Ce n'è solo uno come Lula

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da RAFAEL VALIM & WALFRIDO JORGE WARDE JUNIOR*

Il mondo civilizzato cerca un leader carismatico che abbia senso, e vede questa figura nell'ex presidente

Non conosciamo un'epopea paragonabile alle fortune e alle disavventure della vita di Luiz Inácio Lula da Silva. L'arte non può imitare la tua vita. Biografi e registi si sforzano di ritrarre la vita reale di un personaggio singolare. È realismo magico, scritto dal destino di un solo uomo, come devono riconoscere sia i suoi amici che i suoi nemici.

E gran parte di esso è accaduto davanti ai nostri occhi, un grande spettacolo a cielo aperto. Lula terminò il suo secondo mandato consacrato solo per essere tradito, pochi anni dopo, da accuse di corruzione, che lo avrebbero portato alla condanna e alla reclusione per 580 giorni; carcere da cui uscirà, sulla base di una serie di decisioni giudiziarie che lo hanno reso innocente ed eleggibile, al fine di consentire la sua candidatura alla presidenza alle prossime elezioni del 2022. E ha possibilità, come dimostrano i sondaggi sulle intenzioni di voto, di vincere al primo turno.

In queste elezioni, Lula affronterà Jair Bolsonaro. Ma non sarà più elettrizzante di uno scontro proiettato contro il giudice che lo ha condannato. Sergio Moro dovrà affrontare Lula, ormai non più nel suo ambiente di conforto, sotto la toga e con il controllo delle decisioni.

La vita di Lula è un thriller in costruzione. Ma non è questo, non sono quelle incessanti peregrinazioni a fare di lui una figura politica assolutamente unica al mondo.

I suoi recenti viaggi rivelano un desiderio incontenibile, testimoniato dalla nobiltà e dai riconoscimenti con cui lo hanno accolto importanti capi di stato, di trovare una leadership mondiale capace di simboleggiare l'opposizione all'alt-right, la xenofobia, il razzismo e il negazionismo. Il mondo civilizzato è alla ricerca di un leader carismatico che abbia senso, che sappia dove mettere le mani quando brandisce le bandiere della riduzione delle disuguaglianze sociali, della lotta alla fame, del rispetto delle minoranze e della tutela dell'ambiente. Un politico che non affronti le esigenze della centralità politica e che non faccia paura al capitale.

Lula è unica al mondo (pensa a qualcun altro!). Solo lui potrà convincere le masse che è ancora percorribile un ritorno al glorioso passato del globalismo, indebolito dall'erosione delle politiche migratorie, dal superamento del quadro tradizionale dei rapporti di lavoro, dal rifiuto delle nazioni periferiche e persino dall'imminente fallimento delle promesse di pace nel mondo. È un'opportunità per alleviare il malumore generalizzato che affligge le democrazie inefficienti, catturate da gruppi di interesse, vessate da influenze indebite che hanno guadagnato muscoli titanici con l'emergere dei social network. Questo è ciò che spiega in gran parte il suo clamoroso ritorno sulla scena politica internazionale, anche se internamente la nuvola grigia all'orizzonte prefigura una guerra elettorale di proporzioni bibliche.

L'Europa è il grande bersaglio dell'estrema destra e, negli Usa, Trump minaccia di rientrare, con la forte impressione che la vittoria di Biden non sarà in grado di ricucire gli ampi strappi nel tessuto sociale americano.

Ungheria e Polonia sono governate rispettivamente dal Fidesz di Viktor Orbán e dal Partito Legge e Giustizia di Andrzej Duda e Mateusz Morawiecki. Questi paesi, sotto governi di estrema destra, stanno conducendo battaglie legali contro l'Unione Europea per riaffermare la loro sovranità sulle decisioni del blocco.

Grecia e Croazia, entrambe guidate da governi di destra, potrebbero essere indagate dalla Commissione Esecutiva Ue dopo quanto riportato dalla rivista tedesca Der Spiegel ha rivelato che le forze paramilitari di entrambi i paesi hanno detenuto, picchiato ed espulso i rifugiati che cercavano di attraversare i loro confini.

In Francia l'estrema destra cresce, in blocco, nelle intenzioni di voto per le elezioni presidenziali di aprile 2022. Il controverso Éric Zemmour, che non è ancora ufficialmente candidato, vanta già il 17% delle intenzioni di voto. Marine Le Pen, da Raduno nazionale, ha il 15%. I due insieme sommano fino al 32%. L'attuale presidente, Emmanuel Macron, ha il 24%, e i quattro partiti più a sinistra, Verdi, Socialisti, Comunisti e Francia Insottomessa, si sommano al 25%. Va ripetuto lo scenario delle precedenti elezioni, con Macron di fronte a una candidatura di estrema destra al secondo turno, con la differenza che, ora, è dubbio che un'alleanza di sinistra lo sosterrà.

il partito tedesco Alternative für Deutschland, di estrema destra, non ha vinto alle ultime elezioni federali, ma è stato ben votato tra i giovani dell'ex Germania dell'Est, massacrata dalla disoccupazione e dall'alto costo della vita.

Nella penisola iberica si articola sempre di più e meglio l'estrema destra, guidata dal partito spagnolo Vox, la cui matrice ideologica si fonda sul salvataggio della memoria della dittatura franchista.

Qualche mese fa, a Roma, al termine di una manifestazione indetta da organizzazioni estremiste contro le misure sanitarie, metà dei 10 manifestanti presenti si è staccata dalla folla nel tentativo di invadere la sede del governo italiano, Palazzo Chighi, in Piazza Colonna, così come simile all'invasione del Campidoglio, a Washington. Impedita dalle forze dell'ordine, la folla ha cambiato rotta per invadere e vandalizzare la sede di una delle principali centrali sindacali italiane, la CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, nello stile del fascismo di Mussolini.

In questo contesto, appare evidente che le forze progressiste e di centro si aggrappano a Lula come un'ancora di salvezza, perché hanno concluso che oggi, nel mondo, ce n'è solo uno come Lula: Lula.

* Raffaele Valim, avvocato, è dottore di ricerca in diritto amministrativo presso il PUC-SP, dove ha insegnato dal 2015 al 2018. Autore, tra gli altri libri, di Giurisprudenza: un'introduzione (con Cristiano Zanin e Valeska Zanin Martins) (Controcorrente).

* Walfrido Jorge Warde Junior, avvocato, ha conseguito un dottorato in diritto commerciale presso l'USP. Autore, tra gli altri libri, di Lo spettacolo della corruzione (Leia).

Originariamente pubblicato sul sito web della rivista lettera maiuscola.

 

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