizabeth Marvel, Tom Astor, Andy Kastelic, Travis Johnson, Mare Winningham.

 

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