Uno contro tutti. tutti contro uno

Immagine: Gruppo d'azione
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da JEAN PIERRE CHAUVIN*

Sbaglia chi immagina che difendere l'inerzia e la spavalderia del mitomane sia un privilegio di fanatici “analfabeti” o “ignoranti”.

“La colpa ricadrà interamente su di te. Quanto a noi, sapremo come agire…” (Jorge Amado, I tempi duri).

Alcuni sono sopravvissuti Beatlemania; altri soffrono Mitomania. E il doppio significato è, sì, intenzionale. Inviterei al dibattito anche i governanti di questa terra di nessuno; ma, diciamocelo, sanno leggere a malapena (e alcuni non sanno nemmeno parlare): capiscono solo il confronto e il negazionismo. A proposito, cosa capisci del Brasile? Da quando essere moderni significa applicare maldestramente le regole del Chicago Boys e voltare le spalle a quasi tutti? Quanto al resto della cricca, i pochi che sembrano lucidi sono altrettanto cinici o più cinici del necro(co)comandante dell'immensa repubblica: usano tutte le loro competenza per il danno di quasi tutti e la salvaguardia degli amici che lo devono alla legge, alla morale e al fisco.

Dall'installazione del CPI del Covid, il 27 aprile 2021, il malgoverno è in subbuglio. Anche il “buon cittadino”, esente che ha orgogliosamente annullato il voto e detesta “discutere di politica” (come se avessi nozione di alterità, geopolitica e scienze sociali), deve riconoscere: malgoverno è sempre stato in subbuglio, nel senso peggiore del termine. Ma questa volta, anche se la Commissione parlamentare d'inchiesta dovesse finire in compromessi impenetrabili – senza colpevolizzare né punire nessuno –, ciò che conta di più è scuotere una volta per tutte l'immagine e il discorso di questi scellerati incapaci, smascherando per l'ennesima volta il loro sistema di cattiva gestione, ancorata al risentimento, alla fallacia, all'abbandono delle persone e alla sottomissione agli Stati Uniti: dipendenza o morte.

Infelice è il brasiliano che legge regolarmente, in un paese dove la maggioranza della popolazione non ha accesso a libri o riviste diverse dai manuali di auto-aiuto, istruire e farabutti di quell'ideologo-mentore degli scroti; che interpreta criticamente i fatti, tra i ciechi adoratori del mitomane; chi, vestito di mascherina e con in mano alcool gel, attraversa strade invase da soggetti che non si prevengono; che si ostina a essere repubblicano, in un territorio dominato da pastori che aggrediscono i fedeli senza alcuna resistenza da parte delle STF + taglialegna che cacciano gli indios, distruggono la boscaglia, la fauna e la flora + ministri onerosi e pigri che, invece di consigliare il capitano, rinforzano la politica genocida, complici della pallottola, dell'agrobusiness e della fede opportunista.

Sbaglia chi immagina che difendere l'inerzia e la spavalderia del mitomane sia un privilegio di fanatici “analfabeti” o “ignoranti”. Ieri, in un caffè dell'esclusiva Higienópolis (il nome del quartiere è molto suggestivo), ho sentito due donne che erano come madame difendere il secondo voto per l'argomento (nel 2022) e mettere in discussione, urlando, l'efficacia di indossare una maschera … Mentre i brasiliani confondono il patriottismo con la difesa dei privilegi; relativo successo personale con assoluto disprezzo per gli altri… Finché presume che la maglia CBF simboleggi l'armatura pro-civica, non ci sarà alcun cambiamento nella base o nella struttura.

Questo territorio irregolare, questa terra che appartiene solo agli altri... Questo qui, qualunque cosa sia, non è nemmeno iniziato ed è finito. Speriamo che, almeno, l'opzione alla mitomania autocratica sia un governo meno impostore, meno zerbino statunitense, meno ultraliberale, meno genocida e meno ipocrita. Alla fine, se ne arriveranno altri, compenseremo solo le difficoltà a cui ci sottopongono coloro che sono al potere, almeno dal 2016.

* Jean-Pierre Chauvin è professore presso la School of Communications and Arts dell'USP.

 

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