da PAOLO FONTES*
L'incontro del Brasile con la sua storia comporta l'urgente riconoscimento da parte delle Forze Armate della sua fondamentale partecipazione al golpe e alla dittatura del 1964
La nota del ministero della Difesa firmata dal ministro Braga Neto e dai tre comandanti delle Forze armate è politicamente vergognosa e storicamente distorta. Un tipo di falsa storia, tanto per il gusto degli attuali detentori del potere. Il golpe del 1964 fu un attacco alla democrazia e alla volontà popolare e non il contrario come vorrebbe far credere il neolinguaggio orwelliano della nota.
Per 21 anni uomini e donne brasiliane sono stati perseguitati, esiliati, scomparsi, torturati e uccisi. La concentrazione del reddito e della terra aumentò, i salari furono ridotti, la censura e il controllo delle arti, della cultura, della stampa e dell'università furono arbitrariamente e violentemente imposti. Il “ristabilimento della pace” affermato dalla nota non può che essere la sinistra pace dei cimiteri.
Da un punto di vista storico, la nota mente e omette. È vero che il golpe del 1964° aprile 31 (eufemisticamente chiamato “Movimento 1964 marzo XNUMX”) ha avuto l'appoggio di settori della società brasiliana (gran parte degli imprenditori, dei proprietari terrieri, della grande stampa, della gerarchia ecclesiastica) e del Regno Governo degli Stati. È anche vero, però, che il golpe fu subito avversato da numerose organizzazioni e settori della società civile, in particolare quelli legati alle classi popolari.
Sindacati operai, organizzazioni contadine, associazioni di quartiere, associazioni studentesche, intellettuali, artisti e anche una parte significativa delle Forze Armate, per citare alcuni esempi, non solo si opposero al golpe, ma subirono anche un'immediata e feroce repressione. Infatti, i sondaggi di opinione effettuati durante il periodo e nascosti per lungo tempo, mostrano che la maggioranza della popolazione ha sostenuto il governo democratico di João Goulart e le sue proposte di Riforme Fondamentali.
Purtroppo il testo è l'ennesima dimostrazione che, contrariamente a quanto afferma la nota, le Forze Armate non hanno accompagnato l'evoluzione democratica del Paese e continuano ad essere, di fatto, un fattore di instabilità istituzionale. Nel Bicentenario della Nazione, l'incontro del Brasile con la sua storia comporta l'urgente riconoscimento da parte delle Forze Armate della sua fondamentale partecipazione al golpe e alla dittatura del 1964. Solo allora la nostra democrazia potrà avanzare e sarà fatta giustizia.
* Paolo Fontes È professore all'Istituto di storia dell'UFRJ..